di Martina Giuntoli
Caduto il governo, piuttosto in fretta è cambiata anche l’aria che tira negli Ordini dei Medici.
A dimostrazione che tutte le misure subite dal personale sanitario che per qualche motivo non si è mostrato compiacente con l’obbligo vaccinale e le linee guida ministeriali non avessero nulla (o quasi) di scientifico, ma fossero esclusiva espressione politica di chi sedeva a Palazzo Chigi, è ancora più chiaro oggi, visto che, cambiato il governo, allo stesso modo, anzi piuttosto in fretta, è cambiata l’aria che tira negli Ordini dei Medici.
Fino a ieri abbiamo visto la peggiore intransigenza, processi degni della più estrema delle Inquisizioni, mentre oggi, caduto Mario Draghi, tutti riammessi come niente fosse (si veda la mozione Fnomceo a riguardo). I sanitari no vax possono finalmente dimenticare tutto e tornare al loro posto di lavoro.
Sicuramente i Presidenti degli Ordini dei Medici sperano in questo modo di riscattarsi agli occhi dell’opinione pubblica e soprattutto degli iscritti che hanno vessato per circa un anno e mezzo. Così motivano il cambio di rotta. I presidenti affermano due cose importanti, ovvero che accertarsi se un sanitario è vaccinato o meno non è più compito loro, e per questo si rimanda al Ministero della Salute, e che l’emergenza è ufficialmente conclusa. Siamo nel tempo ordinario, come si direbbe nell’anno liturgico.
Eppure fino a poco tempo fa, erano proprio gli Ordini a processare sommariamente e altrettanto sommariamente mettere alla gogna quei sanitari disobbedienti, quegli stessi specialisti che loro hanno tenuto consapevolmente fuori dagli ospedali, lontani dagli ambulatori, distanti da pazienti bisognosi e persino dalle riunioni per l’approvazione dei bilanci. Si sa, quando si parla di soldi, meglio essere tra amici e gente fidata.
Tutto questo avveniva tra lo sdegno comprensibile di chi si vedeva lasciato senza stipendio secondo un ingiusto iter amministrativo da seguire, e tra l’infantile e spavalda idea di chi invece ingenuamente ma anche colpevolmente pensava “kapò in emergenza, kapò tutta la vita” (visto che l’emergenza se dipende da noi non la facciamo certo finire).
Ma le emergenze finiscono, come finiscono i governi, ed esistono anche le post-pandemie, momenti di profonda riflessione durante cui tutte le azioni compiute anche solo pochi mesi o giorni prima vengono messe sotto l’impietosa lente di ingrandimento della storia ed analizzate con il senno del poi, comprese tutte le azioni compiute proprio da parte di chi durante l’emergenza aveva trovato quella sua piccola fetta di potere di cui abusava felicemente, come diceva Montanelli.
Ma l’Italia è anche questo. Cambiato il governo, cambiate le casacche. E quelli che fino a ieri si mostravano i peggiori kapò, oggi riconoscono e rilanciano a gran voce che una gestione emergenziale del Covid non ha più senso e che tutto deve tornare come prima.
Il primo e forse il più clamoroso dietrofront in questo senso lo compie il presidente di FnoMceo, Filippo Anelli (foto sotto), il quale si compiace di aver raggiunto con la campagna vaccinale una percentuale altissima di sanitari che hanno adempiuto agli obblighi, mentre solo pochi si sono sottratti a quello che era un loro dovere morale e sono stati per questo sospesi senza stipendio. Come se vi fosse di che gioire, fosse anche un solo sanitario ad aver subito la misura indegna.
Lo stesso Anelli ammette a Quotidiano Sanità che in pratica l’Ordine si è trovato a fare il cane da guardia per conto del Governo per troppo tempo, mentre ora può finalmente tornare a fare quello per cui è nato, ovvero accertarsi che i medici svolgano la loro professione secondo i termini deontologici, dato che non solo ora l’emergenza sembra davvero terminata ma che vi sono sentenze limpide e cristalline, (come quelle del magistrato Zanda), che dipingono perfettamente ogni incongruenza del DL 44/2021, e che quindi gli Ordini dei Medici non possono più essere i garanti della sua applicazione.
Ma in sostanza cosa cambia dunque? Cambia che, cambiato il vento, gli Ordini dei Medici passano la palla al Ministero della Salute, perché vogliono che sia proprio il Ministro Speranza a dire cosa dovranno farci i medici con quell’obbligo vaccinale, di cui Fnomceo si dice non più responsabile.
In sostanza, per Fnomceo, i non vaccinati potranno tornare al loro posto di lavoro. Vedremo se per risolvere la questione a Speranza basterà dire che la sentenza del magistrato Zanda è irricevibile e vergognosa.
Articolo di Martina Giuntoli
Fonte: https://visionetv.it/lordine-dei-medici-ora-fa-dietrofront-i-sanitari-tornino-tutti-al-lavoro/