La Calabria è l’Area 51 d’Europa?

di Manlio Lo Presti

Questa regione è l’unica a possedere le caratteristiche morfologiche dell’Area 51.

Non ci sono filiere commerciali decenti, nessuna attività manifatturiera privata salvo rarissimi impianti pubblici, nessun ceto operaio e quindi nessun flusso di reddito che potrebbe spingere i consumi e un decente sviluppo economico. Mortalità scolastica elevatissima. E coloro che arrivano alla laurea emigrano immediatamente, continuando l’emorragia di lavoratori qualificati nei Paesi dove vengono acquisiti a costo zero!

Allo stesso tempo, la ex-italia riceve flussi più o meno migratori di gente priva di istruzione qualificata o comunque sottoutilizzata per attività manuali di scarso valore aggiunto a cui sono collegate paghe da fame imposte da un dilagante caporalato. Le strutture esistenti sono tenute in piedi per  far credere che esiste qualcosa che si muove, ma è solo rappresentazione di stile, ma in senso negativo.

Rispetto alla media dei territori che patiscono i medesimi deficit economici, sociali, sociali, produttivi, il suo livello di desertificazione è insolito, è più vasto comprendendo tutta la regione in modo omogeneo.

Per la regione Calabria tutto ciò che avviene è diverso, più contorto, più estremo, anche a causa della sua particolare posizione geopolitica. Un fatto, questo, che dovrebbe suscitare più di un sospetto e dovrebbe altresì indurre i politici (quali?) a porre rimedio.

Come avviene per quasi tutto il territorio dello Stato italiano, anche in questa regione sono installati congegni militari segretissimi della N.S.A. di cui non si conosce né l’ubicazione né il loro numero, né la reale diffusione di radiazioni sulla scarsa popolazione locale. I dati sanitari in merito sono una chimera, ovviamente.

Le strutture segretissime sono catalogabili nel comparto della guerra elettronica e sono puntati contro obietti situati nell’est Europa, con particolare concentrazione contro località della Russia. Per questo motivo, la N.S.A (National Security Agency – Agenzia per la Sicurezza Nazionale) intorno ai suoi impianti sconosciuti non vuole turisti, traffici automobilistici, treni, movimenti di persone, commercio, filiere distributive, ecc. Tutto quello che dovrebbe avere una regione con un normale sviluppo democratico, economico e sociale. Insomma, nessuno deve intromettersi, nessuno deve creare ostacoli agli americani. Questo è il vero motivo che nessuno intende citare.

L’organizzazione criminale della regione è la più violenta, la più feroce e brilla per sua efficiente pericolosità anche rispetto alle altre sette mafie liberamente operanti nella ex-italia. Anche questa struttura non fa eccezione: opera in esecuzione di precise direttive dei servizi nazionali e di via Veneto 121. Si è ben inserita nei punti di snodo della finanza del nord. Ricicla, compra, vende, uccide anche se recentemente in misura minore. Nel 1991 ha creato e duramente controllato un ben noto partito nel nordest.

Questa bellissima regione sembra non avere alternative se non quella della desertificazione e della inerzia totale per non disturbare i manovratori nemici eterni della Russia. Tutto calcolato, ma intanto una parte della ex-italia muore nella totale indifferenza dell’intera classe politica italiana che pensa esclusivamente alla propria sopravvivenza.

Articolo di Manlio Lo Presti

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.lapekoranera.it/2024/05/11/la-calabria-e-larea-51-deuropa/

LE RICETTE DI ASCOLTA LA TUA PANCIA PER UN INTESTINO FELICE
Dalla teoria alla pratica. Perché l'appetito vien leggendo
di Livia Emma, Gabriele Prinzi

Le ricette di Ascolta la tua pancia per un Intestino Felice

Dalla teoria alla pratica. Perché l'appetito vien leggendo

di Livia Emma, Gabriele Prinzi

Sapere cosa e come mangiare è intervento terapeutico nel prevenire (e curare) le malattie di oggi.

Poiché l’uomo è ciò che mangia e chi non conosce il cibo non può comprendere le malattie dell’uomo, questo libro fornisce la più aggiornata mappa “alimentare” del mondo, svelando ciò che ti hanno nascosto finora. Rispondendo alla domanda “Il cibo c’entra qualcosa con la mia patologia?”, al contempo ti restituisce gli strumenti pratici per essere responsabile della manutenzione ordinaria della tua salute.

Esiste una correlazione tra il cibo e il nostro sistema immunitario? Corrisponde al vero che siamo ciò che mangiamo e che questo ha un impatto sulla salute dei trilioni di microrganismi che ospitiamo? Corrisponde al vero che quando “loro” stanno male siamo noi a pagarne il conto? E, se è così, come possiamo prevenire le malattie più frequenti sapendo cosa e come mangiare?

Usando il loro tipico “pizzico di ironia” e l’attenta ricerca della bibliografia più aggiornata che li ha resi famosi, gli autori si focalizzano sulla relazione che esiste tra il cibo, i problemi intestinali e le malattie cardiovascolari, focalizzandosi sui principali fattori di rischio riconosciuti dalla ricerca scientifica internazionale.

Con il precedente libro Ascolta la tua pancia gli autori hanno introdotto il lettore alla riscoperta delle connessioni tra intestino e cervello e alla dimenticata arte dell’ascolto di sé, rendendo fruibile a tutti la loro esperienza clinica. In questo libro invece – solo all’apparenza il miglior libro di ricette disponibile sul mercato – ci portano a scoprire le strette connessioni tra l’alimentazione ultraraffinata (junk food in inglese, munnizza in siciliano) alla base della “civiltà occidentale” e le alterazioni del microbiota: dagli effetti sul sistema immunitario all’infiammazione sistemica, alle malattie cardiovascolari; perché se sai cosa li causa e sai come fare, li puoi prevedere, prevenire e curare.

Una volta smontati i falsi miti nell’ambito alimentare (come la fetta-biscottata-con-il-velo-di-marmellata) e fatta un’introduzione alla comprensione delle etichette dei prodotti confezionati, il libro è totalmente dedicato a guidare il lettore a cucinare roba sana e salutare, per rendere finalmente felice un intestino altrimenti sofferente. Perché la salute del tuo intestino vale!

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Un commento

  1. IO sono calabrese, questo che ho letto è un tantino esagerato e fantascientifico.

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