Il segreto della longevità: Vilcabamba, dove la vecchiaia è d’oro

La fonte della giovinezza potrebbe trovarsi in Ecuador. Gli studiosi stanno studiando quali fattori contribuiscano a rendere gli abitanti di Vilcabamba tra i più longevi al mondo.

vecchi longevi a vilcabamba

Vilcabamba, città dimenticata nelle pieghe del tempo, ha conservato nel corso dei secoli la sua immutata naturalità. Fu fondata da Manco Inca nel 1539, e fu l’ultimo rifugio dell’Impero Inca fino alla sua caduta per mano degli spagnoli nel 1572. La città venne data alle fiamme, la zona divenne un luogo arretrato e la sua posizione venne dimenticata.

Qui le rughe diventano sorrisi e la vitalità  limpida acqua di sorgente in cui tuffarsi alla scoperta del mondo: anche a novant’anni. I centenari di Vilcabamba hanno un vita sessuale attiva, fumano i sigari, non disdegnano un bicchierino di rum… e la sarta del paesino, perso tra le intricate e misteriose foreste verdi ecuadoriane, che ha passato da tempo i novanta, ancora oggi infila l’ago senza mettere gli occhiali.

La chiamano Valle della Longevità: quale sarà il suo segreto? C’era un uomo che in 127 anni di vita è stato in ospedale una sola notte, l’ultima, quando è morto, ci sono dei baldanzosi vecchietti che non hanno mai smesso di fare l’amore, se non è leggenda il fatto che uno di loro, nonagenario, ha regalato ben tre figli alla sua giovane sposa.

Cose straordinarie accadono qui a Vilcabamba, un borgo sperduto della Sacra Valle, nel Sud dell’Ecuador, che a 1.500 metri sul livello del mare gode di una perenne primavera con temperatura costante dai 19 ai 25 gradi; e ha come sfondo la scintillante cordigliera delle Ande. È dai primi anni Settanta che, grazie alle ricerche del prof. Alexander Leaf della Harvard University, Vilcabamba incuriosisce il mondo, e insieme a lei altre due località, ugualmente remote e sconosciute: Hunza, arroccata sulla catena del Caucaso, e Ogimi, nell’isola di Okinawa, in Giappone. Questi vengono considerati capoluoghi della longevità.

Nel 1971, quando Vilcabamba contava solo 819 abitanti (oggi, circa cinquemila), già nove ultracentenari passeggiavano per le sue strade: e alla base della longevità, spiega un medico di Quito, non c’è niente di arcano ma una semplice dieta che consiste in 1.200 calorie al giorno, con basso contenuto di grassi e colesterolo, per ridurre l’insidia delle malattie cardiache.

Alla salute della gente contribuiscono l’alimentazione (grande consumo dei prodotti locali) così come l’acqua di sorgente della Sacra Valle, che è «speciale». Tuttavia, è fuori strada chi pensa che il buono stato di salute esibito dagli ultracentenari sia da attribuirsi alla morigeratezza dei costumi e del modo di vivere. Niente di più falso. Gli abitanti di Vilcabamba e dintorni  fanno notare i sociologi sono inclini per indole agli eccessi peggiori: fumano come turchi e bevono come cosacchi naufragando in sbornie colossali, apocalittiche.

Il loro tabacco preferito si chiama «Chamico», i cui effetti secondo gli esperti sono anche più gravi di quelli provocati dalla marijuana e dalla cocaina: allucinazioni, perdita della memoria, eccitazione, furia distruttiva. Se poi al fumo si aggiunge l’alcool, tracannando un «puro» liquore ad alta gradazione simile al rum, allora apriti cielo, non c’è più limite a niente, si entra nel ciclone della follia.

vilcabamba

Una singolarità di Vilcabamba è che la popolazione femminile supera quella maschile: il rapporto è di tre dame per due caballeros. Ma i compilatori dì statistiche avvertono che sono stati sempre gli uomini a superare il limite di oltre 130 anni di età.

Contrariamente a quanto avviene nel resto del Pianeta Terra, nella Sacra Valle dell’eterna primavera gli uomini vivono più a lungo delle donne. Però ci sono le eccezioni. È il caso di Maria Josefa Ocampo Rojas, che ha raggiunto i 1O3 anni ed è stata proclamata Madre Centenaria, mentre il marito, Miguel Leon, è morto ad appena cent’anni. Le donne si sono aggiudicate primati eccezionali. Alcune signore avrebbero partorito dopo i 50 e perfino, in rarissimi casi, dopo i 60.

