di Pasquale Galasso
È un ordinario malinteso, dovuto alla più banale superficialità, quello di fraintendere la statua del demone Asmodeo con un simbolo controverso o addirittura diabolico.
Cominciamo a far luce su una scultura molto più affascinante e pregna di carica simbolica che controversa, specificando, per prima cosa, che la statua intera non raffigura solo il Demone.
Non bisognerebbe mai giudicare, in nessun contesto, un singolo elemento senza avere il quadro d’insieme e questo caso ne è la dimostrazione incontrovertibile.
Ancor prima di analizzare tutta la simbologia all’interno della Chiesa, basterebbe avere la foto intera dell’acquasantiera (rara sul web), per capire che il Demone Asmodeo è solo una parte della scultura la quale, a sua volta, è componente di un insieme di altre allegorie e simbolismi posti all’interno della Chiesa.
In realtà, il Demone Asmodeo accusa una postura inequivocabilmente scomoda e sofferente per sostenere l’acquasantiera e i quattro Angeli che, se osservati in sequenza, fanno il segno della Croce.
Alla base sulla quale gli Angeli stanno, vi è la scritta “Par ce signe tu le vaincras”, in chiaro riferimento al segno della Croce.
L’acquasantiera ha lo scopo di simboleggiare il battesimo e, attraverso il segno della croce che il fedele si fa dopo aver immerso il dito nell’acqua santa, rappresenta anche la virtù teologale della fede. Il demone Asmodeo è, quindi, da interpretarsi anche come uno strumento per sostenere la fede, come un male che esiste per servire una forma di bene più grande.
Allo stesso tempo, l’acquasantiera si trova sul pavimento a scacchi, il quale è l’emblematico simbolo a rappresentazione della dualità, intesa come l’alternanza tra luce e buio, tra bene e male, tra vero e falso, tra bello e brutto, considerati non più come elementi in contrasto o in antagonismo, ma come complementari l’uno con l’altro nel coadiuvare la consapevolezza e la conoscenza.
È proprio in questa chiave di lettura, che ci si accorge del fatto che non si arriva al vero senza comprendere e conoscere il falso, come non si può capire fino in fondo il bene, se non si ha anche esperienza e comprensione del male, come anche non si apprezza fino in fondo la bellezza se non si ha consapevolezza anche del brutto; non a caso questa scacchiera è rappresentata al suolo, a simboleggiare come queste coordinate abbiano valore solo su questa terra e quanto sia essenziale, per potersi elevare verso il cielo, superare il concetto illusorio e fin troppo “umano”, che interpreta questi opposti come forze contrastanti.
Ecco maggiormente chiarito il motivo per cui, sull’acquasantiera, si trovano sia il Demone Asmodeo che gli Angeli, dal momento che entrambe le forze sono in realtà necessarie alla Gnosi e alla conoscenza, attraverso la quale potremo esprimere noi stessi per mezzo delle nostre scelte finali.
Le due colonne esterne alla chiesa, che sormontano la volta d’ingresso della chiesa, per via della loro forma, richiamano abbastanza esplicitamente le colonne del “Tempio di Re Salomone”.
Un ulteriore collegamento con il Demone, viene all’attenzione dal momento che Asmodeo è noto nella tradizione demonologica giudaica, come il Demone vinto dal Re Salomone e costretto ad edificare per lui il celeberrimo Tempio.
Questa ulteriore chiave di lettura ci da modo di scorgere due elementi quasi per niente collegati: lo scopo finale del Demone di servire un bene più grande e la simbologia massonica che richiama il Tempio di Salomone.
L’atto vandalico dell’aprile 2017
Il 23 Aprile 2017, per la seconda volta in poco più di vent’anni, la statua di Asmodeo viene nuovamente vandalizzata assieme al bassorilievo di Maria Maddalena.
Questa volta l’autore è stato arrestato ed è una donna che ha rivendicato l’intento dell’atto come un gesto di generale dissenso verso l’occidente. I danni consistono nell’aver tagliato il braccio destro e sinistro della statua, nonchè la sua decapitazione, più la distruzione del bassorilievo in corrispondenza del viso di Maria Maddalena.
Bassorilievo di Maria Maddalena vandalizzato nell’aprile 2017 – Rennes le Château
La vicenda è curiosa in quanto la donna, che si dichiara una musulmana esasperata da un occidente imperialista -così come lo definisce – sarebbe impiegata presso un prestigioso studio legale ed è laureata.
Nelle ore precedenti l’atto vandalico, la donna è stata notata più volte nel paesino di Rennes le Château, dato che indossava una veste bianca ed una maschera da “Lupo”, un atteggiamento che rivela aspetti davvero poco coerenti con le motivazioni da lei date.
Ancor più torbido è l’aver trovato dei fili utili alla costruzione di ordigni esplosivi, in possesso di questa donna, dopo la perquisizione. Nell’atto di compiere questo scempio, ella non si è preoccupata in alcun modo che questi oggetti poi sarebbero stati rinvenuti, visto che non si è opposta all’arresto.
Articolo di Pasquale Galasso
Il Priorato di Sion sta candidando, presso il comune del paese, dei restauratori accreditati e già referenziati presso le istituzioni, per assumere i lavori inerenti la restaurazione delle opere vandalizzate all’interno della chiesa. Si cercano quindi restauratori referenziati che abbiano già lavorato per le Istituzioni e che intendano proporsi al Comune di Rennes le Château. Chi abbia adeguate referenze e intenda partecipare alla gara d’appalto, può inviare il suo C.V. alla Gran Segreteria del Priorato presso il nostro indirizzo e-mail: info@prieure-de-sion.com
Prieuré de Sion – Ordre de la Rose-Croix-Véritas O.D.L.R.C.V.
Per le foto si ringraziano “La Gazette de Rennes-le-Château”©, Johan Netchacovitch e Noël Lauffenburger©
Fonte: http://www.altrogiornale.org/simbologia-rennes-le-chateau-demone-asmodeo/