di Katherine Frisk
“Vediamo anno dopo anno ciò che sta per arrivare, e «loro» sono a conoscenza che noi lo sappiamo”. Ecco la terribile frase pronunciata da Putin alla conferenza stampa del 17 giugno 2016, al Forum internazionale dell’Economia, svoltosi a San Pietroburgo.
Ed ha proseguito, rivolto ai giornalisti presenti, dicendo: “È soltanto a voi che propinano queste frottole, e voi ve le bevete e le propagate alle popolazioni nei vostri paesi. Le genti, in quanto tali, non hanno la percezione del pericolo imminente – ed ecco ciò che mi preoccupa.
Come è possibile non comprendere che il mondo viene sospinto in una situazione irreversibile? Sebbene essi pretendano di instillare l’idea che nulla stia accadendo. Non so più come fare per avvertire di questo.”
Così Putin ci avvisa che, in sostanza, una guerra ineluttabile si profila…
Dalla caduta dell’Unione Sovietica, la NATO continua ad ammassare, poco a poco, forze terrestri e nucleari lungo le sue frontiere. L’Ucraina è stata vittima di un colpo di stato diretto da George Soros, Chevron, Monsanto e Victoria Nuland.
Le manifestazioni pubbliche a Majdán Nezaléžnosti (Piazza Indipendenza) sono state una “rivoluzione colorata” sostenuta dalle ONG e dalle fondazioni dell’Open Society il cui scopo era di posizionare la NATO in Crimea e lungo i confini dell’Ucraina, ad una distanza da Mosca relativamente breve.
Gli USA hanno speso più di 5 miliardi di dollari per rovesciare il governo e il presidente ucraino Viktor Janukovyč. Creando le condizioni per la loro realizzazione, la NATO ha palesemente concorso ed incoraggiato i crimini di guerra nel Donbass, dal momento che la metà dell’Ucraina è russofona e vive nella parte orientale.
Di conseguenza, in Crimea, c’è stato un referendum riconosciuto a livello planetario, grazie al quale il popolo si è espresso in favore della propria reintegrazione nella Federazione russa, di cui faceva parte sin dal tempo della Grande Caterina, essendo il territorio stato annesso all’Ucraina soltanto in epoca sovietica.
In seguito, avendo dei politici europei e dei militanti per la pace visitato la Crimea, hanno affermato che la votazione era stata indetta democraticamente dalla volontà popolare e che il suo esito era stato ineccepibile e non truccato.
Nel frattempo, è esplosa la guerra civile tra le zone occidentali ed orientali ucraine. Senza sosta Kiev bombarda con razzi la parte ad est, perché le regioni di Donetsk e di Lugantsk non riconoscono il governo attuale, che persino l’agenzia di Intelligence “US Stratfor” ha definito come “il colpo di stato più flagrante della storia.”
Più di un milione di persone sono fuggite dall’Ucraina, non verso l’Europa, bensì in direzione della Russia. Oltre a medici, avvocati, ingegneri e proprietari di fabbriche, un gran numero tra loro era costituito da ricchi agricoltori provenienti dalle regioni tipiche di Tchernoziom (suolo particolare di terra nera, ricca di humus), famose per la loro fertilità.
Reinsediatisi nell’oriente russo, tali coltivatori hanno ricevuto terre e sovvenzioni per gestire le loro fattorie. Per questo, nonostante le sanzioni imposte al paese dal 2014, la Russia è passata, nell’arco di due anni, dal ruolo di importatore a quello di esportatore di derrate alimentari. E bisogna notare che gli OGM, ossia gli alimenti geneticamente modificati, vi sono proibiti, così come gli erbicidi tossici.
Nel corso delle ultime settimane, l’intera squadra russa è stata bandita dai giochi paralimpici di Rio de Janeiro, dal 7 al 18 settembre; le sanzioni sono state prolungate di sei mesi contro la Russia e la regione “ribelle” del Donbass ad est dell’Ucraina.
In più, guarda caso, il tifone Lionrock si è abbattuto sull’estremo oriente del territorio russo dal 29 al 31 agosto, ed ha riversato violente piogge proprio sulle aree dove, come suddetto, si è investito molto per rilanciare l’agro-industria.
A questo proposito, bisognerebbe riflettere un po’ anche sui recenti sismi in Italia, nelle Filippine e in Oklahoma.
Durante i due conflitti mondiali, Jacob Schiff della Federal Reserve finanziava il Giappone perché facesse le sue campagne belliche contro la Russia e la Cina, così come Lenin e Trotsky. Bush, Ford, Rockefeller, la banca Chase Manhattan, JPMorgan, Harriman, ed un certo numero di altri, finanziavano invece Hitler e la sua guerra lampo nell’Europa dell’est e alla fine contro Stalingrado.
