La Caccia ai Delfini a Taiji (Giappone), tra industria alimentare e parchi divertimento di tutto il mondo

di Elena Zelco

Ogni anno, tra settembre e marzo, in Giappone vengono uccisi centinaia di delfini, altri vengono venduti ai parchi divertimento.

Dall’uscita del film-documentario “The Cove” nel 2009 si è iniziato a sentir parlare di Taiji, una cittadina del Giappone affacciata sull’Oceano Pacifico.

Ogni anno, tra Settembre e Marzo, in queste acque oceaniche centinaia di delfini di diverse specie (Globicefalo di Gray, Grampo, Lagenorinco dai denti obliqui, Peponocefalo, Pseudorca, Stenella maculata pantropicale, Stenella striata, Stenella coeruleoalba, Steno, Tursiope indopacifico) vengono prelevati dal loro habitat naturale per essere venduti ai parchi divertimento di tutto il mondo o per essere uccisi e finire sulle tavole della popolazione locale. Solamente tra Settembre 2018 e Marzo 2019 sono stati venduti e uccisi 797 delfini. 4

A Taiji, ogni delfino che finisce tra i banchi del supermercato raggiunge un valore di mercato di 600 $ (USD), mentre un delfino venduto ad un parco divertimenti può raggiungere i 150.000 $. Negli ultimi 10 anni i delfini catturati a Taiji sono stati esportati in Cina, Korea, Ucraina, Russia, Egitto, Iran, Turchia, Tailandia, Arabia Saudita, Taiwan e Filippine. 4

Ma come vengono catturati i delfini in Oceano? Una volta individuato un gruppo di delfini al largo della costa, vengono disposte diverse imbarcazioni motorizzate in modo tale da produrre una barriera sonora utilizzando dei pali metallici immersi in acqua e percossi da martelli. I delfini vengono quindi condotti in una baia vicino alla costa, dove viene posta una rete che impedisca loro di scappare e qui vengono o uccisi uno ad uno con uno strumento simile ad una lancia o prelevati per essere venduti. 4-12

Le conseguenze negative di questa caccia non riguardano solamente i delfini stessi, ma influenzano anche la salute umana e possono compromettere l’equilibrio dell’ecosistema in cui questi animali vivono (un ecosistema è l’insieme degli organismi viventi e delle sostanze non viventi con le quali i primi stabiliscono uno scambio di materiali e di energia, in un’area delimitata, per es. un lago, un prato, un bosco ecc.) 5

La salute delle persone che mangiano frequentemente carne di delfino può inoltre essere compromessa a causa dell’alta quantità di mercurio contenuta nella carne di questi animali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il mercurio è catalogato come sostanza tossica per la salute umana, rappresentando una minaccia in particolare per le donne in gravidanza e i bambini piccoli 9. Da due studi svolti in Giappone riguardo la quantità di mercurio presente nei cetacei (l’ordine degli animali che comprende i delfini e le balene), è emerso che la quantità di mercurio presente nella carne di questi animali è dalle 160 alle 200 volte maggiore rispetto al livello massimo stabilito dal governo giapponese. 6-7-8

Le conseguenze della caccia ai delfini hanno un potenziale impatto negativo anche sull’ecosistema in cui vivono questi animali, in quanto predatori che occupano i livelli più alti della piramide alimentare e che si nutrono di diversi livelli trofici sottostanti 1. La piramide alimentare è un insieme di relazioni preda-predatore in cui gli organismi di un determinato livello predano quelli posti al livello inferiore e vengono predati da quelli del livello superiore. Andare ad alterare in modo consistente uno di questi livelli comporta degli effetti domino sugli altri livelli, cambiando gli equilibri naturali all’interno dell’ecosistema. 2-10

Ultimo ma non meno importante, le conseguenze di questi eventi di caccia interessano primariamente i delfini stessi. Animali molto intelligenti, i delfini sono organizzati in strutture sociali definite e sono capaci di creare legami duraturi, anche molto forti, ed interagire con consapevolezza all’interno del gruppo a cui appartengono. Infelicemente, è proprio la loro intelligenza a renderli così interessanti e desiderabili per l’addestramento, ed è anche il primo motivo per sollevare critiche etiche e morali contro la detenzione di delfini in cattività. 13

