La Stampante Monetaria e le Criptovalute

di Claudio Martinotti Doria

Premesso che non sono un economista, ma forse questo è un elemento positivo, rammento che già una decina di anni fa in un mio saggio avevo riferito che chi controlla la stampante monetaria controlla l’umanità, essendo il mezzo primario per rendere schiave le persone senza che ne siano pienamente consapevoli.

La soluzione? Stampare moneta

Quindi è un mezzo primario di potere e controllo. Attribuire pertanto la sola motivazione della ricchezza come giustificazione delle scelte, spesso ciniche e spietate, delle élite economico finanziarie e politiche che dominano il mondo, è riduttivo e fuorviante, in quanto il denaro lo possono stampare quanto ne vogliono.

L’avidità patologica che spesso fatichiamo a comprendere, di coloro che accumulano sempre più ricchezza, è connessa più che altro a coloro che servono le élite agli alti livelli della piramide sociale, che potremmo definire servi, camerieri, maggiordomi, strateghi, portavoce, ecc., ma non a coloro che sono ai vertici della piramide stessa, che sono perlopiù ignoti nell’identità, coperti da miriadi di scatole cinesi interconnesse, da loro controllate anonimamente, tramite perlopiù corporation e società fiduciarie e patrimoniali.

Quindi fino ad ora la stampante monetaria, che è passata da tempo dalle tipografie alla creazione di denaro virtuale (elettronico e poi digitale, quest’ultimo ancora in fase di transizione) era lo strumento primario di detenzione e conservazione del potere. Da alcuni anni è emerso uno strumento nuovo di creazione di denaro, le criptovalute, che lentamente e poi esponenzialmente stanno raccogliendo consenso e adesioni in tutto il mondo, con la legittima e molto convincente persuasione che si tratti di uno strumento di libertà, autonomia, indipendenza, inattaccabile dal potere finanziario, bancario e politico istituzionale, sotto il controllo degli stessi partecipanti al successo delle criptovalute.

Recentemente un enorme cassa di risonanza di questa nuove opportunità è stata fornita dall’adesione entusiasta alle criptovalute di Trump durante la sua campagna elettorale, poi confermata e rinforzata dalla sua elezione alla presidenza degli USA.

Per sua stessa affermazione le criptovalute diverranno il principale strumento monetario degli USA sotto la sua presidenza, eliminando il pericolo delle monete digitali, che tutte le persone di buon senso temevano per il rischio che potessero essere utilizzate dal potere per sottomettere totalmente la popolazione, eliminando il denaro contante.

Ma vi è un rischio ulteriore che quasi nessuno di noi aveva previsto e di conseguenza valutato nella sua pericolosità intrinseca. Un rischio che è stato rivelato solo recentemente da alcuni anziani personaggi arabi, precisamente sauditi, che erano presenti e avevano collaborato ai tempi di Kissinger alla creazione dei petrodollari. Queste indiscrezioni, che solo l’era di internet ha consentito di recepire con la sua estesa rete di passaparola, sono veramente preziose, anche se come sempre, vanno prese e considerate cum grano salis.

Questi anziani personaggi sauditi avevano consentito negli anni ’70 di salvare gli USA dal tracollo del dollaro, non più ancorato al residuale gold standard che lo reggeva, eliminato da Nixon a inizio del decennio e poi stampato in modo esponenziale e inflazionistico, e che aveva indotto dapprima a eccessive richieste estere di convertire il dollaro in oro e poi a una diffusa sfiducia nel valore del dollaro con conseguente rischio di collasso monetario, per eccessiva svalutazione.

Kissinger in maniera geniale aveva pensato di vincolarlo al petrolio con la collaborazione dei sauditi, che all’interno dell’OPEC erano i principali produttori e decisori. I sauditi accettarono di vendere il petrolio solo dietro pagamento in dollari, in cambio della protezione militare degli USA e da allora per mezzo secolo il sistema si consolidò rendendo gli USA sempre più prosperi.

