I nonni non muoiono mai: diventano invisibili e dormono per sempre nella parte più profonda del nostro cuore.
Ci mancano ancora oggi e daremmo qualsiasi cosa per ascoltare di nuovo le loro storie, per ricevere le loro carezze, per vedere quegli sguardi pieni di infinita tenerezza. Sappiamo che la vita funziona così: mentre i nonni hanno il privilegio di vederci nascere e crescere, noi dobbiamo essere testimoni del loro invecchiamento e del loro addio al mondo. La loro perdita è quasi sempre il primo addio che abbiamo dovuto affrontare durante l’infanzia.
I nonni partecipi dell’educazione dei loro nipoti, su di loro lasciano una eredità che li accompagnerà per sempre, per il resto dei loro giorni, esattamente come i semi di un amore che si vedrà ancora di più quando i nonni risulteranno invisibili.
Al giorno d’oggi risulta comune osservare i nonni crescere i loro nipoti: essi rappresentano un punto di sostegno prezioso, e tra nonni e nipoti viene a formarsi spesso un legame segnato da complicità profonda. Quindi la loro scomparsa può significare tantissimo, sia nei bambini che negli adolescenti.
Gli esperti sottolineano che quando il nonno non c’è più, è sbagliato dire ai bambini cose metaforiche come “il nonno è volato su una stella” oppure “il nonno adesso dorme in cielo”, in quanto ai piccoli va concesso l’ultimo saluto e inoltre va spiegato loro il concetto del trapasso, del fatto che su questo mondo si cessa di esistere, così da evitare che i bambini possano farsi idee sbagliate. Se spieghiamo ai piccoli il tutto mediante una visione religiosa, è inoltre importante spiegare loro – in maniera chiara – che il nonno non tornerà mai più. L’informazione dovrà essere breve e semplice. Non è inoltre necessario nascondere ai piccoli le nostre lacrime di genitori.
Anche quando non sono più tra noi in modo fisico, i nonni ci sono ancora, la loro presenza è ancora viva, nei nostri ricordi, ogni volta che li ricordiamo, e nei nostri cuori.