di Luciano Lago
Tutto è stato sistemato per il meglio ed ogni pezzo del gioco è tornato alle sue caselle di partenza. Con il reincarico al presidente Mattarella e con la conferma indiretta del premier Draghi, la continuazione del gioco viene assicurata ed ogni rischio di incrinare l’equilibrio del palazzo viene allontanato.
La politica rimane commissariata dal super tecnico banchiere, con l’avallo del presidente riconfermato; il Parlamento rimane confinato nel suo stato di insignificanza e di impotenza politica di fronte allo strapotere delle centrali decisionali che contano.
I parlamentari conserveranno la loro poltrona fino alla scadenza e non perderanno le loro prebende e privilegi della casta politica, questa restaurazione li mette al sicuro e per questo hanno brindato e festeggiato nella serata di ieri 29 Gennaio, una giornata memorabile (per loro) ma triste per l’Italia.
“Tutto a posto, niente in ordine”, si può affermare parafrasando un vecchio detto. Rimane il dubbio: tutto è avvenuto per caso o piuttosto era tutto preordinato?
Il dubbio rimane e molti segnali fanno pensare che la sceneggiata recitata dalla classe politica in questi giorni di elezioni al Quirinale sia stata una finzione. Una finzione dove ognuno ha recitato la parte assegnata ma il risultato era già scontato.
Le conseguenze presto si vedranno con il perpetuarsi di un regime che mostra sempre più il suo volto autoritario e intollerante, nel perseguire le sue finalità politiche, imponendo le scelte di misure economiche neoliberiste dirette da Bruxelles ed in conformità con le politiche atlantiste, seguitando nel perseguitare la dissidenza e nello stringere i lacci di ogni libertà. L’emergenza rimane anzi viene invocata come pretesto per tutte le scelte impopolari ed autoritarie.
Il passaporto verde (green pass), ideato dal duo Draghi/Speranza, dal 1/02/22 entra in vigore nella sua versione più rigida con l’estensione dell’obbligo di presentazione in ogni dove, dai luoghi di lavoro alle Università, agli uffici pubblici, posti, Banche, Treni, Bus, negozi, palestre, parrucchieri, e persino nei tabaccai. Rimane il dubbio per i gabinetti pubblici ma il governo emetterà un nuovo decreto.
Il sistema di controllo sociale diventa sempre più stringente e si parla di un controllo di tipo militare su tutti gli spostamenti, l’uso del contante sarà sempre più limitato, la schedatura assicurata e i comportamenti anomali saranno repressi. Anche gli studenti delle scuole medie ultimamente sono stati manganellati dalla polizia in piazza: avevano osato protestare per la morte di uno di loro, nel corso di uno stage di formazione scuola lavoro. Un chiaro messaggio a chi vuole ancora scendere a protestare. Tolleranza zero.
Nel frattempo aumenta tutto, dall’energia al gas, dalla borsa della spesa al carburante, dai costi dei servizi agli interessi sui mutui e prestiti ma il governo invoca la crisi internazionale, il pericolo di guerra mentre invia truppe italiane alle frontiere della Russia considerata “un pericolo imminente”. Aumentano a dismisura le spese militari per assicurare la permanenza dell’Italia nella NATO.
Le scelte di questo governo sono quelle di favorire la concorrenza (internazionale), eseguire le direttive degli eurocrati di Bruxelles, della NATO, di Washington, delle Istituzioni finanziarie come FMI, Banca Mondiale e favorire l’ingresso delle multinazionali nel mercato italiano. Non c’è problema essendo il premier Draghi già esperto in tema di privatizzazioni del patrimonio pubblico fin dagli anni ’90. Si inizia con la cessione degli alberghi rimasti senza clienti per le politiche di lockdown imposto, con le catene di ristorazione, con le aziende che non riescono a contenere i costi di energia e si finirà con la cessione di parti del patrimonio italiano.
Arriveranno i soldi dall’Europa con il PNR, assicura il governo e ci potremo indebitare senza limiti, un grande vantaggio ci assicurano. I conti li pagheranno poi quelli che verranno dopo e, per pagare i debiti, ci sono tanti pezzi del patrimonio italiano che si potranno dare in garanzia e poi mettere in vendita.
L’Italia si è messa nelle mani dei banchieri e gli italiani si sentono finalmente sicuri.
Articolo di Luciano Lago
Fonte: www.controinformazione.info