Stare bene nelle Relazioni

di Chiara Zappoli

Come possiamo realmente migliorare le nostre relazioni? Costruire la nostra relazione ideale?

Spesso diventa difficile superare le frustrazioni e i risentimenti che insorgono nelle relazioni. Sicuramente falsi miti e credenze non ci aiutano ad affrontare difficoltà nelle relazioni.

La paura più grande è quello di essere felici ed esprimere se stessi… essere liberi da condizionamenti. La maggioranza delle persone, nonostante i buoni propositi, teme di andare oltre il proprio inferno e abbracciare il proprio paradiso.

Come mai continuiamo a rimanere in relazioni distruttive poco sane? Come mai vi è un attaccamento alla sofferenza e non riusciamo a liberarcene? Come mai non riusciamo a dire sì alla vita così com’è? Perché ci sentiamo vittime di relazioni dove è sempre l’altro ad essere “sbagliato” in qualche modo?

Il rifiuto aumenta la nostra ferita e il nostro risentimento, manteniamo uno stato di ostilità perenne, che lentamente ci fa sentire sempre più separarti gli uni dagli altri. La verità è che non esiste un partner perfetto, tutte le coppie litigano, hanno conflitti, spesso non si comprendono e continuano a ricadere negli stessi schemi comportamentali. Spesso crediamo che tutto questo sia la normalità. Sin da bambini ci hanno abituato a tale normalità… ci sentiamo impotenti e non vediamo alternativa.  Se osserviamo con occhio esterno tali situazioni sembrano paradossali.

Siamo stati “ammaestrati” all’amore condizionato: cioè “io ti amo se tu…” questa è la drammatica formula della nostra infelicità. Se io ho bisogno della tua approvazione, io dipendo da te, ti amo perché vorrei avere te dalla mia parte, ma dall’altra ti detesto perché dipendo da te. Ti sto vicino, ti curo per avere la tua approvazione, ma dall’altra parte, voglio essere libero da questa dipendenza e mi arrabbio con me stesso e poi con te, quando deludi le mie aspettative.

Nella nostra realtà possiamo agire in tre modi:

1. Mantenere lo stato di guerra. Vedere l’altro come un nemico, una minaccia, un pericolo. Tale modalità ci porta a perdere molte energie, aumenta la distanza fra noi e l’altro e incentiva le incomprensioni. Questo comportamento nel tempo porterà a fratture profonde e anche perdite di opportunità di gioia e felicità.

2. Un’altra possibilità è quello della tregua o compromesso. Purtroppo troppo spesso in questi casi il risentimento continua e permane la minaccia che lo stato di guerra ritorni. Apparentemente tutto è nelle quiete, ma possiamo respirare la tensione, con la diminuzione dell’intimità fra le due parti e di conseguenza della fiducia che nutriamo reciprocamente.

3. La terza possibilità è l’unica, la VERA e AUTENTICA e consiste nel riconoscere le differenze dei modelli di comunicazione e di comportamento. Essere curiosi di scoprire davvero l’altro nella sua interezza, nei suoi cambiamenti. Ciò non necessariamente significa che ci debba piacere o che dobbiamo approvare tutte le sue scelte, ma riconoscerne il valore e rispettarlo… questo sì.

Articolo di Chiara Zappoli

Fonte: https://www.chihararmonia.com/articoli/benessere-articoli/stare-bene-nelle-relazioni/

RELAZIONI CRUDELI
Narcisismo, sadismo e dipendenza affettiva
di Nicola Ghezzani

Relazioni Crudeli

Narcisismo, sadismo e dipendenza affettiva

di Nicola Ghezzani

Egoismo, narcisismo, crudeltà e i loro caratteri complementari, ossia masochismo e dipendenza affettiva, sono parti costitutive della natura umana? O piuttosto sono una deformazione di tratti psicologici che avrebbero potuto avere un miglior destino?

Nicola Ghezzani risponde a questa domanda attraverso avvincenti storie cliniche e psicobiografie di icone della cultura come Ingmar Bergman ("un egoista", secondo la sua stessa definizione) e il fondatore del sadismo, il marchese de Sade.

La natura umana è sociale e socievole, e la sua forza biologica primaria è l'empatia. Dunque, benché l'empatia non sia distribuita equamente nella popolazione umana, la personalità crudele nasce sempre e comunque da un abuso della sua natura.

Traumi infantili e adolescenziali, abusi e violenze sociali e ancor più l'imprinting culturale di intere società votate alla sopraffazione possono strutturare personalità nelle quali la crudeltà è il tratto dominante o personalità complementari nelle quali l'adorazione, o quantomeno la sopportazione della crudeltà, si impongono contro lo stesso interesse personale. Vengono così a delinearsi con forza, nel corso del libro, le figure drammatiche complementari del narcisista sadico e della vittima latente, che non di rado sono unite da un comune destino.

Guarire la psicopatologia sadico-narcisistica e quella complementare masochistico-dipendente significa, nelle parole di Ghezzani, non solo salvare la vita di individui condannati alla sofferenza, ma anche portare una vera e propria rivoluzione culturale in un mondo sempre più dominato dal potere seduttivo della violenza e dell'abuso.

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