Non poteva mancare, affrontando il tema della longevità, la tentazione di attribuirla a poteri magici, come quelli emanati dal Mandango, la montagna degli dei dove s’erano stabiliti gli Incas, che diffondeva ondate di beatitudine. Dal ’69 in avanti, il cardiologo ecuadoriano Miguel Salvador fece delle indagini qui a Vilcabamba ed esaminò 338 persone, tra uomini, donne e bambini per scoprire che nessuno di loro non solo non era affetto da arteriosclerosi e disfunzioni cardiache ma neanche dal cancro, dal diabete e dall’Alzheimer. E potè anche constatare, in quella circostanza, che gli uomini sopra i 65 anni erano «straordinariamente sani». Per il dottor Wilson Correa, da 25 anni medico condotto a Vilcabamba, il sesso dei centenari è frequente e di buona qualità e non esiste alcun problema di erezione tra i vecchi del contado, se mai occorre spegnerne gli erotici furori.

Come viene ricordato nel libro «Eterna Juventud», Vilcabamba è ormai entrata a far parte, a pieno merito, dell’Ecoturismo e le sue strade come le verdi balconate oltre i duemila metri, sono diventate mete assidue di turisti provenienti da ogni parte del mondo, dall’Europa come dalla Cina, dal Canada come dal Sud America.

Ogni qualvolta ti affacci a una casa, in quel di Vilcabamba, ti offrono una tazza di tè, preparato con erbe miracolose che hanno la facoltà di disinfettare i reni e senti raccontare a lungo la storia dell’eremita Johnny Lovewisdon, che fece del villaggio una specie di «Shangri-la», qualcosa di simile a un paradiso himalayano edificato negli anni Trenta, dalla fantasia dello scrittore inglese James Hilton, nel suo romanzo “Orizzonti Perduti”.

A Vilcabamba, sostiene il Dr. Correa, «la gente mangia sano», con prodotti genuini della terra, frutta e verdure, e vive in una zona dove gli alberi ossigenano di continuo l’atmosfera, l’aria è limpida e pura e l’acqua è speciale, come quella degli Hunza, un altro popolo notoriamente molto longevo. Conterrebbe, infatti, minerali con effetti antiossidanti che agirebbero contro il processo di invecchiamento: fenomeno che tuttavia non è stato ancora scientificamente accertato. Sono sicuramente tutte queste cose messe insieme ad assicurare la longevità dei suoi abitanti.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: www.corriere.it

I SEGRETI DEI POPOLI CENTENARI
I principi svelati della salute e della longevità
di Muriel Levet

I Segreti dei Popoli Centenari

I principi svelati della salute e della longevità

di Muriel Levet

Numerose malattie e disturbi di varia natura sembrano essere un prezzo inderogabile

e in costante aumento che la moderna società occidentale è costretta a pagare.

Ma è davvero così?

Dobbiamo rassegnarci all'idea che invecchiare significhi per forza di cose indebolirsi, soffrire, ammalarsi?

I segreti dei popoli centenari dimostra che le cose non stanno così. Ci sono infatti popolazioni che godono di una salute eccezionale e lasciano a bocca aperta ricercatori e studiosi. La vecchiaia e i suoi problemi sembrano aver dimenticato questi popoli, le malattie passano accanto a loro ignorandoli, mentre l'aspettativa di vita raggiunge picchi straordinari.

La salute e la longevità dei "popoli senza malattie" si basano su semplici e utilissime regole di vita sana che medici di tutto il mondo hanno esaminato accuratamente e a lungo.

Tutti questi popoli ignorano infatti mali che affliggono la maggior parte dell'umanità: tumori, patologie cardiovascolari, diabete, artrite, problemi di circolazione ecc. Mostrano inoltre una forma fisica e un'energia stupefacenti a un'età che pochi assocerebbero alla salute.

Grazie agli studi svolti da numerose equipe scientifiche, I segreti dei popoli centenari offre semplici ma importantissimi accorgimenti pratici (abitudini di salute, alimenti, modi di cucinare) che chiunque sarà in grado di applicare alla propria quotidianità, riscoprendo non solo nuovi sapori, ma anche e soprattutto il gusto di vivere bene, più sani e più a lungo.

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