di Luciano Lago
Da Bruxelles, le oligarchie che esercitano il loro potere sugli stati del continente europeo, stanno decidendo in forma “discreta” di mettere sotto controllo il flusso delle informazioni e del pensiero libero, che ancora oggi si trova in rete.
Non è più tollerabile, secondo tali oligarchie, che ci siano una serie di voci libere ed incontrollate che agiscono in internet, mettendo in contraddizione i “dogmi del pensiero unico globalista”, in particolare sui migranti, sulla ideologia LGBT, sull’ambiente.
Dell’esigenza di mettere sotto controllo le voci libere su internet, si è fatto carico il commissario europeo Thierry Breton, il quale ha annunciato l’intenzione della UE di mettere sotto attenta verifica le piattaforme su internet, quando queste pubblicano contenuti odiosi, illegali e falsi, giudicati tali dai censori europei. Insomma arriverà un’implacabile censura, con norme vincolanti per tutti gli stati.
Naturalmente, non si può pensare che la rete Internet debba essere un luogo dove si possano esprimere anche le idee più aberranti. Ed infatti, esistono già le leggi di ogni Stato, che possono reprimere ogni tipo di aberrazioni. Tuttavia, se è vero che anche la Rete Internet debba essere controllata dallo Stato, cosa ben diversa è che la rete internet debba essere controllata da un potere transnazionale, imbevuto di ideologia e quindi ben più pericoloso.
Ci lasciano quindi perplessi le dichiarazioni del commissario europeo Thierry Breton il quale, dopo un incontro con Mark Zuckenberg, ha dichiarato che, “Le piattaforme, in particolare Facebook, hanno un’ovvia responsabilità nei confronti dei nostri concittadini (…) ma anche nei confronti della democrazia, se queste non si autoregoleranno censurando i contenuti odiosi o illeciti o le notizie false, saremo obbligati a intervenire più rigorosamente”.
Chiaro quindi che i commissari europei saranno quelli che giudicheranno in modo insindacabile quali contenuti siano interpretabili come “odio” e “fake news”. Ha poi aggiunto, il solerte commissario, “abbiamo parlato molto (…) della necessità di metterci in grado di controllare tutte queste attività”. Alla fine dell’anno, la Commissione europea intende presentare uno strumento legislativo sui servizi digitali, soprannominato il “Digital Services Act”.
La pluralità delle idee, che una volta era considerata alla base della democrazia, oggi viene superata dalla conformità ad una sorta di “codice morale” imposto alla stregua di una dottrina: si è democratici solo se si accettano “i valori” della società occidentale, ovvero i diritti umani (dei migranti, degli omosessuali, dei transgender…), il cosmopolitismo, il (finto) pacifismo, il progressismo, il mercato, l’individualismo morale e sociale, e si rigetta tutto quello che non è omologato.
Quindi, la democrazia odierna si è trasformata nel suo opposto: è un criterio selettivo che discrimina idee e comportamenti. Per il sistema delle oligarchie globaliste al servizio degli interessi del grande capitale finanziario, non può essere tollerato che vi siano delle voci discordi che diano un’interpretazione dei fatti difforme dal “pensiero unico” imperante.
Tanto meno si può ammettere che vengano messi in questione i dogmi del “Pensiero Unico” globalista e progressista. Le accuse di razzismo, di fascismo, di antisemitismo, di violenza sono precise fattispecie di reato che i giuristi “illuminati” di Bruxelles metteranno a punto, per farli inserire nelle legislazioni degli Sati della UE. Qualora uno Stato sia contrario a inserire queste figure giuridiche, allora sarà passibile di sanzioni.
Così anche le grandi piattaforme su Internet devono adeguarsi alla sottomissione, non agli Stati ma all’ideologia globalista. Pertanto, Zukemberg ha annunciato l’istituzione di una “Corte Suprema” (sic!). Non più solo l’oscuramento delle pagine non conformi ma anche la segnalazione all’autorità competente, che avrà il compito di contestare il tipo di reato e infliggere la sanzione pecuniaria o detentiva.
Tale sistema vedrà la fine delle garanzie legali previste in ogni singolo stato e la parodia della giustizia. Non ci sono norme costituzionali che tengano. D’altra parte era stato detto che le normative europee sarebbero state vincolanti rispetto alle norme costituzionali di qualsiasi stato. Questa clausola era stata approvata e inserita nella normativa italiana dalla classe politica (di entrambi gli schieramenti), succube del sistema UE e dei suoi burocrati.
Non era forse l’Europa la meta agognata dove sentirsi tutti più moderni e fieri di rappresentare la “democrazia” evoluta? Si sono adeguati persino i Salvini, i Giorgetti, i Di Maio e le Meloni. Cosa vogliamo di più?
Articolo di Luciano Lago
Fonte: http://www.ilpensieroforte.it/mondo/3153-in-arrivo-la-dittatura-ideologica-della-ue-per-tacitare