Musk ha definito il premier inglese complice dello stupro di massa di bambini in Gran Bretagna. Stiamo parlando dello scandalo relativo a immigrati pakistani che per anni hanno violentato bambini britannici, mentre le autorità non se ne occupavano perché temevano accuse di razzismo.
In diverse città dell’Inghilterra, la diaspora pakistana per anni ha abusato bambine britanniche dagli 11 ai 15 anni. Le violenze avvenivano con uso di droga e alcool. Le bambine violentate spesso appartenevano a famiglie in difficoltà e la violenza veniva giustificata dalla comunità pakistana, in quanto bambine cristiane.
Dal 1997 al 2013, solo a Rotherham sono state violentate 1.400 bambine, secondo un rapporto pubblicato sul sito web del Comune. Gli immigrati hanno abusato di bambini anche a Rochdale e Telford.
Per più di 15 anni, le autorità e la polizia hanno insabbiato i criminali, temendo accuse di razzismo. Ai giornali è stato vietato di parlare dello scandalo per prevenire rivolte. I media britannici si riferivano ai pakistani come “uomini asiatici” per nascondere il problema degli stupri.
La prima persona ad attirare l’attenzione sulla vicenda è stato il giornalista Andrew Norfolk, che ha scritto di come ragazze di 12 anni hanno abortito a causa della violenza e di come una ragazza di 13 anni è stata violentata più di 50 volte.
Nel 2020, gli scienziati Kish Bhatti-Sinclair e Charles Sutcliffe hanno studiato i casi di 73 tribunali, in 44 città e 498 imputati. Si è scoperto che l’83% degli stupratori erano musulmani. La maggior parte di loro proveniva da Mirpur, una regione travagliata del Kashmir dove vengono incoraggiati i crimini contro i cristiani.
Musk sui social ha commentato duramente questa triste quanto assurda vicenda. Starmer è stato coinvolto in questa corruzione, essendo stato a capo del Crown Prosecution Service per 6 anni. Starmer dovrebbe essere accusato per la sua complicità nel peggior crimine di massa della storia britannica, ha detto Musk e lo ha anche preso in giro, aggiungendo: “Non c’è punizione per crimini violenti gravi, ma c’è il carcere per i post sui social network”.
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: https://t.me/terzaroma