Negli ultimi anni, come tutti sappiamo, per molteplici vicende che non posso elencare per problemi di tempo e spazio, per impedire un altamente probabile tracollo-collasso finanziario dovuto all’eccessiva espansione di bolle speculative truffaldine (derivati, pompaggio del valore fittizio delle azioni, eccessiva produzione e distribuzione di dollari o meglio eurodollari, fine del contratto coi sauditi per il petrodollaro che infatti non venne rinnovato, espansione dei BRICS e loro strutture alternative, ecc.) il sistema egemonico USA rischiava di crollare, e allora hanno concepito e pianificato a livello militare e istituzionale alcuni cinici e spietati espedienti quali la psicopandemenza e le guerre esplose in Europa e Medio Oriente, per poi pervenire al nucleo del loro piano: ancorare il dollaro alle criptovalute. Questa è la rivelazione emersa recentemente dalle indiscrezioni cui ho accennato in precedenza.

So che farà storcere il naso o soffrire molte persone, ma mi limito a riferire quanto sono venuto a conoscenza, e ritenevo doveroso divulgarlo, poi ognuno valuterà secondo i suoi strumenti culturali e informativi.

L’importante è considerare il messaggio, indipendentemente dal messaggero, che nel mio caso è in assoluta buona fede non avendo alcun interesse in proposito e non avendo alcun legame col potere, anzi essendo parecchio inviso, come dimostrato dalla totale censura subita, con la recente unilaterale e inappellabile chiusura del mio blog che gestivo da una ventina di anni, che evidentemente dava parecchio fastidio.

La probabile volontà degli USA di ancorare il dollaro alle criptovalute, come soluzione per fermare la de-dollarizzazione in corso, non significa automaticamente che le stesse criptovalute siano state concepite fin dai primordi con questo scopo, anche se non si può escludere una loro capacità di pianificazione e lungo termine, già dimostrata in molteplici occasioni, ma significa semplicemente che dobbiamo considerare le ripercussioni che questa scelta comporterà per le nostre vite e per le scelte che dovessimo aver effettuato in precedenza, che in taluni casi converrebbe modificare, aggiornare e conformare a principi di precauzione.

Le indiscrezioni di cui vi ho messo a conoscenza contenevano anche commenti e valutazioni pesanti, che non vi sto a riportare, il cui scopo era appunto di mettere in guardia tutti coloro che (come il sottoscritto) non sono sufficientemente diffidenti e scettici per cautelarsi da simili rischi troppo ben congegnati per renderci sospettosi e prudenti.

L’impero USA, come era prevedibile, non ha nessuna intenzione di cedere la propria egemonia o condividerla pacificamente tramite accordi o negoziati, ma avremmo dovuto prevedere che oltre alle guerre sarebbe ricorso ad altri espedienti per conservare e consolidare il proprio potere.

Come scrissi nel saggio già citato di una decina di anni fa, le élite al vertice della piramide del potere, hanno tutto l’interesse, anche se lentamente e ricorrendo all’inganno, a prosciugare la base sociale ai primi livelli della piramide, dei propri risparmi e del denaro posseduto, per farlo confluire sotto il loro totale controllo, perché è un mezzo efficace per proseguire nella schiavitù inconsapevole. Non è questione di avidità ma di potere e controllo delle masse.

Credo che la battaglia che tutti noi dovremmo combattere, senza esitazioni e con coraggio, sia soprattutto quella per la salvaguardia del denaro contante e della possibilità di acquistare e detenere oro e argento fisico, che nella storia documentata dell’umanità ha sempre rappresentato l’unico vero denaro basato su valori reali e non fittizi.

Un caro saluto a tutti.

Articolo di Claudio Martinotti Doria (Claudio@gc-colibri.com)

Fonte: www.conoscenzealconfine.it

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