Intervista di Silenzi e Falsità a Diego Fusaro
“L’alleanza 5Stelle-Pd rappresenta la fine del Movimento 5 Stelle”, lo sostiene Diego Fusaro, opinionista, scrittore e filosofo.
– Si è detto più volte favorevole a un governo giallo-verde, lo è ancora? Perché?
“Si lo sono oggi più che mai, perché non essendo né della Lega né dei 5 Stelle, ritengo che quella saldatura giallo verde fosse autenticamente irricevibile per le élites cosmopolitiche. Non era il socialismo internazionalista di Gramsci, ma era comunque un buon ‘laboratorio populista e sovranista’ che procedeva nella direzione opposta rispetto alla global class dominante, che si è adoperata in ogni modo per spazzare via il governo giallo verde“.
– Però non condivide una delle priorità Lega come la Tav.
“La Tav è una follia ad alta velocità, agli antipodi rispetto al programma di un partito che fosse autenticamente populista e sovranista. È contro il populismo perchè va contro l’interesse popolare, il popolo non ha esigenza di un treno ad alta velocità per le merci, ma ha bisogno di servizi struttrurali che colleghino ad esempio Palermo con Roma o Reggio di Calabria con Milano. La Tav è contro la sovranità nazionale perchè riguarda gli interessi dell’Unione europea, non gli interessi dello Stato nazionale italiano. Seve per far circolare le merci per l’Europa. Quindi la Tav è stato un grave errore della Lega, non solo perché non c’era nel contratto di Governo, ma perchè ha riallineato la Lega con un partito unico liberista, PD, Forza Italia ecc“.
– Nel suo commento a Radio Attività (del 22.8.2019) afferma che l’ordine di staccare la spina al governo giallo verde sia arrivato dall’alto e che quindi il comportamento di Salvini sia la conseguenza di una decisione che arriva dall’alto. Potrebbe argomentare questa tesi?
“Il gesto di Salvini, non ha una spiegazione razionale. Da qualsiasi angolo la guardiamo la decisione di creare la crisi di governo andava contro gli interessi di Salvini. Perchè non è vero che veniva ostacolato dai 5 Stelle ma, a maggior ragione in seguito alle elezioni Europee, era lui il dominus della coalizione. Anche nel caso in cui fosse stato ostacolato, rimanendo al governo poteva fare qualcosa. Staccando la spina invece passa all’opposizione. Consegna irresponsabilmente le chiavi del paese al PD. Il partito delle élites finanziarie cosmopolitiche il cui interesse è opposto a quello del popolo italiano. Quindi non potendo spiegare razionalmente il perchè Salvini lo abbia fatto, devo immaginare che ci siano cause che non conosciamo, che non sono quelle che vediamo dinanzi a noi. Perchè o si deve parlare di stupidità di Salvini, ma non è il caso credo perchè ha dimostrato di essere scaltro a sufficienza; o è arrivato un ordine dall’alto – a mio giudizio da Washington – perchè la coalizione giallo verde stava prendendo una piega autenticamente rivoluzionaria, non solo rispetto alla Ue, scostandosi dal verbo unico liberista, ma anche rispetto all’atlantismo di Washington. Perchè il governo giallo verde aveva aperto alla Russia, alla Cina. Aveva addirittura aperto timidamente anche al Venezuela, rifiutandosi di aderire all’aggressione imperialistica, al colpo di Stato organizzato con il fantoccio Guaidò, creato in vitro a Washington. Era davvero un governo (un esperimento) unico nel suo genere”.
– A cosa portererà invece – secondo lei – la coalizione “giallo-fucsia”?
“Porterà anzitutto al suicidio del Movimento 5 Stelle, che da sempre ‘giustamente’ insiste contro il Partito Democratico, in quanto maggiordomo delle élites del capitale finanziario e degli ‘euroinomani’ di Bruxelles. Ora alleandosi con quel partito è chiaro che perderà ogni consenso. In secondo luogo porterà lacrime e sangue per l’Italia. Il governo sarà giallo fucsia perchè di rosso non ci sarà nulla. Non ci sarà alcun implemento dei diritti dei lavoratori, alcuna difesa del Welfarstate, l’unica cosa rossa sarà il sangue dei precari e dei disoccupati che tornerà a scorrere copiosamente. Il Pd di Zingaretti ha subito chiarito i suoi punti irrinunciabili, come primo la lealtà all’Unione europea. Oggi significa necessariamente lealtà al verbo liberista dell’austerità, del fiscal compact e della repressione finanziaria delle classi lavoratrici. Come si possa tutelare la classe lavoratrice rimanendo fedeli e leali all’Unione europea è un mistero irrisolvibile. Non ho motivi per dubitare che i 5Stelle abbiano le migliori intenzioni verso i lavoratori, del resto hanno fatto molto, come per esempio il Reddito di cittadinanza. Però se si adesice al verbo dell’Ue è sicuramente un suicidio”.
– Parla addirittura di “Demofobia”.
“Si, è evidente che la classe dominante odia il popolo che dietro la categoria di populismo nasconde la sua ira verso di esso. L’odio verso le scelte basiche del popolo. Il popolo chiede salari, la possibilità di lavorare, una casa, una dignità esistenziale, una famiglia. Invece le élites fucsia cosmopolite sono indifferenti verso queste richieste, anzi le odiano. Se il popolo ha delle preoccupazioni a proposito dell’immigrazione, le sinistre demofobiche dicono che l’immigrazione è un’imperdibile occasione di crescita multiculturale. Se il popolo ha sospetti verso l’Ue, le sinistre demofobiche sostengono che l’Ue sia l’El Dorado garantito. Ancora, se il popolo ha una contrarietà rispetto la globalizzazione le élites cosmopolitiche, le sinistre fucsia, dicono che se non c’è la globalizzazione c’è il regresso al nazismo. La sinistra investe tutte le sue energie nel delegittimare le richieste del popolo. Questo è il dramma in cui viviamo oggi. Il contrario di quello che teorizzava Gramsci, ovvero la connessione sentimentale tra partito, intelletuali e masse popolari. Noi invece siamo al divorzio completo tra partito e masse nazionali popolari”.
– Sta ideando un nuovo partito?
“Si, ma io sarò soltanto l’ispiratore, non sarò direttamente il coordinatore. Io mi tengo sempre al di fuori dalla politica. Sta nascendo un progetto nazionale che raccoglie un po’ gli scontenti della fine del giallo verde ma che occupa una casella mancante della geografia politica odierna. Perchè abbiamo da un lato il cosmopolitismo liberista fucsia appoggiato dalle sinistre, dall’altro il sovranismo liberista modalità Tatcher della Santanchè e di Berlusconi. Manca la casella di un sovranismo populista socialista, modalità Bolivia o dei Paesi dell’America Latina. Questo è cio che vogliamo creare noi, tenendo insieme l’anima identitaria, radici, cultura, tradizione, quella schiettamente socialista democrartica. Oggi, come recita l’articolo 1 della notra Costituzione ‘non può esserci democrazia se non c’è sovranità popolare’.
E’ il discorso più chiaro che abbia mai sentito riguardo alla situazione attuale della politica italiana.
Mi è piaciuto.
parole sante tutto giusto condivido
Caro Fusaro pur essendo io una nullità e non essendo del tutto d’accordo con lei anch’io penso che i vecchi volponi dei democratici spenneranno la gallinella 5 stelle e se la mangeranno boccon bocconi