di D. Charles
Avete mai avuto la sensazione di essere circondati da automi, persone che si limitano ad imitare la vita, senza viverla realmente?
Qualcuno li chiama uomini-pecora, cioè gente che si è adattata particolarmente bene a vivere in funzione del ruolo che il sistema ha cucito loro addosso: lavorare/consumare/obbedire. Sono stati programmati per essere docili, stupidi e facilmente comandabili. Sono particolarmente entusiasti nel seguire la cultura che ci ha condotti fin qui, ed amano fondere se stessi nel pensiero e comportamento di gruppo. Colpevolmente disinformati, sono prevedibili, obbedienti, ingenui ed incapaci di mettere in discussione qualsiasi concetto sia stato loro inculcato dall’alto. Costoro si schierano sempre dalla parte della cultura dominante e delle dinamiche da “stato di polizia” da cui sono schiavizzati. Riescono a concentrarsi realmente solo sulle mansioni che sono state loro assegnate, in cambio dell’illusione di vivere in sicurezza.Gli uomini-pecora sono ovunque, tuttavia negli ultimi anni è sorto un grande movimento che si contrappone alla loro follia ingegnerizzata. La quantità di persone risvegliate è davvero stimolante. Gran parte di tale trasformazione è ascrivibile alla crescente consapevolezza che la maggior parte delle cose che facciamo e pensiamo non scaturisce da un pensiero autonomo individuale, ma da una lunga serie di programmi culturali sceneggiati dall’industria, dai governi e dai poteri occulti psicopatici che si trovano al timone del pianeta. Una volta compreso fino in fondo tale concetto, il risveglio diventa una conseguenza naturale ed inevitabile.Di seguito vado a descrivere tre atteggiamenti che contraddistinguono gli uomini-pecora.
1. Auto-Sabotaggio
Proprio come i vampiri della letteratura non possono entrare nelle case delle loro vittime senza essere stati invitati, gran parte dei comportamenti autodistruttivi indotti dal sistema sono abbracciati di propria spontanea volontà dagli uomini-pecora. Ciò ha luogo in molti modi diversi. Si tratta di trappole culturali e psicologiche che fanno leva sulle istanze dell’ego, del piacere e della smania di ottenere una gratificazione immediata. Ma in realtà è tutta roba di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno. Cose che in un primo momento trasmettono sensazioni di benessere, ma che alla lunga si rivelano difficili da accantonare e ancora più difficili da pagare.
Gli uomini-pecora non sono capaci di dire NO, anche quando sono consapevoli di stare facendo del male a se stessi. Consumano tutto ciò che viene loro sventolato in faccia abbastanza a lungo, e al diavolo le conseguenze. Sabotano la propria salute fisica e mentale come conseguenza di un eccesso di stimolazione sensoriale. Tendono a compiacere continuamente le loro papille gustative fino a che non finiscono nello studio di un medico, e tendono a compiacere allegramente il loro ego a colpi di carta di debito, fino a quando si ritrovano completamente impaludati nel debito.
In verità non c’è bisogno di fare alcunché di tutto ciò. Non è necessario spegnersi giorno dopo giorno facendo lavori che si odiano; non c’è bisogno di guardare la televisione ogni sera in uno stato di sbavante intontimento. Semplicemente non c’è bisogno di trattare il nostro corpo e la nostra mente con lo stesso disprezzo usato nei nostri confronti dai ‘controllori.’ La nostra vita è un bene prezioso, e vale la pena proteggerla in ogni modo possibile.
“Le persone sono pecore. La TV è il loro pastore.” (Jess C. Scott)
2. Consumare Secondo Programma, Indossare una Maschera, Recitare una Parte
Difficile sapere se sia l’arte ad imitare la vita o la vita ad imitare l’arte. La cosa sicura è che stiamo vivendo il secondo secolo del Se, con i mass media che fanno business nell’indurre la gente a prendersi molto sul serio, con ottimi risultati.
Chi sono le persone che bivaccano di fronte ai negozi in occasione dei Black-Friday, e che si picchiano e calpestano l’un l’altro non appena le porte del negozio vengono aperte? Chi sono quelli che si fanno talmente prendere dalle vittorie e sconfitte delle loro squadre sportive da creare conflitti all’interno della loro comunità? Chi sono gli innumerevoli individui incravattati che sacrificano le loro vite in ossequio all’azienda per la quale lavorano? L’elenco potrebbe continuare all’infinito.
L’immagine di se viene usata contro di noi per confonderci e sviarci. Siamo nutriti dall’illusione che per sentirci completi abbiamo bisogno di possedere oggetti o di far parte di qualcosa, al fine di sentirci al sicuro, essere felici e senza preoccupazioni. Ci viene insegnato fin dall’inizio che solo nel gregge si possano trovare la sicurezza ed il comfort.
