Sembra fantascienza ma, purtroppo, non lo è. Uno studio del Mit ha dimostrato come sia possibile impiantare, anche negli esseri umani, falsi ricordi. E le conseguenze potrebbero essere drammatiche!
Pensate solo a ciò che potrebbe succedere a qualcuno accusato ingiustamente, cui viene “impiantato” un falso ricordo. Potrebbe autoaccusarsi di un reato mai commesso. La notizia è questa: gli scienziati statunitensi del RIKEN-MIT Center for Neural Circuit Genetics e del MIT Picower, il Massachusetts Institute of Technology, sono riusciti a impiantare falsi ricordi nel cervello di alcuni topi.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Science, il team di scienziati – coordinati dal professore di Biologia e Neuroscienze e Direttore del Centro di RIKEN-MIT, dottor Susumu Tonegawa – è riuscito a creare con successo un falso ricordo in topi geneticamente modificati, manipolando proprio l’engram cellulare e l’ippocampo.
Perché preoccuparsi, allora, se si tratta solo di topi? A questa legittima domanda risponde proprio il professor Tonegawa, il quale ritiene che gli esseri umani siano animali altamente fantasiosi, proprio come i topi, per cui è possibile creare un falso ricordo, semplicemente associando a un’esperienza che viene evocata in quel momento, sensazioni positive o negative, formando appunto un falso ricordo.
In sostanza, si può essere sicuri di aver vissuto un qualcosa che in realtà non è accaduto veramente, provare sentimenti di paura o altro, senza nemmeno sapere il perché. Le implicazioni sono moltissime e – al di là del campo medico in cui potrebbero essere applicate – anche inquietanti. Pensate solo a quello che potrebbe accadere in ambito giudiziario o politico.
Matrix è alle porte. O forse è già dentro di noi. Potremmo trovarci dentro un Fight Club senza che ciò accada. E quindi: ciò che viviamo, proviamo, è reale o frutto della fantasia o di qualche bizzarro meccanismo chimico che avviene nel cervello?
A volte, forse, in fondo, è meglio non conoscere la risposta giusta.
Fonte: https://www.infiltrato.it