I solfiti sono dei conservanti, potenzialmente presenti in quasi tutti gli alimenti conservati e perfino in molti freschi.
Il gruppo dei solfiti viene indicato in etichetta con le seguenti diciture (ma tutti rilasciano anidrite solforosa): da E220 fino ad E228, come indicati di seguito:
- E220 Anidride Solforosa
- E221 Sodio Solfito
- E222 Sodio Solfito Acido
- E223 Sodio Bisolfito
- E224 Potassio Bisolfito
- E226 Calcio Solfito
- E227 Calcio Bisolfito Acido
- E228 Solfito Acido di Potassio
L’anidride solforosa ha come funzione principale quella antimicrobica in quanto agisce contro muffe e batteri, ma anche in parte contro i lieviti, per questo viene utilizzata per inibire la fermentazione delle uve, per eliminare i lieviti che producono alcol. Altra funzione è quella antiossidante, infatti ha un’azione sbiancante, viene impiegata anche nelle farine, (impoverendole così di vitamina E), infine impedisce il deterioramento enzimatico (bruno), viene usata per fissare il colore degli alimenti (pesce,carne,frutta..), rendendoli così più “presentabili” allettanti per l’acquisto!
La normativa
I solfiti vengono elencati e regolamentati come additivi, secondo il REG.ue 1129/2011 (ultima modifica dell’allegato CE 1333/2008 del Parlamento Europeo).
Vi è l’obbligo di inserire la dicitura “trattato con solfiti” o il nome preciso del solfito nell’INCI dell’etichetta, solo se superiori a 10 mg per litro/Kg. Infatti nell’elenco riportato in Gazzetta Ufficiale troverete come massima indicazione 10 mg.
Questo vuol dire che anche se non lo trovate scritto sull’etichetta, ma il prodotto è fra quelli possibili ad essere trattati, è possibile che lo sia stato! Oltre a tutto questo bisogna anche sviare le contraffazioni e i prodotti che in modo disonesto non dichiarano il loro utilizzo… (vedi recente notizia di funghi freschi ai solfiti non dichiarati dai Paese Bassi…ma di questi casi se ne troviamo tantissimi)
Dove si trovano
Potenzialmente i solfiti sono presenti in quasi tutti gli alimenti conservati e perfino in molti freschi. Alcuni prodotti dove sono presenti sono: pane, biscotti, crackers, frutta secca, vino, birra (ne esistono poche in commercio con presenza di solfiti), salumi, succhi di frutta, frutta disidratata, sciroppi, gelatine, spray utilizzati per mantenere “freschi” insalate e macedonie, frutta secca (sopra i gusci di noci, noccioline), patatine da forno, marmellate, prodotti ittici come pesce, crostacei, molluschi, e carni trasformate quali hot dog, salsiccie; conserve sotto spirito, patate, patate surgelate, purea, conserve di pomodoro, caramelle, e merendine confezionate… (IN FONDO AL POST L’ELENCO COMPLETO SECONDO LA GAZZETTA UFFICIALE E LIMITI MASSIMI.. se avete dubbi consultate la tabella!)
I prodotti a base di carne, essendo maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi, possono contenere quantitativi di conservanti ancora maggiori… anche 450 mg al kg.
Rischi, pericolosità e limiti
E’ estremamente importante sapere se si stanno comprando prodotti con solfiti, visto che l’anidride solforosa è altamente tossica, in particolare per i bambini. Visto anche il suo accumulo nell’organismo e la grande varietà di prodotti in cui la possiamo trovare.
Il limite di rischio (0,35 mg/kg di peso corporeo, mentre per l’OMS è di 0,7 mg/Kg) può essere facilmente superato. In diversi Paesi non è consentito l’impiego di questi additivi, in altri, come la Francia, la dose massima consentita è doppia rispetto a quella italiana.
La tossicità dell’anidride solforosa è inoltre cronica ed attiva:
- interagisce con enzimi cellulari. Distrugge alcune vitamine (B1, B12, tiamina), e la vitamina E nelle farine.
- uccide molti bacilli essenziali nei latticini.
