L’arte e la musica classica, la spiritualità e la bellezza della natura sono capaci di generare ammirazione, emozioni positive e risposte fisiologiche associate alla buona salute.
Questo è quello che ha rivelato uno studio condotto all’Università di Berkeley nel 2015. La musica classica di autori classici come Schubert, Bethoven, Bach, Handel, Haydn e Mozart gioca pertanto un ruolo importante nella qualità della vita. Al contrario la musica disarmonica, come l’heavy metal o il rock, ha un effetto negativo generando stress, sentimenti avversi ed emozioni simili a quelle degli animali nei momenti di paura.
Jennifer Stellar, ricercatrice presso l’Università di Toronto e autrice principale dello studio di Berkeley, ha misurato il livello di citochina – una molecola proteica secreta dalle cellule umane – su 200 giovani esposti a emozioni positive come divertimento, meraviglia, compassione, contentezza, gioia, amore e orgoglio. Le citochine sono necessarie a combattere le infezioni, le malattie e i traumi. Se il loro livello sale troppo, però, vengono associate a malatie cardiache, diabete, Alzheimer e depressione: «Chi ha vissuto maggiormente queste emozioni positive, in particolare stupore (positivo) e meraviglia, ha livelli più bassi di citochina e Interleuchina 6, un marcatore di infiammazione» segnala lo studio. La musica classica di Schubert è stata citata nell’esperimento come un riferimento per le più importanti emozioni positive.
«Lo stupore, la meraviglia e la bellezza che promuovono livelli sani di citochine, suggeriscono che le cose che facciamo per vivere queste emozioni – una passeggiata nella natura, sentire della musica, contemplare un’opera d’arte – abbiano un impatto diretto sulla salute e la speranza di vita», spiega la psicologa e coautrice dello studio Dacher Keltner.
Altri studi sulla musica classica ne hanno rivelato i suoi importanti effetti positivi: uno è l’Effetto Mozart. Frances Rauscher è professore presso l’Università del Wisconsin Oshkosh e ha studiato gli effetti della musica sulle prestazioni cognitive. Dopo aver fatto ascoltare agli studenti la Sonata di Mozart per due pianoforti (K448) per 10 minuti, i soggetti hanno mostrato un miglioramento significativo nelle capacità di ragionamento spaziale, rispetto a lunghi periodi di ascolto di istruzioni di rilassamento – o del silenzio – volte a ridurre la pressione sanguigna.
Nei bambini che hanno imparato a suonare Beethoven e Mozart sono stati osservati degli effetti positivi a lungo termine, e inoltre ottenevano punteggi superiori in matematica. Lo studio di Rauscher è stato pubblicato nel 2001 nel Journal of Royal Society of medicine.
Non tutta la musica, però, è capace di produrre questo effetto. Un altro studio che ha attirato l’attenzione, nel 2012 è stato condotto da Daniel Blumstein, uno degli autori e presidente del Dipartimento di Ecologia e Biologia Evolutiva dell’Università di California (Ucla). Lo studio analizzava la musica ‘The Star-Spangled Banner’ di Jimi Hendrix, popolare nel 1969, così come la musica della scena della doccia del film Psycho, e le colonne sonore di 102 film divisi in quattro generi: avventura, dramma, horror e guerra.
«Le partiture dei film drammatici, per esempio, presentavano oscillazioni più brusche nella frequenza, sia verso l’alto che verso il basso. Nei film horror, d’altra parte, c’erano più donne urlanti e suoni distorti. I ricercatori sono stati anche in grado di rilevare le registrazioni di versi di animali in alcune partiture», spiega l’Ucla. Blumstein ha poi spiegato che «la musica che condivide le caratteristiche fonetiche umane con i versi di animali in difficoltà, cattura l’attenzione umana».
Il ricercatore dello studio è un’autorità specializzata in richieste di soccorso per gli animali e ha realizzato una serie di esperimenti con Peter Kaye, compositore di Santa Monica di colonne sonore del cinema e della televisione, e Greg Bryant, ingegnere musicista e assistente professore di Scienze della comunicazione presso la Ucla. Hanno studiato alcuni dei modi in cui la musica distorta e stridente condiziona le emozione umane. Hanno composto brani di 10 secondi, insieme a uno di ‘controllo’, emotivamente neutro, «senza rumore o brusche transizioni di frequenza o tono». Uno degli esempi era una musica iniziata in modo semplice e che all’improviso irrompe nella distorsione «proprio come faceva Hendrix a Woodstock», spiega Bryant, secondo il documento.
L’esperimento chiedeva agli studenti universitari di ascoltare questi brani e di valutarli – uno per studente – in base al grado di eccitazione e al sentimento provocato in loro, «se era stato positivo (come felice) o negativo (come paura o tristezza)». I ricercatori hanno concluso che «l’effetto di ascoltare la musica con una distorsione è simile al sentire i versi di animali in difficoltà».
«Questo studio aiuta a spiegare perché la distorsione del rock vede gente entusiasta: tira fuori l’animale che è in noi», ha detto Bryant, aggiungendo che i «compositori hanno una conoscenza intuitiva di ciò… Quello di cui di solito non si rendono conto, è che stanno sfruttando le nostre predisposizioni a emozionarci e ad avere emozioni negative quando sentiamo certi suoni».
Il ricercatore giapponese Masaru Emoto con le fotografie dei cristalli d’acqua, ha potuto dimostrare il reale effetto fisico della musica classica e quello della musica distorta o dissonante come generatrici di emozioni positive e negative. L’acqua reagisce in modo diverso a seconda della musica ascoltata. Quella che porta emozioni positive genera immagini armoniche e simmetriche. Quella che porta emozioni negative produce un disegno astratto e confusionario. Questo è importante poiché sappiamo che il corpo umano è composto in gran parte di acqua. Qui di seguito riportiamo le due immagini di Masaru Emoto che mostrano gli effetti nell’acqua dovuti rispettivamente alla musica Heavy Metal e alla Sesta Sinfonia, Pastorale di Beethoven.
Fonte: http://epochtimes.it