Nel loro habitat naturale, quando devono cacciare, i delfini comunicano tra loro e si organizzano in modo efficace e preciso. In cattività, invece, il naturale comportamento di predazione viene seriamente compromesso, così come altri comportamenti sociali legati all’accoppiamento, alle cure materne, allo svezzamento e alla dominanza. Solitamente, questi comportamenti sono limitati alle necessità della struttura che ha acquistato i delfini e allo spazio in cui è permesso loro nuotare ed interagire. Tali conseguenze possono causare nell’animale malattie croniche ed anche la morte. 14-3-13-17

A 10 anni dall’uscita del documentario “The Cove” sono stati compiuti diversi progressi per la protezione dei delfini. Sono nati progetti di salvaguardia, come “Dolphin Project” e “Action for Dolphins”. Inoltre, negli ultimi sei mesi alcuni attivisti si sono fatti promotori di una battaglia legale per far rispettare le leggi di protezione dei mammiferi, attualmente in vigore in Giappone, anche per i delfini. Difatti, tutt’ora, questi animali vengono erroneamente considerati come pesci ed esclusi quindi dalla tutela messa in atto dalla legislazione giapponese. 11

Di fronte a questa situazione sconfortante, c’è da chiedersi che cosa possiamo fare noi se volessimo sostenere questa causa. In primo luogo, si può evitare di frequentare i parchi acquatici che propongono spettacoli d’intrattenimento con delfini ed orche, ci si può mantenere informati sul tema e sensibilizzare le persone che ci stanno intorno, ed infine possiamo sostenere economicamente i progetti che si occupano della tutela di questi affascinanti mammiferi.

Bibliografia

  1. Asada, Y., Hirasawa, Y., & Nagasaki, F. (1992). Fishery management in Japan (pp. 15,16). Rome: Food and Agriculture Organization of the United Nations.
  2. Beckman, D. (2013). Marine environmental biology and conservation (pp. 333,334). Burlington, MA: Jones & Bartlett Learning.
  3. Connor, R., Smolker, R., & Bejder, L. (2006). Synchrony, social behaviour and alliance affiliation in Indian Ocean bottlenose dolphins, Tursiops aduncus. Animal Behaviour, 72(6), 1371-1378. doi: 10.1016/j.anbehav.2006.03.014
  4. Dolphinproject –http://www.dolphinproject.it/blog/page2
  1. ecosistema nell’Enciclopedia Treccani. (2019). Retrieved 29 August 2019, from http://www.treccani.it/enciclopedia/ecosistema
  2. Endo, T., & Haraguchi, K. (2010). High mercury levels in hair samples from residents of Taiji, a Japanese whaling town. Marine Pollution Bulletin, 60(5), 743-747. doi: 10.1016/j.marpolbul.2009.11.020
  3. Endo, T., Haraguchi, K., Hotta, Y., Hisamichi, Y., Lavery, S., Dalebout, M., & Baker, C. (2005). Total Mercury, Methyl Mercury, and Selenium Levels in the Red Meat of Small Cetaceans Sold for Human Consumption in Japan. Environmental Science & Technology, 39(15), 5703-5708. doi: 10.1021/es050215e
  4. Endo, T., Hotta, Y., Haraguchi, K., & Sakata, M. (2003). Mercury Contamination in the Red Meat of Whales and Dolphins Marketed for Human Consumption in Japan. Environmental Science & Technology, 37(12), 2681-2685. doi: 10.1021/es034055n
  5. Home. (2019). Retrieved 29 August 2019, from https://www.who.int/
  6. Kiszka, J., Heithaus, M., & Wirsing, A. (2015). Behavioural drivers of the ecological roles and importance of marine mammals. Marine Ecology Progress Series, 523, 267-281. doi: 10.3354/meps11180
  7. McCurry, J. (2019). Taiji dolphin hunt: activists to launch unprecedented legal challenge. Retrieved 29 August 2019, from https://www.theguardian.com/world/2019/feb/13/taiji-dolphin-hunt-activists-to-launch-unprecedented-legal-challenge
  8. Asia-Pacific Journal, 5(1), 1-8.
  9. Rose, N., Parson, E., & Farinato, R. (2009). The case against marine mammals in captivity (4th ed.). Washington, D.C.: Humane Society of the United States.
  10. Shane, S., Wells, R., & Wursig, B. (1986). Ecology, behavior and social organization of the bottlenose dolphin: a review. Marine Mammal Science, 2(1), 34-63. doi: 10.1111/j.1748-7692.1986.tb00026.x
  11. The IUCN Red List of Threatened Species. (2019). Retrieved 29 August 2019, from https://www.iucnredlist.org/
  12. Vail, C., Reiss, D., Brakes, P., & Butterworth, A. (2019). Potential Welfare Impacts of Chase and Capture of Small Cetaceans during Drive Hunts in Japan. Journal Of Applied Animal Welfare Science, 1-16. doi: 10.1080/10888705.2019.1574576
  13. Waples, K., & Gales, N. (2002). Evaluating and minimising social stress in the care of captive bottlenose dolphins (Tursiops aduncus). Zoo Biology, 21(1), 5-26. doi: 10.1002/zoo.10004
  14. Mc Neill, D. (2007). Taiji: Japan’s dolphin cull and the clash of cultures. The Asia-Pacific Journal, 5(1), 1-8.