- visto inoltre che si può legare alle proteine, altera proprio il nostro metabolismo.
Limiti di tollerabilità
Una ricerca condotta nel 2000, ha stabilito che il quantitativo di solfiti tollerato dall’organismo è ben inferiore a quello ufficiale indicato dall’OMS, pari a 0.7 mg per Kg di peso. Facciamo un esempio semplicissimo: Se peso 70 Kg, il tasso limite tollerabile è di 0.7 mg per kg, quindi in totale solo 49 mg (fate poi le proporzioni per un bambino!!!). Diciamo che in una cenetta con un po’ di insaccati, 2 bicchieri di vino bianco, un po’ di frutta secca, siamo già oltre i limiti consigliati. Senza contare il resto dei conservanti…
Sintomatologia tossicità solfiti
La Food and Drug Administration, stima che una persona su cento è sensibile ai solfiti. Spesso non diamo peso ai nostri malesseri e anche i nostri dottori sottovalutano il ruolo dei solfiti nella nostra alimentazione e le possibili conseguenze sul nostro organismo. Inoltre, a molte persone sensibili ai solfiti, che hanno sintomi simili al raffreddore da fieno, come il naso che cola, prurito agli occhi, tosse, respiro affannoso, vengono prescritti antistaminici!
Si è scoperto che i solfiti possono dare origine a irritazioni di poco conto, come eruzioni cutanee e prurito, ma nelle persone sensibili, come gli asmatici, possono dare luogo a reazioni gravi, come una respirazione limitata, attacchi asmatici, orticaria e shock anafilattico, ma anche nei non asmatici si possono avere sintomi simili alla faringite, tosse, fiato corto, dolori al petto. Una volta nell’organismo, l’anidride solforosa può provocare, nei soggetti predisposti, anche un attacco di broncospasmo.
L’anidride solforosa inoltre interagisce con i cortisonici aumentandone l’effetto. Inoltre, non dovrebbero assumerne le persone allergiche all’aspirina, o chi ha insufficienza renale o epatica. Se la dose di solfiti è superiore alla nostra capacità di eliminazione, uno dei primi sintomi che compare è il mal di testa.
Ecco alcuni altri tipici sintomi:
- Allergie o reazioni allergiche
- Problemi respiratori
- Riniti
- Eczemi
- Orticaria
- Dissenteria
- Asma
- Emicrania
- Acidità urinaria
- Calo dell’odorato o del gusto
- Forte spossatezza e stanchezza
- Accentuata acidità di stomaco
Non dovrebbero assumerne chi soffre di:
- Fibromialgia
- Sindrome da fatica cronica
- Reflusso gastrico, gastriti, ulcere..
- Asma
- Insufficienza renale
- Insufficienza epatica
- Allergia all’aspirina
- Soggetti particolarmente sensibili ed allergici
Se non avete voglia di spulciare tutta la Gazzetta Ufficiale vi ho riassunto in fondo al post dove sono ammessi i solfiti e il loro limite massimo. Molti si sapevano già, altri sono vere sorprese. Provate a dare una scorsa all’elenco e pensate ad un pranzo, ad una giornata tipo… quanti ne assumiamo senza saperlo?
Bevande, snack, pesce, carne, frutta secca… ora pensiamo ai nostri bambini ed infine amplifichiamo tutto questo, pensando anche a tutti gli altri additivi che assumono, oltre ai pesticidi che rimangono intrappolati come residuo nell’alimento. Lo Stato, pur facendo a parole propaganda per un’alimentazione sana e corretta, purtroppo poi licenza tali pratiche. Ma si sa, gli interesse delle lobby alimentari sono sempre più importanti della salute dei cittadini.
Come se ne esce?
- Dovremmo limitare gli acquisti il più possibile ad alimenti freschi e di stagione ITALIANI, possibilmente provenienti dalla zona in cui viviamo (in questo modo hanno meno bisogno di conservanti); la stagionalità rimane comunque l’elemento principale.
- Dovremmo imparare ad acquistare più biologico, sapendo distinguere anche ad occhio i prodotti trattati, quindi frutta lucida ed insacchettata NO.
