da: “8 hertz, il codice della vita” di Riccardo Tristano Tuis“
Il numero 8 è molto più di un numero intero: non è un caso che questo simbolo, sin dall’antichità, posizionato orizzontalmente rappresenti la ciclicità dell’infinito, mentre il simbolo del serpente che si morde la coda (detto uroboro) a forma di otto – famosissimo nello gnosticismo, nell’alchimia e nell’ermetismo – rappresenti invece la natura ciclica delle cose e in un certo senso della vita stessa.
Lo stesso dicasi del simbolo del caduceo, che possiamo vedere ancora sulle insegne delle farmacie, ovvero due serpenti attorcigliati… che formano otto intrecci e che alla fine si guardano l’un l’altro.
Come mai questo numero è da sempre cosi’ importante? Semplice, il numero/simbolo 8, se espresso in frequenza (in hertz) ha uno strettissimo rapporto con la replicazione/duplicazione del nostro DNA; in buona sostanza, gli 8 hertz rappresentano il codice della vita perchè a quella frequenza il nostro organismo trascrive le informazioni contenute nel DNA in ogni singola cellula, formando la copia RNA che contiene le informazioni per la sintesi delle proteine. In pratica la frequenza è un messaggero vero e proprio, che permette la vita umana di ciascun individuo e che per questo rappresenta la ciclicità dell’esistenza.
Ma l’importanza degli 8 hertz non finisce qui: il nostro cervello – un ricevitore trasmettitore – sincronizza i due emisferi cerebrali proprio su questa frequenza, da qui lo studio della neuro-tecnologia cui molti scienziati oggi si dedicano.
Riccardo Tristano Tuis – scrittore, compositore e ricercatore – è uno di questi, e sta lavorando da tempo alla cosiddetta Neurosonic Programming, in pratica una neuro-tecnologia che a suo dire “intende ottimizzare la coerenza del cervello dell’ascoltatore e farlo lavorare ad uno stadio superiore da quello di ordinaria coscienza.
Questa tecnica sembra ottima per la pratica meditativa, in quanto stimola il cervello a lavorare con le onde di tipo alfa, raggiungendo ancor più velocemente lo stato di meditazione. Tanto per essere chiari, il nostro cervello ogni trenta secondi circa abbassa la sua frequenza sugli 8 hertz onde alfa; purtroppo i ritmi frenetici delle nostre giornate e le numerosissime frequenze di disturbo cui è sottoposto fanno si che esso fatichi a raggiungere tale soglia, impedendogli una concentrazione adeguata e quindi un agognato stato meditativo.
La televisione digitale, dal canto suo, emette una risonanza di 30 hertz, e ciò comporta una desincronizzazione cerebrale molto difficile da ripristinare. Il punto nodale è che il nostro cervello, essendo un trasmettitore, si sincronizza naturalmente col segnale esterno, e quindi le fonti di stress sono tanto maggiori quanto l’aumento delle frequenze estranee.
A detta di molti scienziati, gli 8 hertz stimolano anche la ghiandola pineale (chiamata cosi’ per la sua caratteristica forma di pigna) ovvero una ghiandola che controlla la sincronizzazione neuro-ormonale (ma anche la serotonina, responsabile del nostro umore) e che permette il rilascio di radicali liberi responsabili dell’invecchiamento dell’individuo quando viene a mancare questa sincronizzazione.
Uno degli stimolatori neuro-ormonali per eccellenza resta la melatonina: è provato infatti che essa rallenti non solo il processo di invecchiamento, ma che riduca anche il rischio di malattie degenerative come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson. Insomma gli antichi lo sapevano gia’ da tempo: il simbolo otto è a tutti gli effetti il codice della nostra vita.
Tratto da: “8 hertz, il codice della vita” di Riccardo Tristano Tuis“, Puntozero”.
Fonte: http://www.gabrielesannino.com