di Guido da Landriano
4 maggio: l’Acte 25, cioè la venticinquesima settimana di protesta in Francia, è attesa in tono minore dato che il grosso, per questa settimana, si è avuto con il primo maggio.
Nel mondo moderno, dove le notizie scompaiono in 24 ore, 25 settimane di proteste, di prime pagine dei giornali, hanno la sua ricaduta ed in questo ha avuto la sua parte una gestione dell’ordine pubblico francamente demenziale. Nel video qui sotto, la Polizia getta sampietrini e prende a sberle la gente…
Top story France 2019: @jds1306: 'Des #CRS frappent et enferment des manifestants dans une cave à cigare#1erMai #GiletsJaunes #ViolencesPolicieres ' pic.twitter.com/1Z74ASb9oI, see more https://t.co/zfpJzBp07U
— malik berkati (@berkati) May 4, 2019
Il tutto in un allegro clima di totale impunità, perchè nessuno può toccare l’unico potere, quello repressivo. Il tutto infarcito da fake news, come quella di un’incursione dei Gilet Gialli all’interno di un ospedale denunciata dal ministro degli interni Castaner, rivelatasi poi completamente falsa o quasi, con retromarcia ministeriale.
Macron è solo: alla fine il suo gabinetto si è rivelato insufficiente. Il fatto di aver voluto fondare un proprio partito, fatto di neofiti e di transfughi, da un lato gli ha fornito una struttura politica malleabile e composta di “yesman”, ma dall’altro lo ha isolato personalmente nel quadro politico. Avere la metà del parlamento composto da “sagome di cartone” non significa avere l’appoggio del paese, se no anche Caligola avrebbe potuto svuotare la stalla ed occupare il Senato di Roma. Macron è apatico e dividente, incapace di creare consenso, ed ora sempre più solo.
Il fatto che un partito giovanile, che vorrebbe rappresentare il futuro, con tutti i media a favore, si trovi ad essere a testa a testa con quello che è un vecchio partito di opposizione, che mai ha avuto una briciola di potere, è indicativo della sua totale impopolarità. Alla fine “rischia” di avere gli stessi seggi della Le Pen.
Infatti, la sua approvazione è minima, ecco perchè deve impossessarsi di qualche simbolo, come Leonardo: il suo governo, il suo gruppo di potere, non ha nulla, proprio niente, da mostrare. Non c’è un risultato economico serio, un risultato sociale rilevante… niente, ed allora, come d’abitudine, si rapina, in questo caso culturalmente, il vicino più debole, l’Italia.
Ci si prende Leonardo da Vinci, ma si elimina l’insegnamento dell’Italiano. Si fa una campagna per le arance spagnole, ma ci si dimentica di quelle italiane. Una strategia arrogante, uguale a quella applicata al suo paese e che avrà lo stesso impatto.
Articolo di Guido da Landriano
Fonte: https://scenarieconomici.it/perche-macron-si-deve-impossessare-di-leonardo-perche-non-ha-nientaltro/