- Dovremmo evitare quasi totalmente i prodotti confezionati, inscatolati, surgelati… Piuttosto compriamo il fresco e surgeliamo noi.
- Dovremmo spendere più tempo in cucina e non comprare prodotti confezionati, cibi pronti ecc.. producendoci da soli i dolci, le marmellate, i sughi, i dadi vegetali… Non sempre serve per forza molto tempo, si può cucinare bene, sano anche in poco tempo.
- Usare le spezie naturali e fresche. Dovremmo imparare ad avere in casa piantine di rosmarino, basilico, prezzemolo…
- Dovremmo imparare, per chi ne ha la possibilità, a coltivare anche qualcosa… insalata, pomodori, piccole cose si possono fare anche sul terrazzo… pensate in un orticello!
Tabella presenza di solfiti e anidride solforosa nei diversi alimenti:
1 unità equivale a 1 PPM, ovvero 1 parte su un milione, vale a dire 1 milligrammo per ogni kilo di prodotto
1 Unità = 1 PPM = 1 mg/kg
- zenzero secco -> 150 unità
- pomodori secchi -> 200 unità
- ortaggi bianchi secchi -> 400 unità
- frutta a guscio e frutta secca -> 500 unità
- mele e pere secche -> 600 unità
- banane secche -> 1000 unità
- albicocche, pesche, uva, prugne e fichi secchi -> 2000 unità
- frutta secca come agente di ricopertura -> 2000 unità
- ortaggi bianchi, inclusi i funghi e i legumi bianchi -> 50 unità
- patate congelate e surgelate -> 100 unità
- patate sbucciate -> 50 unità
- polpa di cipolla, aglio e scalogno -> 300 unità
- polpa di rafano -> 800 unità
- mais dolce confezionato sotto vuoto -> 100 unità
- uve da tavola, litchi freschi (misurati nelle parti commestibili) e mirtilli (Vaccinium corymbosum) -> 10 unità
- peperoni gialli in salamoia -> 500 unità
- limone affettato, in barattolo -> 250 unità
- ciliegie a polpa bianca in barattolo; -> 100 unità
- frutta secca reidratata e litchi, mostarda di frutta -> 100 unità
- estratto di frutta gelificante, pectina liquida per la vendita al consumatore finale -> 800 unità
- confetture, gelatine e marmelades prodotte con frutta trattata con solfiti -> 100 unità
- prodotti della confetteria a base di sciroppo di glucosio (solo residui dallo sciroppo di glucosio -> 50 unità
- prodotti a base di patate disidratati -> 400 unità
- ortofrutticoli, angelica e scorze di agrumi canditi, cristallizzati o glassati -> 100 unità
- prodotti della confetteria a base di sciroppo di glucosio (solo residui dallo sciroppo di glucosio) -> 50 unità
- decorazioni (sciroppi per pancakes, sciroppi aromatizzati per milkshake e gelati; prodotti analoghi) -> 40 unità
- ripieni a base di frutta per prodotti di pasticceria -> 100 unità
- sago e orzo perlato -> 30 unità
- Amidi e fecole, tranne gli amidi per gli alimenti destinati ai lattanti, gli alimenti di proseguimento, gli alimenti a base di cereali e gli altri alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzi -> 50 unità
- biscotti secchi -> 50 unità
- breakfast sausages; burger meat con un contenuto di ortaggi e/o cereali non inferiore al 4 % mischiato all’interno della carne -> 450 unità
- salsicha fresca, longaniza fresca, butifarra fresca -> 450 unità
- crostacei e cefalopodi freschi, congelati e surgelati; crostacei delle famiglie Penaeidae, Solenoceridae e Aristaeidae fino a 80 unità -> 150 unità
- crostacei delle famiglie Penaeidae, Solenoceridae e Aristaeidae tra 80 e 120 unità -> 200 unità
- crostacei della famiglia Penaeidae, Solenoceridae e Aristaeidae in numero superiore a 120 unità -> 300 unità
- crostacei e cefalopodi cotti -> 50 unità
