Il “Piano Kalergi” – la storia segreta dell’Unione Europea

di Sebastiano Caputo

Il “Piano Kalergi” ha cancellato i confini, dato sponda ai trafficanti, minato la nostra sicurezza. E rischia di trascinare tutti alla bancarotta con una guerra mondiale alle porte.

UE-svasticaIn Italia è costato le stesse vittime di una guerra e si appresta alla creazione del Nuovo Ordine Mondiale, fondato sulla tirannia, la schiavitù e lo stato del terrore. Pertanto per comprendere meglio il fenomeno paneuropeista è necessario non fermarsi ai falsi miti (multi-culturalismo, multietnicismo, distruzione degli Stati Nazione, favoreggiamento del regionalismo, ecc.) bensì è necessario capire chi finanziò questo istituto globalista.

Esistono due storie che raccontano la nascita dell’Unione Europea. Una ufficiale, di facciata, sponsorizzata dall’intero apparato accademico che narra di un gruppo eterogeneo di persone, i cosiddetti padri fondatori della “Nuova Europa”, il quale successivamente al conflitto mondiale iniziò a progettare la pace, l’unità e la prosperità nel Vecchio Continente, per poi dare vita ad una comunità di Stati in cooperazione tra di loro.

E poi c’è una storia reale ma oscurata, che rivela il progetto di un uomo, l’aristocratico Richard Koudenove-Kalergi (giapponese di madre e austriaco di padre), il quale non fu mai protagonista degli eventi, ma che fu, nel retroscena, artefice allo steso modo dei vari De Gasperi, Shuman, Monnet e Adenauer, e probabilmente ancor più influente, poiché a differenza di questi ultimi, aveva una visione planetaria e non europea.

Nel 1922, Koudenove-Kalergi fonda la Paneuropa (o Unione Paneuropea) con lo scopo apparente di impedire un nuovo conflitto continentale, tuttavia nel 1925 in una relazione presentata alla Società delle Nazioni, i fini dell’austro-giapponese si manifestano chiaramente. Il suo obiettivo primario era quello di unificare l’Europa, al fine di integrarla all’interno di un’organizzazione mondiale politicamente unificata, in poche parole un governo mondiale, che a sua volta federasse nuove federazione continentali (“continenti politici”, proprio come la “Paneuropa”).

Inoltre nel suo libro «Praktischer Idealismus» pubblicato nel 1925, Kalergi espone una visione multiculturalista e multi-etnicista dell’Europa, dichiarando che “gli abitanti dei futuri Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale”, e affermando senza mezzi termini che “è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere. L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura  eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità”.

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Nel 1926 Koudenove-Kalergi organizzò la prima conferenza paneuropea di Vienna, sotto gli auspici del suo presidente onorario, il presidente Aristide Briand (1862-1932) e fu proprio in questo convegno che si decise di scegliere come inno europeo, l’Inno alla Gioia di L.W.Beethoven, che in seguito diventerà l’ inno ufficiale dell’Unione Europea.

Ma è durante questo primo congresso che sono esposti in modo chiaro, lucido, gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, di questo contenitore di idee: “l’Unione Pan-europea ribadisce il suo impegno al patriottismo europeo, a coronamento dell’identità nazionale di tutti gli europei. Nel momento dell’interdipendenza e delle sfide globali, solo una forte Europa unita politicamente è in grado di garantire il futuro dei suoi popoli ed entità etniche. L’Unione Paneuropea riconosce il diritto all’autodeterminazione dei gruppi etnici allo sviluppo (…) culturale, economico e politico”.

Negli anni Trenta, Koudenove-Kalergi condanna fermamente il modello nazional-socialista di Adolph Hitler e quello sovietico di Stalin, tanto che l’industria tedesca revoca definitivamente i finanziamenti all’Unione Paneuropea, mentre gli intellettuali filo-sovietici lasciano l’associazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale il fondatore della Paneuropa si rifugia negli Stati Uniti, nei quali insegnò in un seminario presso la New York University – “La ricerca per una federazione europea del dopoguerra” – a favore del Federalismo Europeo.

