di Omar Abdel Aziz Ali
Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 2 milioni di bambini yemeniti si drogano ogni giorno per non sentire la stanchezza di una vita trascorsa tra carestia e guerra.
Con effetti devastanti sulla crescita e sulla salute, poiché la “Qat”, la droga usata da queste parti, crea dipendenza, indebolisce il corpo e causa tumori e infarti letali. Lo Yemen non è solo devastato da guerra e carestia. A gettare milioni di persone nella dipendenza e a ucciderne migliaia, c’è anche la droga.
Il Qat è una pianta originaria delle regioni orientali dell’Africa, come l’Etiopia e Somalia, ma è diffusa anche nella Penisola Arabica, in particolare nello Yemen. Le foglie di questa pianta contengono un alcaloide dall’azione stimolante che genera euforia e stati di eccitazione, come una sostanza di natura anfetaminica e psicotropa.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha bandita nel 1973, classificandola come droga al pari della cocaina e degli stimolanti. Una volta masticate, le foglie di Qat vengono trattenute in una delle due guance sotto forma di bolo. Così, col passare delle ore, la sostanza viene assorbita e messa in circolo.
Gli effetti della Qat
L’effetto eccitante si ha nell’arco delle due o tre ore successive all’assunzione e dura circa un paio d’ore per poi scendere lentamente. Nella sua fase di picco la sostanza inibisce fame e stanchezza e ci si sente forti e vigorosi.
Come altre sostanze, anche il Qat genera dipendenza, anche se in forma limitata, e dopo l’effetto ci si sente stanchi, affaticati, desiderosi di farsi un altro giro di Qat, ma in quantità maggiore, per superare l’assuefazione e avere lo stesso effetto stimolante.
I numeri dell’abuso di Qat
I numeri riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fanno paura. Raccontano di uno Yemen drogato, dove il 90% degli adolescenti assume regolarmente il Qat e il 73% delle donne ne fa uso abitualmente.
Numeri di una dipendenza totale. Ma il dato ancora più sconfortante è che secondo l’Oms il 20% dei bambini lo mastica quotidianamente: su una popolazione totale sotto i 15 anni di 13 milioni, stiamo parlando di 2 milioni e mezzo di bambini che si drogano, ogni giorno.
Il Qat come rito sociale
In Yemen il Qat non è solo una droga. La sua assunzione è un rito sociale, un modo di fare comunità, un passatempo, come riporta la Cnn araba in un suo documentario, mentre per i più piccoli è una forma di iniziazione al mondo degli adulti.
Le foglie di Qat, raccolte, pulite e immagazzinate vengono vendute nei mercati locali e dopo una giornata di lavoro, nel pomeriggio, milioni di yemeniti si ritrovano per strada, nei caffè, per masticare le foglie di Qat in gruppo, dove sono presenti anche i bambini. E in questi contesti di discute di affari, di politica, di vita. Il Qat è una droga diffusa ovunque, masticata come un chewing gum, facile da procurare e da assumere.
Ne faceva uso anche l’ex presidente yemenita, Ali Abdallah Saleh, che lo considerava al pari del tè, così come ne sono consumatori anche forze di polizia e uomini delle istituzioni in un clima di permissivismo criticato dalle Ong locali. Le stesse autorità religiose solo recentemente hanno considerato illecita questa sostanza. Dal pomeriggio fino alle prime ore del tramonto, milioni di yemeniti sono sotto l’effetto della droga, che se assunta in dosi massicce può generare crisi psicotiche e manie di persecuzione, depressione, disturbi dell’umore, scarsa concentrazione, associati ad un maggiore appetito sessuale oppure a disfunzioni dell’apparato riproduttivo. Le conseguenze più profonde invece sono di natura tumorale, il Qat infatti può causare carcinomi alle vie orali ma anche problemi di natura cardiovascolare.
Il Qat e lo spreco delle risorse idriche
L’Oms stima che circa il 60% dei terreni coltivabili in Yemen siano utilizzati per la semina e il raccolto delle piante di Qat. Dal 1970 al 2000 gli ettari dedicati al Qat sono passati da 8 mila a 103 mila, con una richiesta interna in continua crescita.
Il problema di queste colture, così redditizie per gli agricoltori, sta nell’acqua: il Qat per essere pulito necessita di ingenti quantità di acqua. Secondo Qahtan Asbahi, esperto idrico dell’università di Sanaa, circa il 30% di tutta l’acqua presene nel sottosuolo yemenita viene destinata per la coltivazione e pulizia del Qat, uno spreco che sta avendo conseguenze dirette sull’approvvigionamento idrico nel paese.
Dal 2010 ad oggi, l’esaurimento delle risorse e la carestia sta gettando intere fasce di popolazione nella povertà più totale e la coltivazione massiccia di Qat è una delle cause principali, come riportato dal The Guardian.
Il traffico di Qat
Dopo quasi 5 anni di guerra, nel paese le vittime civili tra i bambini sono circa 6500. I sopravvissuti, spesso in condizione di indigenza o orfani, lavorano nel traffico di Qat, all’interno di mafie e gruppi locali, per potersi mantenere.
Secondo Nabil Fadel, responsabile di una Ong yemenita che lavora per fermare l’utilizzo dei bambini nel traffico di Qat, sarebbero circa una cinquantina, ogni settimana, i bambini fermati al confine dalle forze di sicurezza saudite. Il traffico più redditizio infatti è quello verso l’Arabia Saudita, dove la sostanza è illegale ma dove la richiesta è in continua crescita.
20 kg di Qat si vendono a 400 dollari, di questi al bambino trafficante vengono riconosciuti pochi spiccioli, il restante finisce nelle casse dei boss della malavita locale.
Qat, fonte di sussistenza e maledizione
Il Qat è un problema economico per le famiglie dei consumatori: secondo l’Oms il 50% del budget di una famiglia yemenita viene investito nell’acquisto della droga, con ricadute pesanti sul potere di acquisto dei generi di prima necessita, senza contare i risvolti educativi devastanti sul rapporto tra i genitori consumatori e i figli.
Nonostante questo, il Qat, la sua raccolta e vendita, rimane una fonte importante di sussistenza, se non la primaria, per milioni di famiglie yemenite che, sotto le bombe della coalizione araba e gli attacchi delle milizie Huthi, cercano di sopravvivere disperatamente. Anche grazie al Qat, che è fonte di sussistenza ma allo stesso tempo una maledizione per questa terra.
Solo nell’ultimo anno nello Yemen i tumori hanno causato 12 mila morti, di questi quasi 2 mila sono causati, secondo gli esperti, dalla coltivazione e dall’assunzione di Qat.
Articolo di Omar Abdel Aziz Ali