- crostacei cotti delle famiglie Penaeidae, Solenoceridae e Aristaeidae, fin -> 135 unità
- crostacei cotti delle famiglie Penaeidae, Solenoceridae e Aristaeidae, tra 80 e 120 unità -> 180 unità
- pesci della famiglia Gadidae salati ed essiccati -> 200 unità
- crostacei cotti delle famiglie Penaeidae, Solenoceridae e Aristaeidae in numero superiore a 120 unità -> 270 unità
- melasse -> 70 unità
- cannella (Cinnamomum ceylanicum) -> 150 unità
- aceto di fermentazione -> 170 unità
- la senape di Digione -> 500 unità
- surrogati di carne, pesce, crostacei e cefalopodi e formaggio a base di proteine -> 2000 unità
- surrogati di carne, pesce, crostacei e cefalopodi -> 2000 unità
- gelatina -> 50 unità
- succo d’uva concentrato per la produzione casalinga di vino -> 2000 unità
- succo di arancia, pompelmo, mela e ananas da consumare sfuso nei servizi di ristorazione -> 50 unità
- succo di lime e limone -> 350 unità
- succo d’uva non fermentato, per uso sacramentale -> 70 unità
- se trasferito da concentrati in bevande analcoliche aromatizzate contenenti succo di frutta -> 20 unità
- bevande analcoliche aromatizzate contenenti almeno 235 g/l di sciroppo di glucosio -> 50 unità
- concentrati a base di succo di frutta, contenenti non meno del 2,5 % di orzo (barley water) -> 350 unità
- altri concentrati a base di succo di frutta o di frutta sminuzzata; capilé e groselh -> 250 unità
- birra con una seconda fermentazione in fusto -> 50 unità
- prodotti analcolici -> 200 unità
- sidro di pere -> 200 unità
- vino -> 200 unità
- vini di frutta e vino di grado alcolico ridotto -> 260 unità
- idromele -> 200 unità
- bevande alcoliche distillate contenenti pere intere -> 50 unità
- snack a base di cereali e patate -> 50 unità
- frutta a guscio marinata -> 50 unità
Fonte: http://www.lifeme.it/2015/02/solfiti-alimenti-tossici-danni.html
Da circa 15 anni lotto contro le reazioni dell’anidride solforosa, solfiti e220.. Reazioni cutanee, mal di testa, gonfiore, nausea, diarrea e problemi del sonno. Da circa 3 anni ho iniziato una lotta ferrea a tutto ciò che contiene questi veleni. E’ vero, il prezzo della spesa è lievitato, ci metto di più a scegliere i prodotti, molte persone sono irritate dal fatto che quando mi ospitano non mi vada bene niente, ma io piuttosto che stare la a spiegare ogni volta tutti i danni di questo elemento, do prove tangibili : da quando ho iniziato a bere vino senza solfiti aggiunti, non ho assolutamente nessuna reazione, posso facilmente fagocitare un petto di pollo, ma sto male quando mangio un insaccato e così via. Purtroppo non è facile, chi soffre di celiachia è tutelato dalla cultura profusa, ma chi soffre di intolleranza ai solfiti viene spesso etichettato come uno schizzinoso e ci si sente dire : ” ma si dai, mangia, per una volta” ecc.. commenti sprezzanti che ti portano poi non solo a rifiutare quel tipo di pranzo, ma a rifiutare tutto l’invito. Ognuno è libero di scegliere con la propria consapevolezza PROVATA cosa mangiare/bere e cosa no. Spero che durante gli anni si sensibilizzi sempre di più la società sui danni di queste sostanze nei soggetti sensibili e non. Grazie mille per l’articolo.
salve,
cosa si intende per “unità” nella Tabella presenza di solfiti e anidride solforosa nei diversi alimenti?
grazie
Grazie Gabriele, ho aggiunto la legenda in cima alla tabella: 1 unità equivale a 1 PPM, ovvero 1 parte su un milione, vale a dire 1 milligrammo per ogni kilo di prodotto.
Un saluto, Mauro