La dipendenza è un problema sociale estremamente diffuso al giorno d’oggi, riguarda la maggior parte della popolazione mondiale e tutti la sperimentano in qualche sua forma.
La dipendenza si traveste da alcolismo, da uso di sostanze stupefacenti, fumo, eccessi alimentari, gioco d’azzardo, da atteggiamenti autolesivi di vario genere in ambito affettivo o sessuale.
A volte si traveste così bene che riesce a conformarsi alla società e quindi tanti atteggiamenti non vengono identificati come forme di dipendenza nonostante lo siano, ad esempio il bisogno di guadagnare, di chattare, di bere caffè, di lavorare in continuazione, tutte forme di dipendenza socialmente accettabili di cui, dicono, “non si può fare a meno” al giorno d’oggi! Da questa prospettiva potete intuire come il problema della dipendenza riguarda quasi tutti e non è facile da estirpare, perché non è un problema psicologico, come molti pensano, e quindi non si può curare con la psicologia, ne tanto meno con i farmaci.
Il dramma della dipendenza è fondamentalmente una preoccupazione spirituale: è un tentativo “distorto” di sentirsi integri, completi e interiormente soddisfatti. Ma per raggiungere questa soddisfazione c’è sempre bisogno di un “ingrediente” esterno, che può essere la sigaretta, un bicchierino, l’amante, un oggetto, una sostanza stupefacente e così via. Un ingrediente esterno che va a colmare una situazione di vuoto esistenziale creatasi all’interno della nostra società, a causa del progressivo disfacimento dei valori tradizionali e il crescente predominio di una cultura dei consumi e dell’apparenza delle cose.
Questa è la verità: in questa società cresciamo come individui “incompleti”, pieni di ferite, indipendentemente dalla famiglia nella quale nasciamo. E gran parte della ricerca umana è legata proprio al bisogno profondo di completarci, di sanare queste ferite. Ma il dramma sta nel fatto che cerchiamo sempre la soddisfazione fuori di noi, all’esterno, e da qui nasce la dipendenza, la fuga dalla realtà.
Liberarsi da un comportamento dipendente non è mai facile e, se si tratta di una dipendenza grave, è uno dei compiti più impegnativi che ci possa capitare di affrontare nella vita, ma anche uno dei più preziosi e potenzialmente fonte di crescita personale e spirituale. Una sospensione del comportamento dipendente, come smettere di fumare o giocare d’azzardo, non è ancora una risoluzione definitiva della dipendenza. Per non ricadervi occorre che la persona trovi il modo di guarire quella ferita che ha dato origine alla dipendenza, e questo spesso richiede una trasformazione esistenziale, un cambiamento interiore, un lavoro su se stessi.
Qualunque sia la soddisfazione che riusciamo a procurarci con droga, sesso, soldi e altre “fonti” di piacere, in realtà si tratta sempre e solo di soddisfazioni provenienti dall’esterno, quindi temporanee, non permanenti. Finito l’effetto, tornerà ad aprirsi la ferita e torneremo a far uso della nostra dipendenza per un nuovo momento di sollievo.
Questa è la fuga dalla realtà, il dramma della dipendenza, un circolo vizioso dal quale sembra non esserci via d’uscita. Si proietta il proprio potere su sostanze e attività esterne e allo stesso tempo si permette loro di farci sentire momentaneamente meglio. Praticamente, stiamo “vendendo l’anima al diavolo”, diamo via il nostro potere per ottenere un fuggevole senso di completamento e poi soffriamo perché l’oggetto del desiderio, dal quale dipendiamo, ha il controllo su di noi!
La dipendenza da qualcuno o da qualcosa avrà fine solo quando si sperimenta in maniera consapevole questo processo, e ci si rende conto che le ferite vanno guarite dall’interno, cercando di indagare dentro se stessi, per scoprire e capire che l’essenza della nostra vita è dentro, non al di fuori di noi. Bisogna fermarsi dal fuggire dalla realtà, fermarsi a riflettere, a meditare, ad osservarsi, perché la conoscenza permette all’uomo di conoscere se stesso e quindi di conoscere qual è il modo più adatto per vivere felice, in maniera completa, senza essere dipendente da qualcuno o da qualcosa.
“La più grande ricchezza è nel bastare a se stessi.” Epicuro
“Quando vedi che qualcosa non può essere indipendente, o funzionare per facoltà propria, non puoi fare altro che considerarlo dipendente. Essendo dipendente, è vuoto di esistere per facoltà propria.” Dalai Lama
Fonte: https://www.tragicomico.it