L’Obsolescenza dell’Uomo

Alcuni stralci tratti dal libro di Günther Anders, “L’Obsolescenza dell’uomo” del 1956.
“Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna agire violentemente. I metodi come quelli di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo talmente potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini”.
“L’ideale sarebbe formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si prosegue il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può ribellarsi. Occorre garantire che l’accesso alla conoscenza diventi sempre più difficile ed elitario. Che il divario si aggravi tra il popolo e la scienza, che le informazioni destinate al grande pubblico siano anestetizzate da qualsiasi contenuto sovversivo”…

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L’Insospettabile Cavallo di Troia: scatta l’Inganno del Panem et Circenses, cade l’ultima Maschera?

di Diego Fusaro
Di importanza vitale e strategica per il modo della produzione capitalistico contemporaneo, è una categoria specifica che, con il lessico dei mercati, definirò la “coolness”, l’essere cool a tutti i costi. Il divertirsi e il vivere la vita come se fosse un happy hour permanente.
Insomma vivere in maniera neo-edonistica, secondo il più perfetto sogno di felicità a buon mercato che il capitalismo rende quotidianamente disponibile per tutti o per quelli che possano permetterselo.
Nel quadro del turbo-capitalismo post borghese che ha preso forma dopo la caduta del Muro di Berlino, l’addomesticamento di ogni pulsione rivoluzionaria anti-sistema avviene tramite la coolness, la variante post-moderna del panem et circenses già noto a Giovenale.
Del resto Pascal ci ha insegnato che divertirsi significa questo: distrarsi pensando ad altro. È chiara la funzione governamentale del divertimento dal punto di vista del potere, anzi il potere più precisamente usa le due leve del divertimento come distrazione o della paura come metodo di assoggettamento…

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