Il gioco della sessualità

di Martina Crepaldi

La sessualità è un tema molto discusso eppure poco raccontato, presente più o meno nella vita di tutti e di tutti i giorni.

kiss on the beach

Esiste una vera libertà sessuale o siamo schiavi delle nostre stesse pulsioni? Culto frivolo del godimento e vacuità dei piaceri o conquistata libertà di essere ciò che siamo?

Viviamo in un epoca di alleggerimento dai pesi della morale e degli ideali e, contemporaneamente, in un momento di caos, di uomini e donne alla deriva, privi di solidità e di punti di riferimento.

Siamo uomini e donne dall’erotismo animalesco o spirituale? Domande a cui cerchiamo di trovare risposte esponendoci apertamente all’esperienza della Vita: la maggioranza degli Esseri vive ad un livello di consapevolezza ancora così poco evoluto che, tra i tanti, pochi riescono ad accedere ad un sentiero di elevazione della sessualità.

Significativo il detto riportato da San Clemente Romano: “Il Signore, interrogato su quando sarebbe venuto il Regno di Dio, rispose: quando i due saranno uno e l’esterno sarà come l’interno e il maschile e il femminile riuniti non saranno più né maschio né femmina.”

L’istinto sessuale è quindi l’impulso che spinge l’uomo e la donna ad integrarsi l’un l’altra per realizzare un intento di Unione, di ritorno all’Uno, una scintilla Creativa che porta l’Essere alla realizzazione del piano Divino.

Come tutti gli istinti però, esso può assorbire l’attenzione dell’individuo, la sua immaginazione, la sua volontà, la sua emotività verso il gesto meramente materiale dell’atto stesso, allontanandolo dal sentiero dell’Unione e facendolo precipitare verso una direzione di soddisfacimento fisiologico, egoista e materiale che potrebbe generare frustrazione, senso di separazione e scarso appagamento.

Il corpo diverrebbe quindi strumento di due poli attrattivi che apparterrebbero alla stessa matrice: l’istinto imperioso del desiderio animalesco (terra) ed il richiamo continuo ad un soddisfacimento più profondo, immateriale, innato (cielo), determinato, quest’ultimo, da un “IO” che avrebbe fame perenne di ricongiungimento con il Divino. L’orientamento della scelta dipenderà dal livello evolutivo dell’individuo: potrà usare materialmente l’Energia sessuale e sconfinare pericolosamente nell’abuso, oppure utilizzarla come mezzo per onorare il tempio sacro dell’Anima assistendo così, grazie all’Amore consapevole, al risveglio di straordinari poteri latenti.

Quando l’occhio del cuore riesce a mantenersi orientato nella Direzione dell’Unità, l’uomo consacra il proprio corpo e quello dell’Amata; così facendo disincaglia l’Anima dalla personalità trascinata dalla forza sessuale, intesa unicamente come istinto materiale dei sensi e, in tal modo, sconfinerebbe finalmente nel dono totale di Sé.

Concludendo, saper godere del piacere profondo del sesso che UNISCE gli individui attraverso il coinvolgimento del corpo, della mente, dell’Anima e dello spirito, significa liberarsi dalla schiavitù di una sessualità compulsiva, malata, tormentata, pericolosa e priva di vero desiderio di incontro.

Articolo di Martina Crepaldi

Fonte: http://www.nexusedizioni.it/it/CT/il-gioco-della-sessualita-4748

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