Guardare il mare ci fa sentire meglio

Guardare il mare fa bene e ce lo conferma ora anche la scienza. Se almeno una volta si è vissuta l’esperienza di andare ad ammirare l’orizzonte, a qualsiasi ora del giorno, è impossibile negare la sensazione di pace interiore che si prova di fronte a uno scenario tanto perfetto.

L’odore di salsedine, il senso di immensità e il rumore delle onde creano un’armonia perfetta che, oltretutto, fa bene al cervello. Uno dei motivi scientifici che spiegano questo fenomeno è davvero molto semplice. Ogni colore ha una sua caratteristica e quella del blu è di emettere onde elettromagnetiche che regolano il nostro stato emozionale.

Un altro motivo per cui il mare fa bene è che l’acqua è il nostro stato naturale. Gli esseri umani vivono per 9 mesi in acqua nel ventre della madre; inoltre, il corpo umano è composto di acqua al 65% circa. Il cervello è in grado di percepirlo, quindi reagisce di conseguenza e si rilassa.

Un altro effetto terapeutico lo fornisce il rumore delle onde. Esso influisce a regolare la dopamina e la serotonina, entrambi neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale, che controllano gli impulsi nervosi. Se si è stressati dalla frenesia quotidiana, dunque, non c’è miglior cura del trascorrere del tempo al mare.

Anche la Terra è coperta al 70% da acqua, dunque la nostra vicinanza a essa ci riporta quasi a uno stato primordiale. Non è un caso se un’importante percentuale di persone preferisce trascorrere le proprie vacanze al mare piuttosto che in altri luoghi: resistere al richiamo della natura è sicuramente difficile.

Se poi si praticano anche degli sport acquatici, vi siete mai chiesti come mai siano così rigeneranti? A dirlo è ancora la scienza. Quando nuotiamo o pratichiamo surf, per esempio, il nostro cervello produce endorfina e adrenalina, elementi chimici che sono la causa scatenante del piacere umano.

L’acqua di mare, inoltre, fa bene anche alla salute. Molto spesso lo consigliano perfino i medici per aiutare nella guarigione di varie malattie, tra cui artrite, diverse forme di anemia e problemi alle vie respiratorie.

Immergersi nell’acqua, peraltro, può aiutare a combattere i chili di troppo e a rafforzare il sistema circolatorio, fattori che ci fanno inevitabilmente sentire meglio. Sia a livello fisico che psicologico, dunque, il mare fa bene e le numerose ricerche scientifiche condotte sull’argomento non lasciano alcun dubbio.

Fonte: https://siviaggia.it/wanderlust/guardare-il-mare-ci-fa-sentire-meglio-lo-dice-la-scienza-2/156621/

RIFUGIO MARE
di Germano Gambino

Rifugio Mare

di Germano Gambino

Decidere un giorno di lasciare la terraferma e prendere il largo alla volta dell'Oceano sconfinato su una piccola imbarcazione a vela, portando con sé l'indispensabile per sopravvivere. Decidere di abbandonare il luogo dove si è vissuti fino a quel momento per realizzare finalmente i propri sogni. E' questa la storia raccontata in Rifugio Mare, diario di bordo di una navigazione che è una vera e propria avventura alla ricerca di se stessi.

L'autore Germano Gambino, un giovane palermitano con la passione per il mare, ha saputo coniugare i ritmi dell'elemento marino con quelli della propria vita.

La scelta di vivere in mare, in modo diverso, fuori dalla routine urbana e pur non avendo grande esperienza di navigazione, non nasce soltanto dal grande amore per il mare e l'avventura, ma è anche sintomo di una profonda esigenza interiore, quindi del bisogno di ritrovare attraverso uno degli elementi naturali una dimensione più autentica dell'esistenza. Allora, ecco che il Mare è vissuto come un rifugio dove vivere protetti e Zaurac, la piccola barca a vela, diventa la culla grazie alla quale sarà possibile compiere il viaggio.

L'autore definisce il suo libro come la storia di un oceanico incompetente a vela, probabilmente per sottolineare i limiti umani di fronte all'immensità e alla forza dell'elemento marino. E' forse osservando l'orizzonte, sconfinato e indefinito, che si accende fortemente il desiderio di andare oltre non soltanto con la mente, e di raggiungere spiagge più bianche, di lasciarsi abbagliare dai colori trasparenti dell'acqua che dal verde smeraldo si fondono all'azzurro intenso del cielo, quasi a formare un immenso sipario cromatico tra noi e lo spazio circostante.

Dalla Sicilia alle Canarie, il diario si svolge seguendo le esperienze più importanti, dai momenti più duri a quelli di grande felicità, agli incontri con tutti coloro che scelgono di vivere per mare una vita che, se pure alternativa alla vita normale, risulta essere altrettanto consapevole e vera. L'emozione è continuamente viva: il mare incombe ora terribile ora sereno, ma sempre affascinante, quasi sensuale.

Qui è possibile andare oltre ogni limite, rimettere in discussione e riscoprire tutto: significa rivivere con luce diversa. Alla fine, l'autore suggerisce che forse si può vivere meglio restando fedeli ai propri principi: "Se non si è contenti di un certo modello di vita se ne può cercare un altro ". Infatti, cercare una dimensione più congeniale alla propria esistenza può dare la sensazione di essere "appena stato partorito", ovvero rinascere di nuovo. Il mare infuria, il vento soffia violento, tutto è avvolto da un'immensa distesa d'acqua... Adesso Germano vive sull'isola di Tortuga, è felice. Ha trovato il suo tesoro: il Mare. E mentre noi viaggeremo su Zaurac, lui prenderà il largo alla volta di Panama, attraverso il Pacifico. Per una volta nella vita, vale la pena di mollare gli ormeggi...

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