Al mondo non siamo tutti uguali e questo è palese a tutti.
A fini di questa riflessione, ho voluto suddividere gli uomini – non per credo o cultura, ma in base al loro livello di consapevolezza – in questo modo:
- Schiavi inconsapevoli
- Schiavi consapevoli
- Uomini liberi
Gli “schiavi inconsapevoli” sono coloro che non si pongono alcuna domanda, sono così abituati al “sistema” che non credono possa esistere una soluzione migliore di quella che gli viene offerta. Accettano leggi, soprusi e qualsiasi cosa venga detta loro da una persona all’apparenza qualificata, se poi a dirlo è una persona della TV… allora per loro non ci sono dubbi. Gli schiavi inconsapevoli fanno quello che gli viene detto, non prendendo mai un’iniziativa personale. Il pianeta non può trarre nessun beneficio da costoro.
Gli “schiavi consapevoli” invece chi sono? Bene, uno sono io, e anche tu che stai leggendo questo articolo. Siamo consapevoli di tutto quello che accade, di ogni inganno, di ogni sopruso, perché il nostro istinto ci porta a cercare sempre la verità, a non fidarci delle prime cose che ci vengono dette, dobbiamo conoscere e studiare tutte le versioni, fonti e documentazioni possibili per arrivare alla nostra verità. Nonostante tutto, non riusciamo comunque ad uscire dalla condizione di “schiavo”, anche se già essere consapevoli è un passo avanti verso il cambiamento.
Ed infine ci sono loro gli “uomini liberi” che ora più che mai invidio: vivono nelle riserve, nelle tribù o comunque a contatto con la natura e rifiutato il “progresso”. Sotto alcuni aspetti la loro società è più evoluta della nostra, ad esempio non hanno il bisogno di “guardie” per controllarsi come avviene da noi con i vari corpi di polizia, non esistono prigioni ecc. Loro hanno capito il vero senso della vita, non vogliono vivere “in testa alla piramide” ma vivere in sintonia con la natura; il loro “oro” la loro “banca” da proteggere ad ogni costo, è proprio lei, la Natura, che ci ha dato la vita. È questo che spesso la nostra “civiltà” dimentica.
Fonte: http://laveritadininconaco.altervista.org/