Kiev, Arruolamenti Forzati…

di Alessandro Parente

I droni Usa sono farlocchi, difettosi, e Zelensky deve comprare quelli cinesi.

La Verchovna Rada ha sciolto l’assemblea intorno alle 2 del mattino del 12 aprile. Dopo 14 ore in aula erano rimasti 30 deputati. La legge per la mobilitazione è stata approvata ed entrerà in vigore tra un mese. Per far sì che l’Ucraina continui la guerra c’è bisogno di almeno 500 mila soldati e questa volta non saranno i volontari ad andare al fronte, quelli sono già tutti lì, ora tocca a quelli che finora hanno sperato di non andarci. Zelensky aveva annunciato di non voler ricorrere a una mobilitazione forzata per non perdere popolarità e in effetti la legge ha scatenato il malcontento.

Non solo si abbassa l’età di reclutamento a 25 anni, ma si includono delle misure che non lasciano scampo. Per le nuove reclute ci saranno cinque mesi, tra i 25 e i 27 anni, e tre, per tutti gli altri, di addestramento previo alla guerra vera e propria.

Importante avere il libretto militare in regola, i cittadini sono invitati ad aggiornarlo entro sei mesi, anche quelli all’estero, con possibilità di farlo online. Tale documento, utile al governo per avere un chiaro censimento dei candidati, potrà essere controllato praticamente da chiunque, non solo dalle forze dell’ordine, ma probabilmente anche il datore di lavoro avrà facoltà di farlo.

Nel caso non lo si abbia, si verifica quella che i pacifisti ucraini denunciano come “morte civile”. Se sei un ucraino all’estero perdi il diritto all’assistenza consolare. Non ti puoi sposare, non puoi registrare un figlio, rinnovare il passaporto, la patente o avere un qualunque documento. Per chi è in Ucraina invece, c’è il congelamento dei beni, il divieto di viaggiare o di possedere un’auto.

I giovani ucraini in questo periodo vedono la guerra con un occhio molto diverso da due anni fa. Se avevano visto i loro amici partire volontari a guadagnare bei soldi, circa 3.000 dollari in prima linea e 1.000 nelle retrovie, li hanno poi visti tornare solo se gravemente feriti o deceduti. Sì, perché non essendoci una legge sulla smobilitazione, altro tema sul quale insiste l’associazione pacifista nazionale, al fronte si rimane fino a fine guerra.

Le voci girano, soprattutto nei villaggi, e i ragazzi hanno capito che non ne vale più la pena, anche perché si sospetta che non ci saranno le cifre per remunerare tutti come si deve. Il comandante Zhaluzhny l’aveva detto: non serve la mobilitazione, servono armi e munizioni. Attualmente i russi sono fino a dieci volte più numerosi, ma hanno anche lo stesso rapporto in termini di munizioni e ora esce fuori, secondo il Wall Street Journal, che i droni Usa non hanno dato risultati al fronte, bisognerà prenderli dai cinesi, i sospetti amici di Putin.

Ci sono buchi anche nel sistema difensivo, una pioggia di missili ha letteralmente sorpreso il paese all’alba di ieri. Dopo Leopoli, Rivne, a Zaporizhzhia la più grande centrale elettrica di Kiev è stata distrutta e a Kharkiv otto razzi hanno colpito le infrastrutture energetiche e obiettivi militari.

Abbiamo guidato nel traffico impazzito di una Kharkiv senza semafori, per via del black-out, fino a raggiungere una delle centrali elettriche in via di riparazione. Riparare la struttura è dispendioso e possiamo farlo solo con l’aiuto dei nostri alleati che spero non diminuisca – dice Oleksandr Minkovich, il direttore della centrale. Siamo stati colpiti quattro volte in due anni, la centrale è gravemente danneggiata ma dobbiamo essere pronti prima dell’inverno” aggiunge.

Ci sono operai al lavoro in ogni settore, stanno ricostruendo i macchinari e potrebbero essere sorpresi in qualunque momento da un nuovo attacco. “Abbiamo tutti paura qui, è come essere al fronte, in qualunque momento può cadere un missile”, confessa Max, un operaio, mentre salda un enorme tubo. Poi suona la sirena antiaerea e si corre al rifugio.

Articolo di Alessandro Parente

Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/04/12/kiev-arruolamenti-forzati-e-i-droni-usa-sono-farlocchi/7510446/

I FUNGHI PER LA SALUTE
Nuovi studi e applicazioni della micoterapia: metabolismo, sistema immunitario, microbiota e medicina integrativa
di Stefania Cazzavillan

I Funghi per la Salute

Nuovi studi e applicazioni della micoterapia: metabolismo, sistema immunitario, microbiota e medicina integrativa

di Stefania Cazzavillan

Un regno a parte, un mondo incredibile di potenziamento immunitario.

I funghi, appartenenti a un regno distinto e separato da quello vegetale e animale, rappresentano un prezioso alleato per mantenersi in salute.

L'impiego terapeutico dei funghi, che contano oltre un milione e mezzo di specie, affonda le radici nell'antichità, con particolare riferimento alle pratiche mediche tradizionali orientali.

Negli ultimi dieci anni, la comunità medica ha dedicato crescente attenzione a queste risorse naturali, con un notevole aumento degli studi scientifici che hanno evidenziato una vasta gamma di meccanismi d'azione.

