Le bufale del Rating, i referendum disattesi, le Lobby e la cessione di aziende

di Byoblu
Moody’s declassa l’Italia, e le agenzie di rating finiscono sulla bocca di tutti. I commentatori le dipingono come autorevoli docenti che distribuiscono “pagelle”, ma la realtà racconta una storia un po’ diversa.
Ad esempio: tutti sanno che Moody’s classificò come affidabile la Lehman Brothers, che invece fallì subito dopo; ma Moody’s classificò “A” anche la Enron, pochi giorni prima del clamoroso default. Inoltre, di recente Moody’s è stata condannata a pagare quasi un miliardo di dollari di multa, per aver gonfiato i suoi ratings. A breve poi sull’Italia cadrà anche la falce delle altre agenzie, S&P e Fitch, che appartengono a grandi gruppi media e che vantano anch’esse belle cantonate, dall’Argentina alla Parmalat.
l famoso “rating”, poi non descrive affatto la realtà di un Paese, come a volte si lascia intendere: ad esempio il Botswana, il Bangladesh e la Nigeria hanno un rating superiore all’Italia… A dimostrazione del fatto che le agenzie fotografano solo interessi finanziari, e non certo la qualità della vita…

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Voi Standard… noi Poor’s!

Mario Monti Spread

di Gian Maria De Francesco
“Le agenzie di rating hanno truccato i dati per affondare l’Italia”. A più di cinque anni da quel 2011 dove lo spread si è mangiato il governo Berlusconi e l’economia italiana, il pm di Trani, Michele Ruggiero, chiede la condanna per Standard & Poor’s.
Nel 2011 l’ Italia «stava messa meglio di tutti gli altri Stati europei», ma da parte di Standard & Poor’s c’è stata «la menzogna, la falsificazione dell’informazione fornita ai risparmiatori», mettendo così «in discussione il prestigio, la capacità creditizia di uno Stato sovrano come l’Italia».
Le parole, pronunciate a gennaio dal pm di Trani, Michele Ruggiero, durante la requisitoria del processo per manipolazione del mercato a carico di cinque, tra analisti e manager dell’agenzia…

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