Noi lo conosciamo come “Om”. Esso è stato descritto fin dai tempi più remoti nei testi sacri di molte religioni.
In particolare nei Veda esso è chiamato “Nada”, dai sufi “Saut-e Sarmad” e nel Vangelo, Giovanni lo descrive come il “Verbo”. Questo è il Suono Hu, un antico nome di Dio, ma è anche il Suono che ha creato l’universo e che pervade tutto ciò che esiste, noi compresi.
I sufi, i sikh, gli eckisti lo usano nelle loro preghiere e nei loro riti quotidiani. Questo Suono che pervade il cosmo è stato recentemente registrato anche dalla Nasa, attraverso moderni strumenti.
Il suo canto è diffuso oggi nel mondo da “Eckankar” (nuovo movimento religioso di derivazione induista) a beneficio di tutti; chiunque infatti può usarlo, indipendentemente dalla religione seguita. Esso non cambia la propria fede ma la rende più profonda. Se cantato per venti minuti al giorno, la nostra coscienza gradualmente si espande, permettendoci di entrare in contatto con tutto ciò che esiste.
Il cuore si apre e l’amore divino entra in noi ogni giorno di più. La nostra consapevolezza si amplia e cominciamo a ricevere tutto ciò che serve nel momento in cui ci serve, per percorrere al meglio il nostro cammino evolutivo di ritorno a “Casa”.
I versi di Gialal al-Din Rumi (teologo musulmano, fondatore dei dervisci rotanti in Turchia e massimo poeta mistico persiano, 1207-1273) costituiscono pietre miliari che ci accompagnano alla scoperta del nostro personale sentiero. Concludiamo con la seguente poesia, in cui egli esprime il superamento e l’inconsistenza di ogni conflitto, tra religioni e civiltà. Essa costituisce una sorta di testamento spirituale e un invito per ognuno di noi a scegliere sempre la strada dell’amore:
Cosa farò o mussulmani?
Non mi riconosco più…
Io non sono né cristiano né ebreo, né magio né mussulmano.
Io non sono dell’Est né dell’Ovest, né della terra né del mare.
….
Il mio Luogo è il senza luogo,
la mia traccia è la non traccia.
Non è il corpo e non è l’anima,
perché appartengo all’anima del mio amore.
Ho riposto la dualità e visto i due mondi come uno.
Uno io cerco, Uno io conosco. Uno io vedo, Uno io chiamo.
Egli è il primo, egli è l’ultimo. Egli è l’esterno, egli è l’interno.
Non conosco che HU, nient’altro che lui.
Ebbro della coppa dell’amore,
i due mondi mi scivolano dalle mani.
Se una volta nella vita ho vissuto un istante senza te,
mi pento della mia vita da quel momento in poi.
Se una volta in questo mondo otterrò un istante con te,
mi metterò i due mondi sotto i piedi
e danzerò eternamente di gioia.
Rumi
Fonte: https://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/il-suono-hu-che-pervade-l-universo