Vi consigliamo di ascoltare con molta attenzione questa intervista radio di Marcello Pamio al dottor Francesco Oliviero, medico con specializzazione in psichiatria e pneumologia. Le due specificità più importanti per capire quello che sta accadendo oggi.
“Noi siamo non solo un corpo fisico, ma abbiamo una mente, abbiamo emozioni e a livello più profondo siamo anche delle anime. Tutto questo e siamo collegati con l’ambiente e le informazioni che diamo e riceviamo”. E così, prosegue il dott. Oliviero, “quando si riceve una diagnosi di Covid 19 oggi, si instaurano tutta una serie di meccanismi legati a conflitti biologici personali, il più grave è il conflitto di morte che si va a scaricare su un organo bersaglio che è il polmone. Per questo mi sono arrivate informazioni da reparti di ospedali di Bergamo e Brescia con persone che arrivano in ospedale con sintomologia di influenza, ma subito dopo aver accertato la positività al tampone covid-19, il caso clinico si aggrava in pochissimo tempo e diventa polmonite interstiziale nell’arco di 12-24 ore. Non c’era prima”.
“Questo conferma che interagendo con l’ambiente, noi siamo sottoposti alle informazioni dall’esterno. Quello che ci fornisce paura e panico, viene somatizzato nell’organo bersaglio che oggi è il polmone“, prosegue nella sua analisi il Dott. Oliviero.
Ed ecco perché si sta verificando un grosso problema di polmoniti interstitiziali, ma avveniva anche in passato se si considera che ci sono stati oltre 65 mila morti negli ultimi 4 anni, la maggior parte con complicanze cardio-respiratorie, in particolare, per insufficienza respiratoria da polmoniti interstiziali. “Per uscire da questa situazione di panico dobbiamo levare le nostre paure ataviche, che ci portiamo dal passato e dalla nostra vita, perché sono informazioni destabilizzanti legate alla paura della morte che si vanno a scaricare sul polmone”.
Sottolinea poi Oliviero, “l’anno scorso, nel 2019, durante l’epidemia stagionale di influenza, sono morte oltre 8 mila persone. Io mi auguro che non muoiano quest’anno 8 mila persone – non ‘per’ ma ‘con’ il coronavirus – ma perché l’anno scorso non c’è stata nessuna psicosi? Non si comprende perché non c’era questa psicosi. Erano forse morti di serie B quelli del 2019?”
“Certamente non intasavano le terapie intensive perché non venivano mandati lì. Il discorso qui è politico: non si può avere una nazione di 60 milioni di persone con soli 5 mila posti letto in terapia intensiva, 6 volte meno che in Germania“.
“In un paese che ha tagliato quasi 50 miliardi alla sanità negli ultimi 10 anni, ha infermieri con retribuzioni misere con quelle responsabilità e in situazioni senza concorso da anni. Per questo… sì sono degli eroi i medici e gli infermieri che stanno lavorando nelle aree più colpite, perché lo stanno facendo in condizioni drammatiche“.
Qui tutto il video dell’intervista in cui il dott. Oliviero spiega bene che cosa sia un virus e come affrontare al meglio questi giorni:
https://youtu.be/DavWFA0ymgQ
Sono completamente d’accordo il virus veramente pericoloso d’ l’ignoranza
Sono un medico in pensione, mi trovo d’accordo col dott. Olivero secondo me siamo manipolati dai bigpharma volutamente creano allarmismo in modo che successivamente faranno palate di soldi vendendo i loro vaccini