Dott.ssa Claudia Casalboni
I rapporti di coppia sono spesso colmi di aspettative e pretese verso l’altro, di battaglie, frustrazioni, disarmonie: quante volte ti è capitato, dopo il primo momento di idillio, di scendere dalle nuvole e trovarti davanti una persona completamente diversa? In quanti casi, l’insoddisfazione ha preso il sopravvento procurandoti l’ennesima delusione?
Ognuno di noi convive con la “ferite” procurate da un amore genitoriale carente o inadeguato, che in età adulta tentiamo di curare all’interno della relazione di coppia; in realtà, cerchiamo solo di rimettere in atto la nostra storia, con la speranza che il partner possa modificarne l’esito finale.
Una relazione può curare oppure distruggere ed è per questo che, prima di trovare l’agognata felicità insieme ad un altro, siamo chiamati a compiere un importante viaggio dentro noi stessi. Guardarsi nel profondo è fondamentale per comprendere l’esistenza delle nostre parti interiori contrastanti: ognuno di noi possiede una maschera che nasconde un lato oscuro, mostra piccole punte in superficie ma è dominato dalla vastità dell’inconscio.
Maschile nella donna e femminile nell’uomo: gli archetipi Animus e Anima
Gli “archetipi” descritti da Jung sono polarità psichiche individuali, ma presenti anche a livello collettivo, che includono le zone d’ombra della personalità, sono i contenitori degli impulsi repressi che influiscono sul comportamento manifesto.
Secondo Jung, il primo obiettivo per una crescita armoniosa è l’integrazione degli opposti, al fine di raggiungere quella completezza del Sé che può aprire le porte all’auto-realizzazione. Per trovare il giusto equilibrio personale e nella relazione di coppia, è fondamentale l’integrazione di Animus e Anima, rispettivamente il maschile presente nella donna e il femminile presente nell’uomo. Fino a quando questi aspetti non verranno riconosciuti e unificati, saremo lacerati da lotte interiori e continueremo a proiettare le nostre ‘parti intollerabili’ sul partner del momento.
Ogni relazione di coppia è in realtà un rapporto a quattro: una donna e il suo maschile, un uomo e il suo femminile; solo quando entrambi gli individui avranno raggiunto un adeguato equilibrio interiore, potranno incontrarsi realmente, senza più districarsi fra pretese e bisogni insoddisfatti. Animus e Anima si costituiscono a partire dalle esperienze con il padre e con la madre, ma anche la cultura, la religione, le predisposizioni fisiologiche e psichiche contribuiscono a creare l’ideale di femminilità e mascolinità dentro di noi.
A seconda che l’unità individuale sia stata o meno raggiunta, la qualità della relazione amorosa sarà diversa. Ecco le 4 principali differenze fra una coppia integrata e una bloccata:
Equilibrio interno fra le polarità opposte versus idealizzazione dell’altro
Proiettando le nostre parti inaccettabili, continuiamo a vedere solo noi stessi senza mai riconoscere l’altro. Accettare e integrare il lato oscuro è un lavoro arduo, che deve essere realizzato su di sé fino al raggiungimento di un equilibrio fra le energie che dominano la psiche. Molto spesso l’innamoramento viene confuso con l’idealizzazione: inizialmente il partner sembra soddisfare tutti i nostri bisogni inconsci, ma il rapporto inizia a sgretolarsi man mano che diviene evidente lo scarto fra persona reale e ideale. In questo caso, rimaniamo inconsapevolmente legati alla parte ombra e produciamo aspettative che presto o tardi saranno oggetto di frustrazione e lotte.
Espressione positiva della controparte VERSUS espressione negativa
Una donna sicura del proprio lato femminile non ha problemi ad esprimere anche il proprio lato maschile, e viceversa; in caso contrario, non sarà in pace con se stessa e il rapporto di coppia risulterà squilibrato. Una donna con un Animus positivo può essere coraggiosa, saggia, forte, intraprendente, indipendente, capace di condurre e comandare; ma se questo lato della personalità non è accettato, la donna potrebbe risultare aggressiva, dura, ostile, spietata oppure arida, incerta e paralizzata. Un uomo con un’Anima positiva può essere protettivo, compassionevole, spirituale, affettuoso; in caso contrario potrebbe risultare vanitoso, narcisista, suscettibile, assetato di potere e di dominio, nonché violento e maschilista.
Armonia con l’altro VERSUS lotta
L’interazione è armonica quando si impara a conoscere se stessi, solo in questo modo si può sperare di comprendere qualcuno diverso da noi; questa considerazione vale anche nei confronti del più ampio contesto sociale: individui scissi daranno vita a società malate. Se l’amore delude le promesse, diviene una lotta fra desideri inconsci e pretese, fino alla drammatica scoperta che l’altro non è all’altezza delle nostre aspirazioni.
Crescita e creatività VERSUS insoddisfazione
L’insoddisfazione che anima la maggior parte delle coppie, è dovuta ad un accumulo di energia che non riesce a trovare vie di espressione. Può accadere che la persona si identifichi troppo con la propria maschera sociale e finisca per mantenere rigidamente un ruolo; l’amore verso figure irraggiungibili, allo stesso modo, impedisce di crescere e assumersi la responsabilità di costruire un rapporto reale.
Attraverso la relazione profonda, le proiezioni nevrotiche possono essere superate, ma sono necessarie grandi quantità di consapevolezza e di collaborazione. Al contrario, quando personalità e anima raggiungono una soddisfacente armonia, il viaggio insieme all’altro diviene una stimolante opportunità di evoluzione, di vivace costruzione a due, pienamente libera da inutili complicazioni.
Dott.ssa Claudia Casalboni
Fonte: http://psicologia-cambiamento.it/il-maschile-e-il-femminile-nella-relazione-di-coppia/