Quello che è successo in Siria, è l’ennesimo tassello di una grande guerra geopolitica, a detta di molti è la terza guerra mondiale che è gia in atto.
Partiamo dalle uniche certezze, Assad è caduto e la Siria come stato unitario, non esisterà più. La cosa da capire è perché tutto è successo così rapidamente.
Ma soprattutto tra i giocatori geopolitici chi ha vinto e chi ha perso?
– Ha vinto la Turchia. Erdogan ha dimostrato di essere un grande giocatore in campo internazionale. Aveva promesso che sarebbe andato in Nagorno Karabakh e lo ha fatto, aveva promesso che avrebbe pregato nella moschea di Damasco e lo farà. Secondo la più antica tradizione turca, Erdogan ha dimostrato di non rispettare i patti, ma a piccoli tasselli sta cercando di costruire la “Grande Turchia”.
– Ha vinto Israele. Israele ha eliminato un governo filo iraniano. Ha inferto un colpo mortale alle mire iraniane di potenza regionale. E si mangerà un altro pezzo di Siria, dopo le alture del Golan, sempre con la scusa di creare una zona cuscinetto.
– Hanno vinto gli USA. Gli Stati Uniti manterranno il controllo sul petrolio siriano e tramite i gruppi da loro controllati aumenteranno la loro influenza sulla regione. L’obiettivo statunitense era la caduta di Assad, ci sono riusciti. Un altro obiettivo era la diminuzione dell’influenza russa ed iraniana e l’hanno ottenuta. Per la politica egemonica americana è senza dubbio una grande vittoria.
– Ha perso l’Iran. Per l’Iran è una grande sconfitta, il sogno del defunto generale Qassem Soleimani, del corridoio fino al mare mediterraneo è definitivamente tramontato. Un duro colpo alla politica iraniana di ergersi a prima potenza regionale, in funzione anti israeliana e anti statunitense. Le immagini del saccheggio dell’ambasciata iraniana, sono il riassunto della tragedia.
– Ha perso la Russia. La Russia che aveva puntato su Assad ha sicuramente perso. Anche perché Damasco era da sempre un alleato storico di Mosca. Sono in Siria due delle pochissime basi militari russe, fuori dal proprio territorio. Anche se è necessario separare Assad e Siria come asset geopolitici. Probabilmente la Russia ha fatto accordi con gli altri attori, interni ed esterni.
Ecco perché nessuno tocca l’ambasciata russa a Damasco in questo momento. Anche nel peggiore scenario, la Russia manterrà una base navale a Tartus e soprattutto, una base aerea a Latakia. L’obiettivo russo di accreditarsi come potenza mondiale ne esce molto ridimensionato, ma di piu Mosca non poteva fare, essendo impegnata in un conflitto vitale in Ucraina.
– Ha perso l’Europa. L’Europa a parte le briciole che gli verranno concesse dagli USA, non ha ottenuto nulla. Una Siria in mano a milizie islamiste, non è una buona notizia, soprattutto per il fatto che migliaia di profughi siriani si dirigeranno nel suolo europeo.
In conclusione crediamo che la fine del governo di Assad in così poco tempo, sia dovuto all’accordo delle varie potenze. E non è escluso che il disimpegno russo in Siria, non corrisponda ad un disimpegno americano in Ucraina. Tutto questo è il lavoro della nuova amministrazione Trump. E sicuramente in Siria ci sarà una spartizione tra superpotenze, come del resto in Ucraina.
Ma il più grande sconfitto è il popolo siriano, un paese distrutto, mezzo milione di morti ed un futuro buio. Tutto, perché per interessi geopolitici, qualcuno a Washington decise che la Siria non doveva più esistere.
Fonte: https://t.me/terzaroma