“Ci vogliono tristi e ammalati per far salire il Pil. Chi è felice, infatti, non consuma, non cerca cibo o abiti di cui non ha bisogno”.
L’epidemiologo Franco Berrino intervistato dal Corriere della Sera: “C’è bisogno della consapevolezza di non avere bisogno di consumare in eccesso, a dispetto dell’economia”. “Ci vogliono tristi per far salire il Pil. Ma io vi spiego come essere felici”, dice Franco Berrino, 75 anni, medico di lungo corso e epidemiologo, che per molti anni ha lavorato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano.
Oggi Berrino promuove la corretta alimentazione, come prezioso strumento per prevenire le malattie e mantenersi in salute. In occasione dell’uscita del suo libro “La via della leggerezza” (Mondadori), il medico è stato intervistato dal Corriere della Sera.
A chi gli chiede cosa significhi “essere leggeri”, il medico risponde: “Ha a che fare con la felicità. Essere leggeri significa essere felici. E anche un po’ rivoluzionari. Perché la nostra società, quella occidentale e ricca, ha bisogno delle insicurezze e del malcontento delle persone per sostenere il proprio sistema economico”.
L’epidemiologo scende nel dettaglio, spiegando qual è secondo la sua opinione il nesso tra società dei consumi, leggerezza e felicità. “Ci nutriamo di cibi di cui non abbiamo bisogno, acquistiamo beni di cui non abbiamo bisogno, prendiamo farmaci di cui spesso non abbiamo bisogno. E lo facciamo perché vi siamo indotti dalla pubblicità, dalla comunicazione, da una politica che ritiene che l’economia possa funzionare solo rilanciando i consumi […] Chi è felice non consuma. Chi è leggero non ha bisogno di cercare altrove gratificazioni che non trova nella sua vita“.
Berrino parla poi del nostro stile alimentare, spesso esagerato rispetto alle reali esigenze del corpo e delle vite che conduciamo. “Siamo i figli delle carestie ma senza più carestie e svolgiamo attività sempre meno faticose che richiedono meno dispendio di energia. Però continuiamo ad accumulare riserve. Oggi però non c’è ragione di eccedere nel cibo. Occorre raggiungere la consapevolezza di non avere bisogno di consumare, a dispetto dell’economia”.
A proposito di economia, Berrino parla anche di quella che ruota attorno al servizio sanitario. “Le malattie danno un gran contributo alla crescita del Pil. Più ci ammaliamo più c’è lavoro per medici, ospedali, aziende farmaceutiche, produttori di strumenti sanitari e il resto dell’indotto”.
E a chi gli domanda qualche suggerimento per vivere e mangiare bene, l’epidemiologo risponde con questi consigli:
“Basta riscoprire la ‘vera’ dieta mediterranea: cereali integrali, noci, nocciole, mandorle, tanta verdura, frutta, pesce, limitare la carne, soprattutto quella rossa o lavorata, e non aggiungere zuccheri […] L’attività fisica? Non serve molto, basta tenersi in attività tutti i giorni. Camminare nel verde o in un bosco, ha anche un effetto antidepressivo”.