Gli Stati Uniti d’America non attaccarono apertamente l’Unione Sovietica e pretesero di agire a supporto degli “alleati”. Entrarono in guerra solamente quando l’assalto di Stalingrado fallì e allorché i russi lanciarono il loro personale affondo contro Berlino.
Gli americani avrebbero voluto giungervi per primi. Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, la politica USA in Germania è sempre stata quella di tenere sottomessi i tedeschi, di impedir loro di avvicinarsi alla Russia e di rimanervi di stanza.
La nazione teutonica ha la più grande base militare statunitense estera, se si escludono quelle interne agli Stati Uniti stessi. Tutto ciò, porta a questo: la Germania si prepara a dispiegare truppe all’interno dei suoi confini, perché un “catastrofico” attacco terroristico viene reputato “concepibile quanto probabile”.
Che si tratti di una lotta al terrore o… di una scalata al potere pianificato sotto la copertura del “terrorismo”, la Germania, gli USA e la NATO hanno forse l’intenzione di sferrare un’offensiva contro la Russia? Nell’aprile del 2016, Obama ha chiesto all’Unione Europea il sostegno per un’eventuale guerra contro Putin.
Questa volta, nell’eventualità di una Terza Guerra Mondiale, gli USA sarebbero apertamente aggressivi verso la Russia, contrariamente ai due precedenti conflitti mondiali dove, facendo agire eserciti mandatari, potevano smentire in modo plausibile la loro implicazione, come fanno oggi con l’assistenza a Daesh in Siria e in Iraq.
Comunque sia, contrariamente alle due guerre passate, in cui gli USA erano protetti da qualsiasi intrusione sul loro territorio dagli oceani Pacifico e Atlantico, adesso, il grande “Scontro Planetario” non rivedrà questo scenario e sarà totalmente diverso.
La Russia ha aumentato con dieci aerodromi la sua presenza militare nell’Artico. L’Alaska è in linea d’aria soltanto a 82 chilometri da essa e il Comando USA della Capitaneria costiera si trova ad un tiro di schioppo.
In una recente intervista a Bloomberg, Putin infrangendo il protocollo ha posto una domanda al giornalista John Micklethwait:“Bene, vorrei completare la mia risposta al quesito precedente. Lei ha operato come reporter per un lungo periodo, quindi è assolutamente esperto per comprendere tutte le minacce che possono emergere da un contesto internazionale teso; non è vero? Soprattutto se esistono delle tensioni tra le grandi potenze nucleari del mondo. Tutti capiamo questo. Certo, è lei che pone le domande a me. Lei è l’intervistatore, non io. Mi permetta tuttavia di chiederle: volete un’altra crisi come quella dei missili di Cuba? Non è così?”
John Micklethwait: “No, nessuno lo desidererebbe.”
Vladimir Putin: “Ovviamente, nessuno.”
“Attualmente non c’è John Kennedy alla Casa Bianca e non v’è alcuna possibilità che ne ritorni un altro presto, qualsiasi cosa pensino gli americani. Ma questo è un ennesimo vaso di Pandora; un’esposizione truccata di cani e pony concepita come intrattenimento per gente piccola…
A differenza del referendum di Crimea, o del Donbass in Ucraina orientale, le persone sono pronte a battersi e a morire sfidando il regime corrotto installato dopo un rovesciamento governativo pianificato dagli USA. Così come i russi erano pronti a combattere e ad immolarsi durante la Seconda Guerra Mondiale, che ne ha visti perire trenta milioni: le loro case bombardate, le famiglie distrutte e le donne violentate.
Ecco ciò che emerge… il popolo è pronto a morire. E voi lo siete? O tutto questo fa parte della vostra realtà hollywoodiana, con le sparatorie di Batman, le tragedie “falsificate” di Boston e di Sandy Hook con l’interpretazione di attori adatti ai film catastrofici? Dove si inseriscono Rambo e George Clooney in tale equazione?”
A questo punto la mia domanda è lecita (che l’autrice dell’articolo si pone; ndt):
“Sono preparati gli statunitensi a quello verso cui i loro dirigenti li trascinano? Ne hanno piena consapevolezza? Forse credono sempre, come al secolo scorso, che il mondo intero possa andare in fumo senza il loro intervento e che a discapito di tutti possano ancora trarne enormi vantaggi, con la propria popolazione indenne e le loro infrastrutture intatte?”
Articolo di Katherine Frisk
Traduzione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it
Fonte: https://resistanceauthentique.net/2016/09/13/la-troisieme-guerre-mondiale-est-sur-le-palier/
Fonte originale: http://www.veteranstoday.com/2016/09/10/ww3-on-your-doorstep/