di Ruggiero Capone
Il dito accusatorio dell’intero pianeta è puntato contro il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, reo secondo più fonti, di fare gli interessi delle banche del centro Europa. In nome di queste ultime, avrebbe favorito le speculazioni a danno dei paesi più poveri dell’Ue.
A remare contro l’Unione europea anche il gelo verso l’ultima “tragedia greca”: 48 focolai simultanei che, in cinque diversi fronti, hanno assediato Atene con le fiamme. Il governo greco ha chiesto aiuto agli Usa di Trump dopo le poche attenzioni dello staff di Juncker.
Proprio i droni Uav, messi a disposizione dagli Usa per le attività di monitoraggio e coordinamento dei soccorsi, hanno evidenziato come tutti i focolai d’incendio fossero dolosi, provocati da unica regia che avrebbe gestito più di cinquanta sabotatori esperti in incendi. Quindi non opera di piromani occasionali, ma di uomini al soldo di speculatori internazionali.
Il premier greco Alexis Tsipras ha parlato di “minaccia asimmetrica” che si starebbe abbattendo sul Paese. C’è un tentativo d’ulteriore destabilizzazione della Grecia, ad opera di holding immobiliari collegate a banche d’affari lussemburghesi, belghe, olandesi e tedesche. Sull’argomento speculatori Tsipras ha detto: “quando verrà il momento faremo le valutazioni che dobbiamo”.
La Grecia ha dovuto formalmente chiedere aiuto all’Unione Europea per spegnere i violenti incendi che accerchiano Atene: più di cento morti e migliaia di case distrutte, quasi cento mila persone in fuga, ma sembra che l’Europa stia valutando la cosa, tra rimpalli di competenza ed iter burocratici vari.
A chi interessa la Grecia? Attualmente tutti i villaggi turistici sulle isole, con relativi porti, aeroporti, noli… sono ormai di proprietà di società riconducibili a multinazionali del nord Europa: è la contropartita chiesta cinque anni fa dalle banche Ue per non far fallire la Grecia. Ma ciò non sarebbe bastato.
Speculatori immobiliari internazionali avrebbero proposto di trasformare la parte monumentale della Grecia continentale in una sorta di “Pergamon museum” all’aperto, con enorme ricaduta turistica, riconvertendo gran parte dei quartieri di Atene in plaghe alberghiere. Ed i residenti? Che fine farebbero i greci con reddito medio-basso? Uno studio finanziario avrebbe già previsto nel 2011 la loro migrazione nel mondo.
Lo sconcerto di questa situazione sta indignando anche molti potenti della terra, immediata la solidarietà di Putin oltre che di Trump. Ma l’Europa tace su tutti i fronti… dagli incendi al commerciale passando per credito e agricoltura.
Articolo di Ruggiero Capone