Folkerts Landau: “L’Italia, è il paese più virtuoso in Europa”!

di Fabio Lugano

“L’Italia, è il paese più virtuoso in Europa”, almeno secondo l’economista Folkerts Landau, capo della Deutsche Bank a Londra.

Folkerts Landau, economista e capo della Deutsche Bank a Londra, interviene spesso, come commentatore della situazione economica e dei mercati, su Bloomberg TV. Il 18 ottobre scorso, nel suo intervento ha parlato anche dell’Italia, sempre sul medesimo canale.

Nel video sotto potere ascoltare direttamente il suo intervento in inglese, questa è la traduzione: L’Italia ha un surplus, se non per il pagamento degli interessi. La cosa più straordinaria è che lo sforzo fiscale dell’Italia è oltre ciò che chiunque altro ha fatto in Europa, ed ha accumulato surplus primari per il 13% del PIL, mentre la Germania solo il 5%.

L’Italia, in questo senso, è il paese più virtuoso in Europa, ed ora il fatto di andare da lei con una mazza da baseball e dire: ‘Devi abbassare il tuo budget perchè sia Sostenibile per i criteri della UE’ va contro tutte le ragioni e le logiche politiche. Infatti io credo che questa sorta di minaccia, di pressione, da parte della UE stia radicalizzando la Nazione, stia radicalizzando la politica, stia creando un pericolo per l’esistenza dell’Eurozona. Sì sono fortemente dal lato degli italiani su questo particolare argomento”.

Ecco a voi il video diretto con la registrazione:

https://www.facebook.com/scenarieconomic/videos/425901014604741/?t=0

Articolo di Fabio Lugano

Fonte: https://scenarieconomici.it/folkerts-landau-capo-economista-di-deutsche-bank-la-commissione-usa-la-mazza-da-baseball-per-minacciare-la-virtuosa-italia/

OLTRE L'AGONIA
Come fallirà il dominio tecnocratico dei poteri finanziari
di Marco Della Luna

Oltre l'Agonia

Come fallirà il dominio tecnocratico dei poteri finanziari

di Marco Della Luna

Il capitalismo finanziario alimenta il falso dogma della scarsità della moneta e sta diventando sempre più una guida politica assoluta. Oltre a mercificare l'uomo, disgrega e degrada la società in due maniere: le infligge ricorrenti crisi e dissolve le sue basi morali in una logica di competizione individualistica.

Con il pretesto di dover assicurare la governance richiesta dagli stessi mercati che hanno destabilizzato la società, essa crea la giustificazione per controllare la vita sociale attraverso nuovi strumenti elettronici e biologici, che tracciano, violano e manipolano l'uomo fin nella sua integrità neurofisiologica. Questa "società gestita" è il risultato dell'applicazione degli strumenti della psicologia aziendale, potenziati con tecniche di manipolazione neurale e biologica.

Tale tecnologia ha dato ai governanti non solo un potere di controllo e intervento su tutti noi prima impensabile, ma anche una nuova struttura del potere stesso, delocalizzata e politicamente irresponsabile, in cui l'automazione e la smaterializzazione degli strumenti di governo e di arricchimento hanno privato le persone del potere di contrattazione e della partecipazione ai processi decisionali, relegandole al margine dei circuiti produttivi e decisionali.

Ha generato un ordine contrario ai bisogni dell'uomo e della biosfera, un ordine cementato da un catechismo ideologico "politicamente corretto" che criminalizza, censura e inibisce chi ne critica i fondamenti.

Siamo piegati dalle crisi incalzanti e dalle loro imposizioni, e così accettiamo che la sopravvivenza del sistema produttivo da cui dipendiamo necessiti di un maggior controllo sociale, di una crescente riduzione delle sicurezze personali, delle relazioni comunitarie e delle libertà. Quando saremo completamente sottomessi, per governarci non sarà più nemmeno necessario concederci i diritti e la dignità basilari.

Descrivendo questo minaccioso passaggio epocale, in cui l'Uomo sta rischiando tutto, il libro indica la via di uscita dall'incombente dominio tecnocratico nella stessa insondabile e incoercibile complessità del mondo, della psiche, dell'Essere.

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