di Luciano Lago
Sappiamo che, nel campo della geopolitica non è facile fare previsioni ed avere una visione chiara dei processi di cambiamento che sono in corso nel mondo, tuttavia balza agli occhi la macroscopica incapacità degli analisti occidentali di saper prevedere ed interpretare la logica degli avvenimenti che si sono verificati negli ultimi anni a livello planetario.
Si può pensare che gli analisti e gli strateghi occidentali manchino di una esatta percezione della realtà e di conseguenza non riescano a interpretare i cambiamenti ciclici quando questi avvengono in forma troppo rapida, ma lo scollamento dalla realtà risulta talmente forte da fornire l’impressione che l’incapacità di questi esperti sia dovuta ad una deformazione della propaganda.
Non è possibile altra interpretazione quando si pensi a quanto questi presunti “esperti” hanno vaticinato a proposito della Russia che, secondo loro, sarebbe stata presto “schiacciata dalle sanzioni” dell’occidente, insieme a tutta una serie di restrizioni definite senza precedenti, che avrebbero messo la Russia sotto assedio, spingendola verso un assoluto isolamento e costringendola a cercare una accordo con le potenza occidentali che patrocinano l’Ucraina.
Queste erano le tesi che, allo scoppio del conflitto in Ucraina, circolavano sui media occidentali, oltre ad una somma di bugie come quelle relative al prossimo esaurimento delle munizioni e dei missili da parte dell’esercito russo, alla mancanza di chip, di pezzi da ricambio, di armi e di una cronica carenza di cibo e materiali di consumo dovuta alle sanzioni occidentali. Oggi si può soltanto ridere sulla scemenza dei commentatori occidentali e sulla loro inclinazione a deformare la realtà.
La verità è quella che la storia procede in avanti e chi non è capace di interpretarla rimane indietro a farneticare le sue bugie nel penoso tentativo di aggrapparsi sugli specchi per giustificare le sue scemenze.
Sarebbe stato sufficiente fare una analisi seria e considerare come avrebbe potuto essere possibile isolare e schiacciare economicamente uno Stato che possiede un enorme patrimonio di risorse naturali, minerarie ed energetiche, e che dispone del territorio più vasto del mondo.
Senza considerare a livello militare, ci si chiede come avrebbe potuto l’Ucraina, se pur con il sostegno della Nato, mettere in sottomissione un paese che possiede il secondo arsenale nucleare più grande del mondo?
Sappiamo dai molti documenti filtrati che il piano degli Stati Uniti era in origine esattamente quello di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, fare pressioni per un cambio di regime a Mosca e ottenere nel tempo uno smembramento del grande paese euroasiatico per prendere il controllo delle sue risorse. Un piano che non è fantasia ma risulta scritto nero su bianco sui documenti dei Think Tank statunitensi come la Rand Corporation, il più grande “pensatoio” USA collegato al Pentagono, oltre alle dichiarazioni di vari strateghi statunitensi da Zbigniew Brzezinski a Paul Wolfowitz negli anni precedenti.
In realtà quello che è accaduto, a seguito del conflitto in Ucraina, è stato un rafforzamento della Russia sia a livello miltare che economico, certificato dal sorpasso del PIL russo sulla Germania e dal rafforzamento della posizione russa che ha ottenuto di allineare al proprio fianco le maggiori potenze economiche, energetiche e di popolazione come la Cina, l’India, il Brasile, il Sud Africa, l’Arabia Saudita, gli Emirati, l’Egitto, Iran ed Etiopia e altri 30 paesi che vogliono integrarsi nel gruppo dei BRICS, capitanato da Russia e Cina.
Questo scenario è risultato evidente nell’ultimo vertice dei BRICS a Kazan, in Russia, dove il presidente Putin è stato omaggiato dalle delegazioni di circa 35 paesi che rappresentano circa ma metà delle popolazione mondiale. L’isolamento c’è stato ma è quello degli Stati Uniti e delle potenze anglosassoni a cui 3/4 del mondo ha voltato le spalle, nauseato dalle loro pretese “regole” e dal loro doppio standard, apparso evidente anche nel conflitto in Medio Oriente.
La sorprendente visita a Kazan dello stesso segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha colto di sorpresa quanti parlavano di un presidente Putin isolato e ha dato ancora maggiore legittimità e lustro all’immagine della Russia, sollevando rabbia e rancore a Kiev, a Bruxelles ed a Washington. D’altra parte le parole di Guterres sono state inequivocabili: “non potevo mancare ad un consesso dove si riunisce mezzo mondo”.
In altre parole il cambiamento c’è stato ma à risultato opposto a quanto prevedevano gli screditati analisti occidentali e le sanzioni “schiaccianti” si sono rivelate un boomerang per chi la emesse, ovvero l’occidente a guida USA.
Tutto questo sconfessa coloro che avevano scommesso sulla sconfitta e sull’isolamento della Russia e si è creato uno scenario internazionale che offre nuove opportunità, non esattamente quelle che prevedevano in occidente, ma di sicuro offre possibili soluzioni alla risoluzione dei conflitti ed alla messa in mora degli egemoni al tramonto.
Gli esperti che hanno fatto quelle previsioni saranno in grado di capire la lezione? Difficile quando si è a libro paga delle centrali della propaganda. Troveranno nuove favole da raccontare.
Articolo di Luciano Lago
Fonte: https://www.controinformazione.info/gli-esperti-occidentali-hanno-sbagliato-tutto-ma-non-si-pentono/
Visto su: http://claudiomartinotti.blogspot.com