Siamo davanti ad una vera e propria guerra delle multinazionali per accaparrarsi e rubare le risorse primarie mondiali.
L’acqua è una risorsa importante e la Nestlé lo sa bene, mentre continua con le sue acquisizioni… come ad esempio, quelle che compie nella riserva degli indiani Morongo in California. Gli abitanti di Riverside, vivendo in una terra arida con penuria di acqua al confine di questa regione, si lamentano del fatto che la multinazionale svizzera riesca ad estrarla dal sottosuolo e imbottigliarla con il marchio “Pure Life”, rivendendola poi in tutto il Nord America.
Tutto regolare dal punto di vista giuridico, visto che l’accordo della Nestlé con gli indiani, stipulato nel 2002 con termine 2027, non può essere modificato, perché lo Stato della California non ha nessuna giurisdizione in questo territorio. Inoltre, risultano ignoti i termini del contratto e la quantità di acqua che viene estratta, ma risulta certo il profitto da parte del colosso elvetico, stimato in circa 8 miliardi di euro l’anno.
Questa storia è stata raccontata dal regista svizzero Urs Schnell, nel documentario “Bottled Life”, premiato lo scorso anno al Festival di Berlino, che denuncia il fatto che coloro che vivono ai margini della riserva indiana, si lamentano della cattiva qualità dell’acqua, e del fatto che durante la giornata, venga interrotta più volte l’erogazione.
Questa è una vera e propria guerra per accaparrarsi le risorse – in questo caso l’acqua – ambito nel quale la Nestlé ha ormai assunto una posizione di monopolio, assieme a Danone e Coca Cola… e purtroppo quando questo “risiko” sarà completato, potranno chiudere i rubinetti e ricattare il mondo, come già stanno in parte facendo!
L’acqua viene presa in ostaggio, con le buone o con le cattive, divenendo profitto per pochi, mentre noi ignari consumatori ci sentiamo ormai “sicuri” solo se la acquistiamo in bottiglia. Tutto ciò ovviamente è frutto di politiche mirate e di una strategia pubblicitaria finalizzata a far considerare l’acqua sicura, solamente se imbottigliata.
Lo sappiamo bene in Italia, visto che in Europa siamo i maggiori consumatori di acqua in bottiglia, mentre nel mondo siamo al secondo posto, come riferito dal Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali.
L’acqua fondamentale risorsa del pianeta, sta rapidamente sparendo. La sua scarsità a livello globale si profila come la maggiore minaccia di crisi ecologica, economica e politica. Essa è un bene imprescindibile per la vita umana, per questo il suo business di immenso valore fa gola alle multinazionali. Tutto ciò genera una estrazione selvaggia dalle falde.
Il film documentario “Bottled Life”, non parla solo dell’acqua dei Morongo, ma anche di ciò che sta accadendo in altri luoghi, come ad esempio, in Pakistan, dove i pozzi scavati sempre dalla multinazionale svizzera Nestlé, stanno privando la popolazione dell’acqua potabile. La Nestlè dopo aver estratto l’acqua pura in profondità, la rivende alla stessa popolazione a caro prezzo, con l’aggiunta di minerali.
Questo è ovviamente un atto criminale: siamo in presenza di un commercio ignobile, visto che ogni anno in Pakistan muoiono più di 200.000 bambini a causa della dissenteria e l’accesso alle proprie falde sotterranee, è la sola possibilità per le persone povere di avere acqua sicura.
L’acqua è vita… non un bene da cui trarre indiscriminato profitto! Profitto, in nome del quale, la Nestlé sta contribuendo al depauperamento delle risorse idriche, inaridendo le locali fonti d’acqua e i pozzi, fino a oggi utilizzati per uso domestico e agricolo dalle popolazioni.
Difficile pensare che l’estrazione dell’acqua condotta dalla Nestlé sia sostenibile dall’ambiente a lungo termine, visto che quasi sicuramente ciò avviene molto più velocemente di quanto l’acqua impiega a rinnovarsi naturalmente, mettendo in questo modo a rischio il diritto all’acqua da parte delle future generazioni.
Boicottiamo la Nestlé e tutte le altre multinazionali criminali che stanno distruggendo il mondo! Diamo il nostro contributo, non compriamo più i loro prodotti! Se lo facessimo tutti, questi spietati colossi della sofferenza cadrebbero inesorabilmente come pere marce dall’albero! (conoscenzealconfine.it)
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: www.pandorando.it