Generale Portolano: “Pronti a Vaccinazione porta a porta”

Generale Portolano: “Potremmo anche supportare l’attività di vaccinazione nelle scuole, negli uffici, e dove sarà necessario su tutto il territorio nazionale”.

UNIFIL chief meets Berri over border violence | News ...

Il generale Luciano Portolano, come comandante del Coi (il Comando Operativo di vertice Interforze) gestirà i militari che il ministro Lorenzo Guerini ha schierato per contrastare la pandemia. Intervistato da il Messaggero, ha rilasciato alcune dichiarazioni.

D: Gli ultimi dati parlano di un continuo aumento dei contagi. È possibile immaginare, così come è avvenuto in Israele, di poter effettuare anche una vaccinazione “porta a porta”?

“L’operazione Eos, naturale evoluzione dell’Operazione Igea, disciplina proprio il ‘piano di vaccinazione nazionale’. Molti dei Dtd già in campo sono stati rimodulati per effettuare le somministrazioni del siero. E ciò viene fatto su indicazione delle Aziende sanitarie locali. Siamo andati nelle Rsa, negli ospedali civili. E su richiesta del ministero della Salute, potremmo anche supportare l’attività di vaccinazione nelle scuole, negli uffici, e dove sarà necessario su tutto il territorio nazionale, compatibilmente con le risorse disponibili.”

“Nello stesso tempo siamo e continueremo a essere impegnati nella ricezione, lo stoccaggio, la conservazione e la distribuzione dei vaccini nell’hub centrale di Pratica di Mare. Un’operazione che può apparire semplice ma che, invece, risulta essere molto complessa. E richiede la presenza di molteplici attori. Abbiamo, ad esempio, un ufficiale esperto della catena del freddo, che ha il compito di controllare che tutto sia in regola nel rispetto della tenuta dei vaccini”.

D: Come potrebbe avvenire concretamente la vaccinazione “a domicilio”?

Fare il vaccino porta a porta". Ecco il piano della task force militare - IlGiornale.it

Quello che abbiamo fatto con le Rsa prevede la famosa trasformazione dei Drive through in Nuclei vaccinali mobili, per cui se ci viene richiesto dalle istituzioni preposte – pur non riuscendo a soddisfare tutte le richieste nazionali – il nostro concorso ci sarà sempre e costituirà un importante valore aggiunto. Oltre a questi rimarranno i centri vaccinali fissi come la Cecchignola a Roma e a Milano”.

Come vedete i militari stanno diventando protagonisti… e parlano di metterci le zampe addosso per vaccinare tutti… anche chi non vorrà… ma no… non scherziamo, siamo in democrazia!!!

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.imolaoggi.it/2021/03/05/generale-portolano-pronti-vaccinazione/

VACCINAZIONI: ALLA RICERCA DEL RISCHIO MINORE
Immunizzarsi dalla paura, scegliere in libertà
di Eugenio Serravalle

Vaccinazioni: alla Ricerca del Rischio Minore

Immunizzarsi dalla paura, scegliere in libertà

di Eugenio Serravalle

Questo testo fornisce informazioni mediche sui vaccini che tutti i genitori dovrebbero possedere, Eugenio Serravalle ripercorre anomalie e problemi della politica sanitaria di questi ultimi decenni; a voce dei pazienti, quella di chi ha vissuto in prima persona le conseguenze devastanti di scelte sanitarie operate spesso senza cautela e senza tutele per le famiglie coinvolte.

15 dei 29 Paesi europei non prevedono alcuna vaccinazione obbligatoria mentre gli altri 14 ne hanno almeno una. L'Italia rientra in quest'ultimo gruppo, ma con la tendenza, negli ultimi anni, a un aumento del numero dei vaccini per ragioni non sempre riconducibili all'obiettivo di tutelare la salute dei bambini.

La vaccinazione dell'epatite B è stata resa obbligatoria nel 1992 dall'allora Ministro De Lorenzo, in seguito a una tangente pagata dalla ditta produttrice del vaccino; le ASL hanno di recente introdotto incentivi economici a favore dei medici per ogni vaccino somministrato; l'allarme meningite è stato lanciato l'anno in cui statisticamente si sono registrati meno casi; l'invenzione della presunta pandemia da parte di organismi internazionali preposti alla vigilanza della salute ha incrinato definitivamente la fiducia dell'opinione pubblica nella loro credibilità.

Limitarsi alla denuncia non basta, e per questo l'autore vuole anche rispondere in modo puntuale e concreto alla domanda dei suoi pazienti: "Cosa farebbe, se fosse  Ministro della Salute?".

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