Gli attivisti della poltrona che insistono, spesso con violenza, che gli organismi geneticamente modificati – OGM – “sfamano il mondo” sono ovviamente ignari del fatto che questa infausta tecnologia applicata ai raccolti, sta aggressivamente distruggendo la biodiversità e lasciando i contadini e gli abitanti della campagna, in tutto il mondo, senza altra opzione che quella di ammassarsi nelle città, in cerca di un nuovo lavoro.
Questo scenario è endemico in molta parte del Sud America, dove le plantagioni di soya OGM stanno trangugiando ovunque foreste, frutteti, piccole fattorie. Una parte del Paraguay orientale, che era solito essere “dimora” di 8000 specie di piante unicissime, per esempio, si è ridotta al 10 per cento della sua originale misura, come risultato delle aziende dell’agrochimica che brulicano tutto intorno e che hanno preso il sopravvento sulla terra.Con la promessa di enormi raccolti e ricchezza per tutti, le aziende multinazionali come la Monsanto ingannano gli agricoltori perchè convertano la loro agricoltura della biodiversità, in piantagioni-bene in cui si usa intensivamente la chimica. Una volta inchiodati in contratti limitanti, gli stessi contadini, finiscono nell’abisso del debito, mentre vedono la decadenza di tutto l’ambiente naturale intorno a loro.La situazione nel Paraguay orientale, è stata di recente illustrata in un articolo sul The Guardian. Quel che qui particolarmente allarma, è che la foresta atlantica, un tempo vasta e diversificata, ora è quasi interamente decimata causa i raccolti di soya OGM. Uno dopo l’altro grandi appezzamenti di terra, vengono spianati dalla loro varia fauna e trasformati in grandi aziende agricole, che vengono pesantemente irrorate con nocive sostanze chimiche.Secondo il The Guardian, la produzione di soya OGM è piu’ che raddoppiata nella regione, durante gli anni 2006 – 2013, aumentando da 1.6 milioni di ettari, a 3.5 milioni di ettari. Accanto a queste enorme e dolorose perdite di biodiversità, l’area è piu’ inquinata che mai e molti sono stati strappati completamente alla loro terra.
“Le nostre aziende agricole e le nostre famiglie lavorano insieme — vogliamo lavorare e prosperare ed essere sani — e questo significa proteggere gli alberi e il terreno e l’acqua,” hanno affermato due piccoli agricoltori che stanno attivamente combattendo questa ondata di acquisizione agricola, nel Paraguay orientale . “Senza questo non abbiamo nulla. La soya non da nulla e fa perdere tutto.”
707 ETTARI DELLA BIODIVERSITA’ DEL CHACO IN PARAGUAY, CONVERTITE QUOTIDIANAMENTE ALL’AGRICOLTURA CHIMICA: LO DICONO LE STATISTICHE
I due agricoltori, Sixto Alado e Victorino Gimenes Roa, negli anni hanno visto molti dei loro vicini fuggire dall’area, a causa delle piantagioni di soya. Le tecniche di monocultura, implicate nella coltivazione della soya OGM, contaminano il terreno con sostanze chimiche mortali, dicono, e inquinano le risore idriche naturali dell’area, rendendo impossibile far crescere abbastanza cibo di cui poter vivere.
Entrambi questi uomini hanno combattuto per difendere la loro sopravvivenza. La piccola azienda agricola intorno alla casa di Victorino, si dice sia piena di alberi e piante rampicanti che traboccano di ananas, arance, meloni e arachidi, come del “paradiso agroforestale” che ancora esiste intorno a loro. Ma la pressione è forte per mollare e lasciar vincere loro , anche se nessuno dei due ha in mente di farlo a breve.
Il Chaco, una porzione del Paraguay di 250.000 mq di ettari, nel nord rappresenta circa il 60% dell’area totale del Paese e sta vedendo uno dei peggiori livelli di deforestazione. Le statistiche piu’ recenti, rivelate lo scorso settembre, indicano che 707 ettari al giorno, vengono persi non solo per le piantagioni di soya, ma anche per i rach con allevamenti di animali da carne, ai quali viene dato come mangime la soya che cresce sulle piantagioni.
“Non posso smettere di lottare, poichè finirà con una migrazione di massa dall’area e la contaminazione e distruzione della comunità.” ha aggiunto Geronimo Arevalos, un altro piccolo ma vigile agricoltore biologico, la cui terra è ora circondata dalle piantagioni di soya OGM, alcune distanti solo 100 metri . ” la terra è vita… se non c’è terra per il cibo, dove dovrei andare?”
Fonte: http://www.naturalnews.com/048828_GMO_corporations_small_farmers_Paraguay.html
Traduzione: Cristina Bassi
Fonte citata: http://www.theguardian.com