di Daniele Chicca
Dopo l’India anche l’Australia dovrebbe togliere dalla circolazione le banconote di grossa taglia. È l’opinione degli analisti di Ubs, promotori di una guerra ai contanti sempre più globale.
Nel paese asiatico l’abolizione delle banconote ha scatenato il caos, ma questo non ha impedito alla banca svizzera di suggerire ad altri paesi di seguire le orme del governo indiano. Corsa agli sportelli, crollo della rupia indiana, incertezza economica e proteste in strada: sono questi gli effetti che ha ottenuto il governo imponendo il divieto sulle banconote da 500 e 1000 rupie. Le banconote eliminate rappresentano ben l’80% del denaro in circolazione. Si può intuire le difficoltà recate alle banche e la confusione creata tra la popolazione.
Caos totale in India: Australia e Europa le prossime
Presto sono scene che potremmo vedere anche in Europa. Nella speranza di riuscire a scambiare le banconote vietate, da quattro giorni centinaia di migliaia di persone hanno passato delle ore in fila alle filiali delle banche. Ma metà dei 202.000 sportelli bancomat del paese, sono rimasti fuori uso venerdì 11 novembre. Il weekend è stato un incubo per i clienti delle banche che volevano cambiare i loro soldi. “C’è il caos ovunque”, dice a Reuters il primo ministro di New Delhi, Arvind Kejriwal.
Nelle strade la gente continua a protestare contro le difficoltà incontrate a prelevare dal bancomat. Le banche fanno fatica a far fronte a tutte le richieste ricevute. Milioni di indiani sono rimasti senza contante e l’impatto inizierà presto a farsi sentire anche sull’economia. Nonostante ciò, Ubs consiglia alle autorità australiane di seguire l’esempio dell’India, del premier Narendra Modi.
La Bce da parte sua ha già annunciato che potrebbe togliere dalla circolazione le banconote da 500 euro per via dell’uso che ne viene fatto per fini criminali. L’opinione pubblica, secondo Mario Draghi e colleghi, sembra più pronta oggi ad accettare un simile divieto.
Dichiarando guerra ai contanti, l’obiettivo ufficiale delle autorità è quello di diminuire episodi criminali come lo scambio di tangenti e il riciclaggio di denaro, ma a subirne le conseguenze saranno soprattutto le libertà dei cittadini. Le banche centrali, per esempio, potranno imporre tassi di interesse negativi senza correre il rischio di una corsa agli sportelli. In India, lo scopo della misura introdotta la settimana scorsa dal governo Modi, è quello di scovare patrimoni e beni non dichiarati al fisco, per un valore complessivo di diversi miliardi di dollari.
Articolo di Daniele Chicca
Fonte: wallstreetitalia.com