La realtà dell’Arca di Noè

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson

Un recente film francese, accessibile su YouTube, presenta testimonianze storiche e reali sull’Arca di Noè, ancora oggi esistente in cima al monte Ararat.

Arca di NoèSe certuni dubitano che sia realmente accaduto il Diluvio universale al tempo di Noè, guardino su YouTube l’avvincente film di 53 minuti intitolato “L’Arche de Noé et le Déluge: Preuves Historiques et Scientifiques”. Ahimè solo in francese.

Essa si annida a circa 4.600 metri d’altezza, in una profonda gola al limite delle nevi perenni del monte Ararat, sul confine turco-armeno. Il luogo è di difficile acceso, perché per la maggior parte dell’anno è coperto dai ghiacci e per tutto l’anno è minacciato dall’alto da possibili valanghe, mentre in basso sussiste il pericolo di briganti e di guerre civili locali. Il film francese, dopo essersi riferito ai racconti sul Diluvio, identici in molte lingue antiche anche per lo stesso nome di Noè, prosegue con una lunga lista di noti visitatori dell’Arca nel corso dei secoli, 34 dei quali, secondo il film, descrivono ciò che hanno visto in modo notevolmente simile.

L’elenco inizia con un sacerdote caldeo di circa mezzo millennio prima di Cristo e comprende un vescovo cristiano del 360 d. C. e il famoso esploratore italiano Marco Polo, del 1269. Nel 1840, un terribile terremoto spaccò la gola sul lato della montagna dov’è adesso l’Arca, e la ruppe in due pezzi separati di circa 30 metri. Nel XIX e nel XX secolo, vi sono stati numerosi visitatori all’Arca, e durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti piloti americani, volando sopra la montagna, hanno chiaramente riconosciuto un grande manufatto marinaro, di colore scuro e a forma di chiatta. Essi erano certi di trovarsi al cospetto dell’Arca di Noè. Infine, ai giorni nostri, nel 2007, un gruppo di esploratori turchi è penetrato all’interno dell’Arca e ha fatto delle riprese, reperibili su YouTube, indipendentemente dal film francese.

Il film si conclude con un’affascinante speculazione di moderni scienziati e geologi, riguardo alla massa d’acqua che la Bibbia dice abbia superato di 7 metri le montagne più alte (di allora) (Gn. VII, 20). Particolarmente degno di nota è il fatto che la Scrittura dice che l’acqua non è piovuta solo dall’alto, ma è sgorgata anche dal basso (Gn. VII, 11; VIII, 2). Nel film, una convincente spiegazione di questo, è fornita da un ingegnere americano, Walter Brown, che suppone che prima del Diluvio vi fossero delle grandi caverne sotterranee collegate e piene d’acqua, profonde circa 800 metri e fortemente compresse sotto 10 miglia di spessore della crosta terrestre rocciosa. Bastò che questa crosta si fendesse in due ore tutt’intorno alla terra, perché questa massa d’acqua irrompesse dal basso verso l’alto e cambiasse la faccia della terra, così da spiegare, suppone l’Ing. Brown, molti elementi caratteristici della geologia della terra come la conosciamo adesso.

Fonte: http://www.unavox.it/Documenti/Doc0622_Williamson_22.3.2014.html

Video in francese:

COME HO TROVATO L'ARCA DI NOè
Storia documentata di una grande scoperta storico-archeologica
di Angelo Palego

Come ho trovato l'arca di Noè

Storia documentata di una grande scoperta storico-archeologica

di Angelo Palego

Angelo Palego, autore di ben 14 spedizioni sul massiccio dell'Ararat, espone nei dettagli il modo in cui, guidato dalla Bibbia e dalla sua intuizione, ha compiuto questa sua straordinaria scoperta.I resti dell'arca di Noè, divisi in due tronconi, si trovano su un ghiacciaio a circa 4800 metri d'altezza.

I ghiacci e il clima hanno consentito al legno bitumato dell'Arca di resistere per circa 5.000 anni alla naturale distruzione.Alcuni frammenti dell'arca, recuperati negli anni passati da altri ricercatori, dimostrano l'esistenza di questo prezioso reperto, che tuttavia appare e scompare di tanto in tanto a causa dello scorrimento dei ghiacci.

I frammenti lignei a suo tempo raccolti sono stati scientificamente datati a 5000 anni fa. I tronconi dell'Arca non sono oggi raggiungibili direttamente, perché semisepolti dai ghiacci e in una posizione inaccessibile. Tuttavia, diverse fotografie eseguite dall'autore ne dimostrano la presenza, e le dimensioni concordano esattamente con quelle descritte nella Bibbia: 300 cubiti di lunghezza (circa 133 metri) per 50 di larghezza (32 m) per 30 di altezza (13 metri).

Divisa in tre piani, questa enorme ""zattera"", delle dimensioni di un grande palazzo, costruita in ""legno resinoso"" e ricoperta di pece, ha resistito per cinque millenni alle intemperie e ai terremoti, per riapparire oggi quale testimonianza della verità del racconto biblico e - secondo l'Autore - dell'esistenza e della gloria di Dio.Il libro riporta dettagliatamente, con numerose fotografie, illustrazioni e documenti questa meravigliosa avventura.

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