Stoltenberg ha parlato: Ora attenti a Capire Chi Vuole veramente la Guerra

di Diego Fusaro

È una tesi che viene ribadita ad infinitum già da tempo e che tuttavia, in questa particolare circostanza nella quale ci troviamo, assume una sfumatura e un peso realmente dirimenti.

Stoltenberg, segretario generale della NATO, lo ha ribadito proprio in questi giorni: l’Ucraina, egli ha asserito solennemente, entrerà nella NATO. Che questa, per parte sua, sia già entrata da tempo nell’Ucraina, aggiungiamo noi, è al di là di ogni ragionevole dubbio.

Certo, non è una novità quella secondo cui gli Stati Uniti d’America e quel loro braccio armato che è la NATO desiderano da tempo far sì che l’Ucraina entri nell’organizzazione di Stoltenberg acciocché questa si spinga fino ai confini della Russia.

E tuttavia la tesi che un tempo era pura teoria sta divenendo, come usa dire, prassi proprio grazie a questa guerra che appartiene non all’Ucraina e alla Russia, ma al blocco euro atlantista che procede contro il blocco orientale, segnatamente la Russia in questo momento e in prospettiva, la Cina stessa.

Del resto, la NATO sogna da tempo l’ingresso dell’Ucraina nel proprio spazio. È una delle desiderate di Washington più centrali negli ultimi vent’anni, se consideriamo che fin dalla ingloriosa fine dell’Unione Sovietica e della ingloriosa perestroika posta in essere da Gorbaciov, gli Stati Uniti aspirano a normalizzare la Russia rendendola depandance di Washington, come pure sembrava stesse riuscendo con Gorbaciov prima e con Yeltsin dopo.

Fu Vladimir Putin a sconvolgere i piani, dacché egli iniziò a opporsi rispetto alle ingerenze Washingtoniane e all’imperialismo a stelle e strisce. Quello che stupisce dell’affermazione di Stoltenberg poc’anzi richiamata, è il terribile tempismo con cui fa la sua epifania: nel bel mezzo di una tensione che cresce di giorno in giorno e che potrebbe avere esiti letali.

Il segretario generale se ne esce tecnicamente con un gesto che può essere agevolmente comparato a quello di chi gettasse benzina sulle fiamme. Perché di questo si tratta in effetti. Dire, in questo contesto, che l’Ucraina entrerà nella NATO, stante il fatto che l’espansione dei quest’ultima verso Oriente è la vera causa di questa guerra, significa realmente adoperarsi per negare le condizioni stesse di una possibile pace. Vuol dire battersi per la guerra a ogni costo.

Qui abbiamo allora una ulteriore prova di una tesi che sosteniamo senza tregua da tempo e che davvero sempre più appare incontrovertibile. La NATO e Washington, così dice la tesi, sono i principali responsabili di questa guerra. E ora lo abbiamo di nuovo dinanzi a noi, con una conferma ancor più radicale.

La settimana scorsa come sapete, Washington e gli alleati europei, che in realtà sono una colonia a tutti gli effetti, hanno respinto il progetto di pace avanzato dalla Cina. Adesso Stoltenberg dice che l’Ucraina dovrà entrare comunque, in un caso o nell’altro, nella NATO.

Come si fa davvero a non vedere chi realmente vuole la guerra e chi si adopera acciocché essa prosegua fino a conseguenze potenzialmente distruttive per l’intero genere umano?

Davvero vogliamo continuare con zelo e con stoltezza, aggiungo, a credere alla narrazione manichea e palesemente falsa, in conformità con la quale tutta la colpa di questa guerra è sempre e soltanto della Russia di Putin?

Davvero vogliamo procedere con gli occhi bendati, senza comprendere ciò che realmente sta accadendo, ossia il conflitto che sempre più si sta facendo totale e che è voluto da Washington in funzione antirussa e poi in prospettiva anticinese?

Articolo di Diego Fusaro – Radioattività, lampi del pensiero quotidiano

Fonte: https://www.radioradio.it/2023/03/stoltenberg-ha-parlato-ora-attenti-a-capire-chi-vuole-veramente-la-guerra/

L’ALTRA STORIA D’ITALIA (1802 - 1947)
Volume Primo
di Lamberto Rimondini

L’Altra Storia d’Italia (1802 - 1947)

Volume Primo

di Lamberto Rimondini

Questo libro è un viaggio nel tempo, e per fare davvero questo viaggio occorre lasciare a casa tutti i pregiudizi e portare con se il desiderio di comprendere come realmente agisce il potere.

Ci sono verità scomode e inaspettate, che però – se approfondite – possono dare risposta a interrogativi irrisolti del secolo scorso, per avere finalmente un quadro reale della situazione odierna.

Con l’introduzione di Diego Fusaro questo primo testo risponde alle numerose domande legate alla nostra storia.

  • Chi ha voluto e finanziato l’unità d’Italia?
  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d’Italia?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l’assassinio dell’Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l’ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

«Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che Il Capitale divorasse anche la Critica, si sarebbe detto “Critico”: lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell’end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

Rimondini fa sua la nota riflessione marxiana, secondo cui la storia è sempre storia di lotte di classe: storia degli interessi delle élites dominanti, che li impongono, non di rado con metodi niente affatto idilliaci, all’intera società.

Il sistema mediatico – ha ragione Rimondini – è, nel suo complesso, l’articolato dispositivo fintamente polifonico che deve sempre di nuovo ribadire il punto di vista dei dominanti, facendo sì che esso possa imporsi anche ai dominati e assumere lo statuto di punto di vista generale.

Nuotando contro le onde della storia, come avrebbe detto Nietzsche, il nostro autore prova a ricostruire la conflittualità tra dominanti e dominati – ora aperta, ora latente – lungo il piano del suo sviluppo storico, nei suoi momenti fondamentali e nelle sue figure principali».

- Diego Fusaro -

«Uno degli aspetti più tragici del nostro rapporto con il mondo è la dimensione totalizzante assunta dal capitalismo: i padroni del vapore fanno quello che vogliono e, grazie al controllo dei media, raccontano quello che vogliono.

Le guerre scatenate per soffocare gli Stati ricchi di materie prime vengono così giustificate ipocritamente con gli alibi sempre efficaci della libertà, della difesa della democrazia, della religione, della pace minacciata, della nostra civiltà, del nostro stile di vita.
“Toglietevi gli occhiali bifocali e rivoltate anche le pietre!” – ci dice in estrema sintesi Lamberto Rimondini.

Questo, almeno, è il messaggio principale che mi sembra si possa estrapolare da questo suo libro così freddo e così passionale. Togliamoci anche noi gli occhiali bifocali, e guardiamo con i nostri occhi cosa c’è sotto i sassi. Forse sotto i sassi ci sono i lombrichi e non i tesori».

- Carlo D’Adamo -

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