“Orwell 2020”: un’Oligarchia senza volto usa ogni mezzo di Controllo, anche violento

di Francesco Squillante

In pochi si stanno, temo, rendendo conto delle pesantissime analogie fra l’attuale fase storica e il sinistro mondo bolscevizzato e stalinista descritto da Orwell in “1984”.

Orwell on the Future Archivi - Pierluigi Piccini Blog

La sistematica e capillare disinformazione e il pesante controllo mediatico tipico del politically correct associato ad un indottrinamento aggressivo, sono degni del “Ministero della Verità” Orwelliano e della sua “Psicopolizia”.

Se sostituite la terminologia orwelliana con fake news associate a tutto ciò che contesta la versione di regime delle cose, con l’accusa di negazionismo a chiunque non condivida le opinioni di volta in volta dominanti nell’establishment, sulla vita, sull’economia, sul sesso, sulla famiglia, sul clima, sulla UE, l’Onu o l’Oms, con l’ulteriore accusa di omofobia allargata persino ai reati assimilabili a quelli di opinione, avrete il quadro di ciò che sta avvenendo!

È letteralmente vietato esprimersi contro il pensiero unico del Regime dominante, per non parlare di operare contrastandolo concretamente e chi lo fa viene seppellito da una infinita ridda di diffamazioni, se non di vere e proprie azioni giudiziarie o tentativi di intimidazione similari. Dal grottesco “Russia Gate” contro Donald Trump, alle accuse a Johnson, Trump stesso e Bolsonaro di essere gli “untori” del Virus cinese, alla beatificazione di personaggi debolissimi e privi di contenuto reale come Greta, fino all’assoluzione a prescindere del tiranno comunista cinese Xi Jin Ping e di regimi e associazioni ignobili come la teocrazia iraniana e Hamas! Fino ad arrivare in Italia ai processi farseschi contro Salvini e alle offese vergognose a Giorgia Meloni!

Il tutto condito con l’uso sfrenato della scienza sanitaria, per imporre uno stato permanente di controllo forzoso dei cittadini e di radicalizzazione del controllo informatico degli stessi, realizzando forme di asservimento sociale che solo Orwell aveva avuto l’ardire di prevedere!

Aggiungo la folle azione di messa in discussione di tutta la storia occidentale ed americana. Tutta la storia occidentale che ha portato, malgrado tutto, civiltà, progresso, tecnologia, libertà e spirito critico in tutto il globo, viene ridotta da alcune frange estremiste, violente e ignoranti come i deprecabili “Antifa” statunitensi, a vicenda quasi criminale, da rimuovere come fosse oscena e non invece degna di rispetto e venerazione.

È il mondo ribaltato che si vorrebbe fare ritornare ad uno status arcaico di paura diffusa e intimidazione crescente ad opera di masse indistinte, controllate e strumentalizzate da una “oligarchia senza volto” che usa ogni mezzo di controllo, anche violento e autoritario, per imporsi sul libero arbitrio dei popoli occidentali e degli Stati Nazione.

Dobbiamo reagire alle loro psicopolizie, alle loro minacce e ricatti fino a che siamo in tempo, pena l’estinzione del nostro grande filone storico, culturale e spirituale occidentale, mediterraneo ed atlantico, egiziano, sumerico e greco classico prima, e giudaico cristiano poi! Non facciamoci travolgere e svegliamoci… siamo a pochi passi dal baratro!

Articolo di Francesco Squillante

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.imolaoggi.it/2020/08/03/orwell-2020-oligarchia-senza-volto-usa-ogni-mezzo-di-controllo/

LA VOLONTà DI POTENZA (EBOOK)

di Friedrich Nietzsche

La Volontà di Potenza (eBook)

di Friedrich Nietzsche

Il concetto, mutuato probabilmente da Spinoza e da alcuni saggi di Emerson, come Potenza,  viene menzionato per la prima volta da Nietzsche in così parlò Zarathustra, per poi essere ripreso, almeno a margine, in quasi tutte le sue opere successive.

Esso riecheggia inoltre la centralità della volontà nella filosofia di Schopenhauer, dove era intesa come volontà di vivere che si afferma al di là e al di sopra di ogni rappresentazione, nei singoli viventi, e che andava convertita in noluntas, o non-volontà, mediante una sorta di percorso ascetico ispirato allo spiritualismo orientale. Tuttavia la volontà di vivere di Schopenhauer era un'essenza trascendente come la cosa in sé di Kant, mentre la volontà di potenza è un principio del tutto immanente.

La volontà di potenza è per Nietzsche la volontà che vuole se stessa, è cioè una volontà impersonale intesa come perpetuo rinnovamento dei propri valori; questa concezione sposa perfettamente il prospettivismo nietzschiano (da non confondersi con il relativismo), secondo cui l'Uomo deve continuamente aggiornare il suo punto di vista e mai fissarsi su una presunta verità definitiva.

La volontà di potenza non si afferma dunque come desiderio concreto di uno o più oggetti specifici, ma come pulsione infinita di rinnovamento. È evidente in tal senso il nesso profondo che lega il tema della volontà di potenza con quello dell'oltreuomo e dell'eterno ritorno: è caratteristico dell'oltreuomo, infatti, poter assumere su di sé con leggerezza tutto il peso di questa volontà creatrice, accettando e affermando l'inesorabile ripetizione dell'attimo creativo, che soggiace alla teoria dell'eterno ritorno.

Presentiamo tradotta, per la prima volta in italiano, l'opera che Nietzsche vagheggiò per anni come esposizione organica e compiuta della sua dottrina, e che lasciò soltanto abbozzata in una quantità di note dal 1882 al sopraggiungere della malattia.

La presente traduzione è condotta sull'ultima recente edizione che è la prima in cui l'opera si presenta con unità e compiutezza di libro, essendosi lo studioso che l'ha curata preoccupato di ordinare il materiale secondo il piano fissato da Nietzsche stesso in una nota del marzo 1887, e di trascegliere nel caos delle note quanto si coordina in esposizione unitaria della dottrina fondamentale di Nietzsche.

Doveva essere, fin da quando scriveva il "Zaratustra" e segnava le prime note, il capolavoro in prosa, l'opera complessiva e fondamentale: "qualcosa di immenso e portentoso". Doveva essere l'esposizione della sua visione del mondo intorno a quella che ne era divenuta l'idea centrale: la volontà di potenza.

Doveva essere l'opera d'arte -- da cui non si può pensare scompagnato il pensiero di Nietzsche: anche qui la più vagheggiata: "come introduzione: la cupa solitudine della campagna romana. La pazienza nell'incertezza. La mia opera deve contenere un giudizio complessivo sul nostro secolo, su tutta la modernità, sulla raggiunta "civiltà".

Ogni libro come una conquista, tasto -- tempo lento -- fino alla fine drammaticamente succinto, infine catastrofe e improvvisa liberazione".

Fu l'opera dal destino più doloroso. Mutila, caotica, subì profanazione in una prima superficiale edizione piena di errori del 1901. Per i più fedeli cultori del pensiero di Nietzsche, per la sorella stessa di lui, l'edizione di "La volontà di potenza" rimase un problema pieno di difficoltà. Dal 1906 il manoscritto è tutto fedelmente pubblicato con tutti gli inconvenienti del disordine, delle ripetizioni, dei fuor d'opera. Con questa edizione è raggiunto, con fedeltà nella scelta, nell'ordine e nell'interpretazione filosofica, anche il massimo accostamento alle esigenze dei lettori: quanto di meglio, date le tragiche vicende del lavoro, si è potuto fare per conservare l'essenza.

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