Nel 1946, Koudenove-Kalergi torna in Europa e la sua personalità gioca un ruolo di estrema rilevanza. La Paneuropa riprende le forze e si creano in tutti Paesi europei delle delegazioni (Paneurope France, Paneuropa Italia, ecc.) che in pochi mesi diffusero gli ideali paneuropeisti a quelli che poi furono considerati i “padri fondatori della nuova Europa”.

Queste delegazioni contribuirono alla realizzazione dell’Unione parlamentare europea, che successivamente consentì la creazione nel 1949, del Consiglio d’Europa. Il suo “impegno” intellettuale e politico gli permise di aggiudicarsi nel 1950 il prestigioso premio prettamente continentale “Carlo Magno” e, in suo onore, fu persino istituito il Premio Europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo “ideale” confederativo e mondialista. Tra questi troviamo nomi come Angela Merkel e Herman Van Rompuy.

Pertanto per comprendere meglio il fenomeno Paneuropeista è necessario non fermarsi ai falsi miti (multi-culturalismo, multietnicismo, distruzione degli Stati Nazione, favoreggiamento del regionalismo, ecc.) propinati da questo contenitore estremamente influente e pericoloso, bensì è necessario capire chi finanziò questo istituto globalista. Oltre agli agenti industriali e finanziari, Richard Coudenhove-Kalergi ebbe il sostegno del banchiere Max Warburg, che rappresentava la banca tedesca di Amburgo (la Banca Warburg). All’epoca suo fratello, (trasfertosi negli Usa) Paul Warburg, era stato uno dei fondatori della FED (la Federal Reserve statunitense) oltre che leader del Council on Foreign Relation (il CFR). Da qui vediamo lo stretto legame tra Wall Street, quindi gli Stati Uniti d’America e la volontà già negli anni Venti di federare l’Europa sotto una sola guida politica, probabilmente per dominarla meglio. Richard Coudenhove-Kalergi non fu un visionario del suo tempo bensì un vero e proprio manovratore della partita.

Non a caso l’Europa sognata dall’aristocratico austro-giapponese è la stessa di oggi, quella del terzo millennio.

Articolo di Sebastiano Caputo

Fonte: L’ Intellettuale Dissindente

LUX TENEBRAE - ILLUMINATI
Il volto occulto del Nuovo Ordine Mondiale
di Adam Kadmon

Lux Tenebrae - Illuminati

Il volto occulto del Nuovo Ordine Mondiale

di Adam Kadmon

Premessa:

"Nel mio precedente saggio Illuminati, vi illustrai - come amo definirle - le mie "fiabe dell'età moderna" tratte dalle più importanti e controverse "teorie del complotto", inerenti appunto agli Illuminati che, nell'ambiente, vengono indicati quali costituenti la società segreta che domina segretamente il mondo. La prima domanda da porsi è appunto: ma esistono davvero? All'epoca spiegai che lo stesso ex ministro dell'economia Giulio Tremonti, ospite da Vespa e Santoro, denunciò con ferma convinzione la loro esistenza e si disse pronto a farne addirittura i nomi. Dalle decine di migliaia di comunicazioni da voi inviate al mio ufficio stampa "Adam Kadmon" su Facebook (unico spazio web autorizzato a rappresentarmi come verificabile nel mio blog ufficiale, appresi quanto gradiate lo stile con il quale trasmetto in modo semplice, accessibile a tutti, concetti altrimenti molto complicati. In un tempo lontano, le conoscenze esoteriche erano accessibili a tutti.

Gli antichi saperi, infatti, non erano in balìa di pochi ma a disposizione delle popolazioni che, educate fin dalla primissima infanzia con dolcezza, al Rispetto Reciproco, erano talmente in grado di autoamministrarsi, di autogestirsi, da far venir meno l'esigenza di una autorità punitiva. Non vi era corruzione. Tutti avevano tutto. La parola chiave di quel tempo lontano era appunto semplicità. Per ringraziarvi dell'immenso affetto dimostratomi e nella speranza di fare cosa gradita, ho usato il medesimo stile di comunicazione anche in questo nuovo libro."

"Ormai non è più questione di preoccuparsi della fondazione di un Nuovo Ordine Mondiale quanto piuttosto della modalità attraverso cui intendono conseguirlo".
Adam Kadmon

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2 commenti

  1. Il problema è che molti non sanno ancora cos’è il piano Kalergi

  2. Molti non sanno neppure che sia esistito un simile personaggio…

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