«La solitudine ti fa ascoltare l’anima e spegnere le luci finte.»
Raffaele Morelli, La felicità è qui
«È necessaria una cosa sola: solitudine, grande solitudine interiore. Volgere lo sguardo dentro sé e per ore non incontrare nessuno: questo bisogna saper ottenere. L’amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano» Rilke
“La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.”
Carl Gustav Jung
«…il trovarsi soli con il proprio Sé, o qualsiasi altro nome si voglia dare all’oggettività dell’anima. Essi devono esser soli, non c’è scampo, per far l’esperienza di ciò che li sorregge quando non sono più in grado di sorreggersi da sé. Soltanto questa esperienza può fornir loro un fondamento indistruttibile.»
Jung in “Psicologia e Alchimia”
«La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti, o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili. La solitudine cominciò con le esperienze dei miei primi sogni, e raggiunse il suo culmine al tempo in cui mi occupavo dell’inconscio. Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia, perché nessuno è piùsensibile alle relazioni che il solitario, e l’amicizia fiorisce soltanto quando ogni individuo è memore della propria individualità e non si identifica con gli altri.»
C.G. Jung – Ricordi, Sogni, Riflessioni
«Il soggetto umano è cambiato: l’intimità e la solitudine hanno perduto il loro valore, le qualità individuali sono divenute sempre più di tutti, il singolo ricerca la collettività, la moltitudine, spesso parossistica musica, l’espressione del noi invece che espressione dell’io.»
Roland Barthes
«Quindi nella solitudine c’è una percezione maestra che ci indica la via. Nella nostra cultura, la solitudine non è più vista come una saggia maestra che ci indica la via. Nella nostra cultura, la solitudine non è più vista come una saggia maestra di vita, non è più un’alleata.Per noi la solitudine è una maledizione, quando dovrebbe essere invece accolta come una buona notizia. Che ci aiuta a indagare e a scoprire chi siamo.»
Raffaele Morelli, La felicità è qui
«L’uomo cosmico non può temere la solitudine, perché nel cosmo non si è mai soli. […] Quell’energia che genera l’essere che sei, non si perde mai. E’ sempre lì, è sempre stata lì. Non siamo mai soli.»
Raffaele Morelli, La felicità è qui
«Pensiamo che la nostra solitudine nasca dall’assenza di relazioni o da relazioni sbagliate. Abbiamo perso di vista la parola “solitudine” e il suo vero significato, perché ci siamo identificati esclusivamente nelle relazioni che intratteniamo. E una volta compromesse ci ritroviamo nel deserto.»
Raffaele Morelli, La felicità è qui
«I veri grandi spiriti costruiscono, come le aquile, i loro nidi a grandi altezze, nella solitudine.»
Arthur Schopenhauer
«Tutti coloro che prendono seriamente se stessi e la vita, vogliono stare soli, ogni tanto. La nostra civiltà ci ha così coinvolti negli aspetti esteriori della vita, che poco ci rendiamo conto di questo bisogno. Eppure la possibilità che offre, per una completa realizzazione individuale, sono state messe in rilievo dalle filosofie e dalle religioni di tutti i tempi. Il desiderio di una solitudine significativa non è in alcun modo nevrotico; al contrario, la maggior parte dei nevrotici rifugge dalle proprie profondità interiori, ed anzi, l’incapacità di una solitudine costruttiva è per se stessa un segno di nevrosi. Il desiderio di star soli è un sintomo di distacco nevrotico, soltanto quando l’associarsi alla gente richiede uno sforzo insopportabile, per evitare il quale la solitudine diviene l’unico mezzo valido».
Karen Horney “Our Inners Conflicts”
«…tradire la propria solitudine può rivelarsi estremamente pericoloso …. Si cerca un altro, un punto esterno a noi, per soffocare la tristezza, per avvolgere la solitudine: prevalgono la paura e l’ansia […] Non c’è nulla di patologico nel cercare incoraggiamento nell’amicizia e nell’amore degli altri, direi anzi che si tratta di una manifestazione di piena salute; è di altro, però che stiamo parlando, dell’incapacità totale di fondare la propria esistenza intorno a un centro interiore e della compulsione a riempire sempre il proprio vuoto con punti di riferimento esterni, siano essi gli altri, il lavoro, le droghe e ogni altra forma di ‘addiction’. Il tradimento che questo modo di vita sottende si caratterizza come duplice: in primo luogo viene tradito il pianto dentro di noi, il pianto che si sforza penosamente di comunicarci qualcosa, proprio come un bambino inascoltato; in secondo luogo vengono traditi gli altri, quelli cui ci rivolgiamo per farci “riempire” un po’: in questo caso infatti per noi interessante è non tanto l’altro, con la sua umanità, ma il fatto che egli ci posa gratificare con la sua prestazione di presenza. … Ci interessa soltanto … soverchiare la tristezza con il rumore.»
Amare Tradire: Quasi un apologia del tradimento, di Aldo Carotenuto
«Cerca la solitudine: in essa troverai te stesso, e alla natura leverai l’immenso inno dell’amore.»
Ambrogio Bazzero, scrittore italiano dell’800
«Ho bisogno di solitudine, cioè di guarire, di tornare in me, di respirare un’aria libera, leggera, gioconda…»
F.Nietzsche, Ecce Homo
«In ognuno, c’è qualcosa che non sarà mai compreso da nessuno. Questo qualcosa è la causa stessa della nostra solitudine, della solitudine che ci è connaturale. È questa solitudine rudimentale che dobbiamo accettare in primo luogo.»
Madeleine Delbrêl
«C’è una solitudine dello spazio
una solitudine del mare
una solitudine della morte, ma
sono tutte compagnia
paragonate a quell’altro spazio più nel fondo,
quella privatezza polare:
un’anima sola con se stessa
finita infinità.»
E.Dickinson
”Odio quelli che mi tolgono la solitudine senza farmi compagnia.”
Friedrich Nietzsche
“La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.”
L’anno della morte, di Ricardo Reis, Josè Saramago
Fonte: http://www.jungitalia.it