I cavalli sono in grado di “parlare” con noi. A rivelarlo la studiosa italiana Rachele Malavasi.
Sulla rivista “Animal Cognition”, l’italiana Rachele Malavasi e Ludwig Huber hanno appena pubblicato uno studio, in collaborazione con l’Università Veterinaria di Vienna, che tratta sulla capacità dei cavalli di comunicare consapevolmente le proprie intenzioni. Il che presuppone, da parte loro, la possibilità di fare un piano d’azione mentale e la volontà di comunicarlo anche ad un essere umano. “Questa abilitá, che è all’origine dello sviluppo della teoria della mente – ci spiega Rachele Malavasi – ad oggi era stata studiata solo in primati, cani, corvidi e delfini. Ora finalmente – osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – anche nei cavalli, animali a lungo sfruttati dall’uomo”.
Nello studio, i cavalli dovevano indicare ai ricercatori la loro intenzione di raggiungere un secchio con dell’acqua posto dietro una barriera. I cavalli avrebbero potuto grattare a terra, scuotere la testa, nitrire…ma affinché il loro comportamento potesse essere definito “intenzionale”, dovevano cercare l’attenzione del ricercatore umano, convogliandone la direzione dello sguardo verso il secchio. In questo modo, il cavallo dice all’umano: “Guarda me! Ok, ora che hai incrociato i miei occhi, seguili fino al mio obiettivo: il secchio!”
I cavalli erano in grado di alternare lo sguardo fra il secchio e il ricercatore. Inoltre, se il ricercatore era voltato di spalle, si rendevano conto che non serviva a niente alternare lo sguardo, perché il ricercatore non poteva vederli!! Questo richiede una grande complessità mentale….! In fine, sapevano elaborare la loro comunicazione: se le loro richieste non erano soddisfatte, andavano dal ricercatore, lo toccavano e di nuovo andavano verso il secchio, come per dire “Allora, ma mi vuoi dare retta o no? Se non funziona con lo sguardo, mi tocca venire a dirtelo di persona!”
Abbiamo dimostrato che il cavallo riconosce i propri bisogni e comunica con l’uomo chiedendogli di soddisfarli. Noi siamo quindi responsabili di dargli la possibilità di soddisfare queste necessità e, visto che é in grado di comunicarcelo, non possiamo ignorarlo”.
Rachele Malavasi è un’etologa, si occupa di comportamento del cavallo ed è il referente scientifico della Scuola di Equitazione Etica.
Ho avuto l’onore per 14 anni di condividere la mia vita con un cavallo ,Donnicello, meraviglioso !
Ho sperimentato in prima persona come i cavalli oltre a comunicare con noi con lo sguardo etc…sono telepatici,si può comunicare con loro attraverso il pensiero!
Migliori di noi,come tutte le specie animali,noi esclusi….sono esseri meravigliosi!