Raqqa (Siria): la lotta dei bambini per tornare a scuola

La lotta dei bambini per tornare a scuola nel mezzo della devastazione provocata dall’ISIS e dai bombardamenti USA

Poco più di un anno dopo l’espulsione dell’ISIS da Raqqa, questa città settentrionale della Siria conserva ancora l’aspetto di un campo di battaglia, pieno di macerie e resti di automobili carbonizzate. Tuttavia, gli studenti locali affrontano l’inverno e vestiti con cappelli, sciarpe e cappotti, frequentano scuole prive di porte e vetri alle finestre. Cercano di recuperare il tempo perso durante gli anni di conflitto che hanno devastato il paese.

Non interessa più ai media mainstream il destino di Raqqa, la città siriana devastata dal conflitto e nominata dall’ISIS, capitale del suo califfato. In questa città, sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti della coalizione guidata dagli USA per “liberarla”, sono sotterrati molti cadaveri.

L’ISIS prima e gli USA poi, hanno ridotto in polvere Raqqa. In questa distruzione i bambini siriani  e le loro famiglie non si rassegnano e nonostante le avversità e il freddo invernale i bambini ritornano a scuola, ovviamente in aule prive di porte e finestre, ma decisi a recuperare gli anni di studio persi durante il conflitto e a riprendere a vivere.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-foto_raqqa_la_lotta_dei_bambini_per_tornare_a_scuola_nel_mezzo_della_devastazione_provocata_dallisis_e_dai_bombardamenti_usa/82_26231/

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Tony Cartalucci e Nile Bowie, due ricercatori indipendenti ed esperti di geopolitica, ci svelano, con una puntuale indagine giornalistica, la Grande Bugia nascosta dietro l'ennesimo conflitto "umanitario" che insanguina il Medio Oriente.

La situazione è drammatica: il Paese si dibatte in un cruento scontro civile, oggetto di spietati attacchi da parte di nemici interni ed esterni. La cosiddetta "rivolta siriana", in realtà, fa parte di una cinica strategia occidentale, che si serve di provocatori, terroristi, fanatici fondamentalisti e ONG corrotte.

L'obiettivo è quello di colpire uno Stato arabo indipendente, in cui la ricchezza generata dal petrolio viene impiegata per finanziare lo stato sociale, proprio come avveniva in Libia prima che questa venisse annientata in modo analogo, con la compiaciuta adesione delle "petrolmonarchie" del Golfo e dei Paesi vicini, che partecipano al massacro come tanti sciacalli.

La trama statunitense prevede quindi l'uso del terrorismo – tramite mercenari e irregolari, la "legione straniera" della CIA – per portare a compimento attentati e stragi di innocenti e poi addossare, servendosi della propaganda mediatica, la responsabilità della carneficina e della violazione dei diritti umani al governo preso di mira.

I mezzi di informazione credono a questa Grande Bugia e creano quindi una realtà falsificata, ragione per cui è impossibile farsi un'opinione propria, libera e indipendente.

Obiettivo Siria spiega come queste guerre architettate vengano messe in atto usando l'inganno, per strumentalizzare gli istinti più nobili dell'animo umano e manipolare l'opinione pubblica internazionale e tutti coloro che altrimenti tenderebbero a contrastare l'intervento armato, fino a metterli al servizio dell'assassinio di massa e della dittatura globale del potere economico<...

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