di Valentina Bennati
Dopo averlo annunciato il 16 novembre, pare che nella giornata del 28 novembre, la Commissione Europea abbia ufficialmente rinnovato l’autorizzazione dell’erbicida glifosato per un periodo di altri 10 anni.
Al momento in cui scrivo non c’è ancora un comunicato ufficiale, ma la notizia sta iniziando a circolare: QUI e QUI, due articoli che ne parlano.
La Commissione Europea può decidere in autonomia quando non viene raggiunta la maggioranza qualificata (favorevole o contraria) da parte degli Stati membri dell’Unione Europea. E, infatti, sulla scottante questione glifosato, la maggioranza qualificata non è stata raggiunta in due precedenti occasioni: né durante il voto nel Comitato competente (Scopaff), né in sede di Comitato d’Appello (qui l’Italia si è astenuta – insieme ad altri sei Paesi, tra cui Francia e Germania – mentre lo scorso 13 ottobre aveva addirittura votato a favore del rinnovo).
Il glifosato è da anni al centro di polemiche tra istituzioni e associazioni ambientaliste che cercano di evidenziarne i rischi per la salute e per l’ambiente.
Lo scorso 25 ottobre l’Istituto Ramazzini, nel corso di una conferenza scientifica internazionale, ha presentato dati sulla cancerogenicità del glifosato e degli erbicidi a base di glifosato: è emerso, infatti, che può causare la leucemia anche a basse dosi, ritenute sicure dalle autorità di regolamentazione dell’Unione Europea.
Altre ricerche, invece, hanno evidenziato effetti di neurotossicità dal momento che l’esposizione a questa sostanza è stata collegata a disturbi dello spettro autistico (nei bambini esposti fin dall’età prenatale), sclerosi laterale amiotrofica e morbo di Parkinson (negli adulti).
Il glifosato sarebbe anche collegato a disturbi endocrini e alterazioni del microbioma senza considerare i rischi che riguardano ecosistemi, insetti impollinatori e fertilità del suolo.
Prodotti a base di glifosato sono oggi molto diffusi in tutto il mondo. Trascurare i possibili effetti avversi è un pericolo inaccettabile per la salute di tutti. Invece… ci sono soluzioni alternative alla chimica in agricoltura. Come lo studio di Università e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che hanno sperimentato in campo il metodo della veccia, una leguminosa selvatica che, devitalizzata, forma sul terreno un tappeto naturale che “soffoca” gli infestanti, senza bisogno di ricorrere al glifosato.
È scandalosamente contraddittoria questa Unione Europea che dichiara “di voler di ridurre al minimo i rischi per il clima, la salute umana e la biodiversità” (https://commission.europa.eu/energy-climate-change-environment_it) e che si propone “di far sì che l’Europa diventi il primo continente neutro in termini di emissioni di CO2, in parte sviluppando fonti energetiche più pulite e tecnologie verdi” (https://commission.europa.eu/energy-climate-change-environment_it) e poi autorizza per altri 10 anni il glifosato a esclusivo vantaggio di chi lo vende e commercializza, mentre le prove della sua pericolosità per gli esseri umani e l’ambiente si moltiplicano.
Articolo di Valentina Bennati
Riferimenti: https://geagency.it/agricoltura-ue-proroga-di-dieci-anni-autorizzazione-a-uso-glifosato/
Fonte: https://t.me/comedonchisciotte_notizie