Gli uomini-pecora sono indotti a conformarsi alla sceneggiatura, scegliere una maschera e dedicarsi anima a corpo ad interpretare un determinato ruolo, anche se ciò alla lunga implica il sabotaggio della loro unicità e la perdita lungo la strada della loro umanità.
Alla fine dei conti, naturalmente, nulla di tutto ciò conta sul serio, in quanto siamo tutti esseri multidimensionali incarnati in un corpo materiale per un breve periodo di tempo su questo sofferente, ma bellissimo pianeta. Quando prendiamo atto di chi siamo realmente, le maschere scompaiono e con esse sparisce la necessità di conformarsi in qualsiasi modo. Siamo liberi di essere ciò che abbiamo bisogno di essere per far fruttare la nostra esperienza all’interno della Matrix.
“Non dovremmo essere tutti uguali, sentire allo stesso modo, pensare e credere le stesse cose. La chiave per la continua espansione del nostro Universo si trova nella diversità, nella non-conformità e nel rifiuto della coercizione. Il conformismo è la morte della creatività.” (Anthon St. Maarten – Vita Divina: Guida Essenziale per il Tuo Vero Destino)
3. Rinuncia alla propria Sovranità con delega integrale all’autorità
Senso di impotenza e deferenza verso l’autorità costituita sono continuamente incoraggiati dal nostro sistema educativo, dai nostri governi e dai nostri padroni aziendali. Siamo continuamente invitati a rinunciare al nostro potere personale e alla nostra dignità umana dalle false figure autoritarie che ci governano. Gli uomini-pecora rinunciano senza problemi alla loro sovranità, delegandola volentieri all’autorità di turno, se ciò significa sgravarsi dalla relativa responsabilità. Gli uomini-pecora perorano cause di cui non comprendono le implicazioni, e partecipano a scontri in cui vanno contro i loro stessi interessi. Non hanno la minima idea di quali siano i loro diritti legali e naturali, e tanto meno riescono a trovare il coraggio necessario per esercitarli. Nel loro lungo viaggio, da utili idioti quali sono, gli uomini-pecora preferiscono la dinamica del sentirsi dire cosa fare.
Il senso di impotenza implica automaticamente la creazione di un senso di dipendenza dal governo, dalle aziende e dal giudizio ed approvazione da parte del gregge, ed una mentalità gregaria che tende a supportare gli individui che comandano il mondo. E’ anche grazie a tale lassismo che i crimini perpetrati da governi e gruppi di potere restano facilmente impuniti. Prendete il famoso Esperimento Milgram del 1960, ad esempio, che dimostrò come le persone siano naturalmente inclini a supportare la tortura di altri esseri umani, a patto che una cosiddetta ‘figura autoritaria’ se ne assuma la responsabilità. Gli uomini-pecora sono quelli che di fronte all’aggressione di un loro compare, anziché accorrere in suo soccorso registrano la scena con lo smartphone.
Un ruolo e uno stipendio non conferiscono alcun diritto speciale rispetto ad altri esseri umani, ad eccezione che all’interno della Matrix, dove gli uomini-pecora sono stati addestrati a sottomettersi ed obbedire a chiunque indossi un’uniforme di colore coordinato e sia in possesso di un distintivo e di un walkie-talkie. Gli uomini-pecora sono felici di sentirsi impotenti e rinunciare ad ogni tipo di responsabilità verso il loro prossimo. In realtà tutto ciò che servirebbe sarebbe un semplice, deciso NO per iniziare a cambiare la dinamica di ogni rapporto. E’ di vitale importanza smettere di regalare la sovranità individuale, delegandola alla falsa autorità.
Conclusione
“E’ davvero una cosa triste e demenziale che per essere persone perbene oggi sia necessario proclamarsi rivoluzionari.” (David Harris)
Lo spirito umano è molto più potente e determinato di qualsiasi agenda di ingegneria sociale o programma di lavaggio del cervello. E’ semplicemente impossibile confinarlo in queste prigioni spiritualmente debilitanti. Basta prenderne realmente atto per spezzare l’abitudine alla schiavitù mentale e rivelare una prospettiva più veritiera sull’esistenza e sulle modalità con cui i sistemi disumanizzati del nostro mondo si coalizzano contro di noi. Scattata questa molla, il mondo ci apparirà molto diverso rispetto a come lo abbiamo sempre visto; diventerà molto semplice vedere le pecore per ciò che sono e tornare ad essere individui unici e non solo un altro anonimo elemento del gregge.
Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito Waking Times: http://www.wakingtimes.com/2015/08/27/3-things-sheeple-do-that-you-dont-have-to/
Traduzione e Fonte: Anticorpi.info