Questi comprendono benefici per il sistema immunitario, il microbiota e il controllo dell'infiammazione di basso grado, nonché supporto neurologico in alcuni casi.

L'obiettivo dell'autrice è presentare i funghi medicinali da diverse prospettive, tra cui:

  • il loro utilizzo storico e tradizionale,
  • la qualità e sicurezza nell'uso contemporaneo,
  • il rapporto con l'ambiente e l'uomo,
  • l'azione sull'organismo umano per la salvaguardia della salute,
  • il ruolo come trattamento di supporto in presenza di patologie.

Questo approccio offre gli strumenti necessari per comprendere come l'impiego dei funghi medicinali possa costituire un efficace alleato nel curare l'organismo.

Dall'introduzione

[…] Ippocrate è considerato il padre della medicina; l’ironia è che non credeva nei farmaci, li considerava dannosi per l’organismo. Egli credeva invece che il corpo umano necessitasse di adeguato riposo, dieta appropriata, aria pulita e rimedi naturali.

Oggi molti potrebbero non essere d’accordo con questa visione. A volte è più facile assumere una pillola e chiudere la comunicazione con il corpo piuttosto che fermarsi ad ascoltarlo fornendogli ciò che gli serve per recuperare.

Nell’attuale contesto storico i ritmi stanno accelerando al punto da diventare insostenibili per il nostro organismo. E noi continuiamo a correre e trascurare i segnali di allarme sottoponendolo così ad uno stress molto elevato.

La salute dell’uomo dipende dall’equilibrio dell’ambiente in cui vive. C’è un’interazione stretta tra l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, il rispetto dei ritmi ambientali e dell’organismo e la nostra salute.

L’uomo ha cercato di controllare la natura, di soggiogarla ai suoi bisogni. Ha creato un’agricoltura intensiva impoverendo i terreni, avvelenandoli con sostanze chimiche per aumentare il volume produttivo e ha “costruito” pesticidi per uccidere i naturali infestanti che potevano ridurre le produzioni intensive e quindi il profitto.

Quando gli infestanti sono diventati resistenti a questi veleni, ha reso le piante resistenti modificandole geneticamente senza considerare le conseguenze per l’ambiente e per l’uomo. A distanza di tempo le modifiche genetiche effettuate sono diventate un rischio per la salute dell’uomo e stanno creando alterazioni dell’equilibrio dell’ecosistema e distruggendo la biodiversità.

Negli ultimi anni c’è la netta sensazione che l’ambiente si stia ribellando: cambiamenti climatici, terremoti sempre più devastanti, tsunami. Quest’anno ho visto più grandine di quanta ne abbia visto negli ultimi 10 anni, con conseguente devastazione dei raccolti oltre che danneggiamenti a vari livelli.

Le sostanze chimiche usate dall’uomo per i suoi obiettivi produttivi, per le sue esigenze di spostamento (auto, aerei...), per la necessità di riscaldare le case, hanno modificato l’atmosfera, alterando lo strato di ozono, mettendo il clima a rischio di cambiamento.

Si parla oggi di “riscaldamento globale”. Sul fatto che il clima si stia modificando non ci sono dubbi, anche se non si sa bene in che direzione. C’è chi parla di glaciazione e chi parla di siccità.

Non è tanto importante la direzione del cambiamento in atto, quello che è preoccupante è che abbiamo probabilmente raggiunto un punto di non ritorno, al quale l’uomo non riesce a porre rimedio tanto che la sua stessa sopravvivenza è a rischio.

Respiriamo e mangiamo una quantità di sostanze chimiche che sta mettendo a dura prova l’organismo. I ritmi sono accelerati e tutta la vita diventa una corsa a tempo. Non sono più la luce del giorno e il buio della notte o l’alternarsi delle stagioni a definire i ritmi, ma l’orologio.

L’uomo corre tutto il giorno, come un criceto nella sua ruota, pensando che questa sia la vita e la maggior parte delle persone non è felice perché di fatto non sta veramente vivendo. Si tratta di una lotta per la sopravvivenza di chi è più performante.

Fin dalla scuola materna i bambini sono rinchiusi 8 ore al giorno perché i genitori devono lavorare per mantenere la famiglia, poi crescono in uno schema di istruzione definito dalla mente razionale che considera un solo tipo di intelligenza, tanto che molti di loro si sentono inadeguati perché non vengono valorizzati i loro talenti.

Diceva Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. [...]

Contiene inserto con foto a colori dei 12 funghi principali.

«Dopo oltre vent’anni di utilizzo costante dei funghi, mi sono resa conto che si tratta di rimedi molto più potenti di quanto avrei mai pensato.

Mi dispiace vedere l’uso riduttivo e limitante di questi rimedi che si sta diffondendo da quando sono diventati una moda.

Tutto questo toglie loro considerevolmente importanza fino a svalutarli, con il rischio di metterli poi nel calderone di una medicina chiamata “alternativa” che pensa più ad opporsi alla medicina convenzionale che a crescere e a diventare un solido approccio all’organismo di prevenzione e sostegno.

Quindi ho deciso di scrivere la mia personale visione di questi straordinari rimedi, risultato di anni di feedback reali e della voglia di attribuire loro l’importanza che meritano.»

L'autrice

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