di Giuseppe Palma
La proroga del Governo Conte dello “Stato di Emergenza” fino al 2021, ha certamente l’obiettivo di tirare a campare nella conservazione del potere.
Al posto della politica trova spazio il confuso ma razionale terrore della tecnoscienza, la paura generata dalla persistente situazione di emergenza. Il virus è potere. Non lo hanno ancora capito solo gli stolti e i tifosi. Ma gli effetti del perenne stato emergenziale tendono anche ad un altro obiettivo: il “mutamento antropologico”.
L’Uomo sociale della civiltà millenaria potrebbe scomparire: al suo posto l’Uomo tecnologico. Non la tecnologia al servizio dell’Uomo, che sarebbe senza dubbio una grande conquista, bensì l’Uomo non più Uomo, ma soggetto complementare alla macchina, fino alla sua totale sottomissione funzionale.
Non più dunque l’Uomo al centro, ma l’Uomo come strumento complementare. Non avremo di fronte a noi il robot “Caterina” (del mitico film di Alberto Sordi “Io e Caterina”, del 1980) che da macchina si fa essere umano, coi propri sentimenti, ma l’Uomo che si fa macchina: senza sentimenti, senza discernimento, senza Libertà.
Si inizia con il distanziamento sociale, lo smart working, la didattica a distanza, i processi telematici, le Università online, la digitalizzazione di tutti i servizi e così via. Se è per un tempo limitato, il tempo dell’ “emergenza”, il mutamento non è definitivo. Ma se l’ “emergenza” è perenne, a tempo indeterminato, anche il mutamento diventa una realtà definitiva, ma senza i necessari passaggi propedeutici finisce per assumere le vesti e la sostanza di una violenta imposizione.
Si è sempre detto che l’Uomo sia un animale sociale, e che attorno a lui graviti il mondo. Vero fino a ieri. Domani potrebbe non essere più così. Non è un “cambiamento”, una “sfida”, come tentano di farci credere, ma un mutamento globale e generalizzato contro la stessa natura umana. L’uomo privo di contatto, di ragione e di sentimento non è più Uomo, è macchina.
Ci diranno che da questo cambiamento dobbiamo coglierne le migliori opportunità. E parecchi di noi saranno disposti (come si è già visto negli ultimi mesi) a “rinunciare” alla Libertà per come l’avevamo conosciuta fino a poco tempo fa. Saremo noi stessi a consentire la fine dell’Uomo, col nostro consenso e la nostra incapacità di comprendere la realtà. Un po’ per pigrizia, un po’ per dannosa saccenza, ma soprattutto per faziosità e tifoseria.
L’Umanesimo del Petrarca sta per morire definitivamente. Non so cosa ci sarà dopo… di certo sarà peggio. Molto peggio. Italiani svegliaaaa! Riprendiamoci la nostra vera umanità! E’ ora il momento!
Articolo di Giuseppe Palma
Riferimenti: “Democrazia in quarantena. Come un virus ha travolto il Paese”, di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, Historica edizioni.
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: https://scenarieconomici.it