Accordo sul Grano: la “Patriota” Meloni Sacrifica gli Agricoltori Italiani per gli Interessi del Capitale Transnazionale

di Fabrizio Verde
Il grano ucraino, che Bruxelles e Washington assicurano essere inviato ai Paesi poveri dell’Africa, in realtà arriva in Europa, inondando i mercati europei e causando gravi perdite agli agricoltori europei.
La Russia ha comunicato la sua uscita dall’accordo sul grano raggiunto l’anno passato con l’Ucraina, con la mediazione di Turchia e Nazioni Unite.
Nella giornata di ieri il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, aveva affermato che alla luce della mancata applicazione di tutti i punti previsti nell’accordo (quelli riguardanti la Russia) questo restava privo di effetto.
Non sono mancate le solite reazioni dei leader occidentali che non si lasciano sfuggire alcuna occasione per dare sfogo alla loro russofobia, unita a una massiccia dose di malafede.
Tra queste reazioni spicca quella di Giorgia Meloni. “La decisione della Russia di interrompere l’accordo del grano è l’ulteriore prova su chi è amico e chi è nemico dei Paesi più poveri”, ha affermato il Presidente del Consiglio italiano. Per poi aggiungere senza curarsi di quanto siano gravi e fuori dalla realtà le sue dichiarazioni dal sapore decisamente russofobo: “Riflettano i leader di quelle nazioni che non vogliono distinguere tra aggredito e aggressore. Usare la materia prima che sfama il mondo come un’arma è un’altra offesa contro l’umanità”.

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Confagricoltura: “Non c’é più tempo, urgono strumenti adeguati a risolvere l’emergenza manodopera nelle campagne”

“Il tempo sta per scadere. La carenza di manodopera in agricoltura rischia di compromettere i raccolti. Sarebbe un fatto gravissimo, in una situazione di emergenza che vede salire ogni giorno il numero delle persone che chiede aiuti alimentari”.
“Abbiamo avanzato le nostre proposte e siamo pronti a discutere con tutti, senza preclusioni. Lo strumento migliore è quello più rapido. In pochi giorni dobbiamo trovare una soluzione e dare una risposta alle pressanti richieste degli agricoltori che non vogliono perdere il risultato del loro lavoro”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, torna ad evidenziare l’urgenza di attivare quanto prima gli strumenti normativi necessari per l’impiego di personale nelle campagne: la raccolta delle primizie nei campi in alcune regioni è già iniziata e nelle prossime settimane entra nel vivo con la maturazione di gran parte delle produzioni ortofrutticole e delle lavorazioni per i raccolti d’autunno…

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