Articolo di Elena Zelco

Fonte: https://www.eticoscienza.it/2019/09/02/la-caccia-di-delfini-a-taiji-giappone-tra-industria-alimentare-e-parchi-divertimenti-di-tutto-il-mondo/

THE COVE - LA BAIA DOVE MUOIONO I DELFINI
di Louie Psihoyos

The Cove - La Baia dove Muoiono i Delfini

di Louie Psihoyos

Una baia sperduta, un paradiso naturale che per sei mesi all'anno diventa trappola e teatro di morte per migliaia di delfini.

A Taiji sulle coste del Giappone i pescatori catturano e uccidono i cetacei per soddisfare la richiesta di esemplari da addestrare per l'intrattenimento nei parchi acquatici o da macellare per la vendita nei supermercati di tutto il Paese.

È la crudele mattanza raccontata da The Cove il film documentario, vincitore dell'Oscar 2010, promosso da Legambiente.

Ric O'Barry, il protagonista di The Cove, è stato l'addestratore di delfini della popolare serie TV Flipper.

Dal giorno in cui Kathy, femmina di delfino, si è lasciata morire tra le sue braccia smettendo volontariamente di respirare, O'Barry ha iniziato a impegnarsi per il boicottaggio dei parchi acquatici.

Oggi le energie di Ric O'Barry sono concentrate su The Cove, placida laguna giapponese dove ogni anno per sei mesi si danno appuntamento i cacciatori di cetacei, pescatori e acquirenti occidentali pronti a sborsare anche 150 mila dollari per aggiudicarsi un delfino da portare nelle loro megapiscine.

I giapponesi catturano illegalmente 23 mila delfini l'anno. Ma quasi la metà dei delfini che vivono in cattività muore nel giro di due anni.

The Cove è un film sospeso fra il giornalismo investigativo e l'eco-avventura.

Oltre all'attenzione ricevuta dai media, il primo importante risultato ottenuto dal documentario è stato di far bloccare il programma che prevedeva l'introduzione del15 delfino nel menù delle mense scolastiche.

REGIA: Louie Psihoyos

SCENEGGIATURA: Mark Monroe

FOTOGRAFIA: Brook Aitken

MONTAGGIO: Geoffrey Richman

PRODUZIONE: Diamond Docs, Fish Films, Oceanic Preservation Society, Quickfire Films

PAESE: USA 2009

GENERE: Documentario

DURATA: 92 Min

FORMATO: Colore

...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *