di Antonello Boassa
Si è consumata l’ennesima beffa contro il popolo della Palestina ad opera di Stati Uniti e Israele.
Mentre l’ipocrita civiltà occidentale “piange” la “giornata della memoria” che nulla ha di commemorativo per le vittime del nazismo, mentre molto ha di feroce e di preparatorio per nuovi assalti contro le vittime di oggi e di domani, si è consumata l’ennesima beffa contro il popolo della Palestina ad opera di Stati Uniti e Israele.
Coloni sionisti, già in stato di esaltazione – abituati e autorizzati a compiere azioni violente nei confronti dei palestinesi, da parte della comunità internazionale e di organizzazioni internazionali quali l’ONU – hanno incendiato una scuola, gettando materiale incendiario dentro una delle classi. Tali azioni, ovviamente, per i nostri media, sono “azioni di difesa” contro il “terrorismo quotidiano” palestinese.
La beffa consiste in un accordo stipulato senza la controparte palestinese. Questo, prevede la conferma dell’annessione del Golan siriano, di Gerusalemme capitale indivisibile dello stato ebraico (ai Palestinesi sarà permesso l’accesso solo per la preghiera sulla Spianata delle Moschee) e la sovranità israeliana su vaste aree della Cisgiordania, dove sono già presenti numerose colonie ebraiche. In cambio della cessione di dignità, di libertà, di terra, di storia patria, il munifico Presidente yankee promette 50 miliardi di dollari per la ricostruzione del Paese (una sorta di piano Marshall). Per Trump, l’accordo – applaudito con ovazioni dal suo clan – è assolutamente favorevole ai Palestinesi.
Le proteste in Cisgiordania e a Gaza (con venti manifestanti feriti a Hebron, a Gerico, a Ramallah…) evidenziano la rabbia contro l’indecente “accordo”; in effetti, una proposta di accordo, o meglio una proposta di resa incondizionata.
Donald Trump che, come il suo compare Netanyahu, necessita di una vittoria eclatante nella politica imperiale, per sperare di poter vincere le prossime elezioni, ha minacciato i Palestinesi che qualora non dovessero accettare questa proposta “equa” – che prevede, tra l’altro, da parte dell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese) l’allontanamento di Hamas e della Jihad islamica – verrà annessa la valle del Giordano (dove abitano decine di migliaia di Palestinesi) e con essa ulteriori porzioni della Cisgiordania dove sono accampate, ovviamente illegalmente, 150 colonie ebraiche.
Previsto, in barba alle più elementari norme del diritto internazionale, anche il trasferimento di cittadine abitate da palestinesi con nazionalità israeliana in territorio ebraico e non gradite dalla popolazione, in Cisgiordania, allo scopo di tutelare la purezza dello stato ebraico.
Mentre nei giorni scorsi si è avuta in Cisgiordania e a Gaza la “giornata della collera”, ‘l’ANP sta muovendo i i suoi passi diplomatici con la Lega araba e con la Ue. Non credo che ne verrà qualcosa di positivo. Sia la Lega araba che la UE sono colonie dell’impero israeliano-americano, con possibilità di manovra molto limitate (ammesso e non concesso che siano interessate più di tanto al dramma della Palestina).
Essendo del tutto pessimista sull’indecente “comunità internazionale”, credo che il twitt di Rawan Nassar – “I Palestinesi hanno solo un’opzione: restare e combattere” – esprima con chiarezza lo stato delle cose.
Articolo di Antonello Boassa
Riferimenti: Molte delle informazioni presenti nel testo provengono dal sito “NENA” e da Michele Giorgio
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: http://www.linterferenza.info/esteri/accordo-del-secolo-palestinesi-sola-opzione-restare-combattere/